Per Natale decisi di tornare con i miei a Rossano.
La mia città mi era mancata, era da un anno che non ci andavo tra le partite, il trasferimento, le Olimpiadi e l'inizio del nuovo campionato.Appena tornai a casa, trovai sull'uscio di casa Daniele insieme alla sua ragazza, che era la prima volta che la vedevo.
-ciao Dan- dissi abbracciandolo.
-come se non ci fossimo visti fino all'altro giorno- rispose, infatti lui era partito il giorno dopo il processo, il 23, andò su a Trento e poi ieri scese qui.
-scusa, che sbadata, piacere Camilla- porsi la mano alla fidanzata di mio fratello.
-Elena, molto piacere- sorrise stringendola.In quello stesso momento si affacciò dalla finestra nostra madre.
-beh? Volete stare lì fuori ancora per molto?- chiese -il pranzo è quasi pronto e gli zii stanno per arrivare.- continuò.
-okay entriamo subito- rispose Daniele.Così entrammo in casa, andai subito a portare la valigia nella mia vecchia camera.
Per riuscire ad arrivare a Rossano per l'ora di pranzo, partii alle cinque del mattino, facendomi circa sette ore di macchina, trovando pochissimo traffico.
Il pranzo lo passammo scherzando tra cugini mentre tutti i "grandi" della casa ci rimproveravano e ci ricordavano che non avevamo più 8 anni e che dovevamo crescere.
In tutta risposta io e Giorgia, mia cugina, nonché compagna di cazzate, facemmo la linguaccia ai nostri genitori, venendo successivamente rimproverate da nostro nonno.-Camilla, vieni fuori un attimo- mi chiamò mio nonno.
-si, arrivo- mi alzai dal io posto e andando insieme a lui sulla piccola terrazza.
-l'altro giorno stavo controllando le cose di tua nonna e mi è apparsa questa collana- rispose dandomi una piccola scatolina -ho pesato di darla a te, tua nonna la usava come portafortuna.- continuò.Aprii la scatola, all'interno c'era una collana con un ciondolino.
-è bellissima- risposi.
-guarda dentro al ciondolo- mi incitò e così feci.All'interno del ciondolo c'era un disegno di un pezzo di tastiera di un piano con delle note.
-grazie nonno- dissi abbracciandolo.
-sapevo che ti sarebbe piaciuta, ma ora rientriamo che comincia a fare abbastanza freddino per un vecchietto come me- disse prendendomi sottobraccio entrando in casa.Dopo il pranzo e dopo aver messo in ordine tutta le casa, i miei genitori, i miei zii e mio nonno andarono a farsi il giro per le città, mentre tutti noi cugini restammo a casa.
-dai Cami suona qualcosa- mi incitò Tommaso, mio cugino più grande.
-no dai Tommy- risposi.
-dai vai- mi incitarono anche gli altri.
-va bene va bene, ma suono solo una canzone- dissi andando a sedermi davanti al pianoforte.Sospirai e decisi di suonare "US", di James Bay, mentre Giorgia cantava.
Suonare il piano della nonna era sempre una liberazione per me, era un collegamento diretto con lei, era come se fosse lì con me, era come se mi aiutasse a suonare.
Nonna era lì, me lo sentivo.
Nella mia testa c'era la sua voce che mi diceva come mettere le dita e come muoverle su quella grande tastiera.I pensieri occuparono così tanto la mia mente, che solo quando finii di suonare, mi accorsi di avere le lacrime sul punto di uscire.
Per il resto del pomeriggio, guardammo svariati film di natale, tra cui i più iconici, come "Mamma ho perso l'aereo" e "Mamma ho preso il morbillo".
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NEL BENE E NEL MALE - Simone Giannelli
FanfictionDal capitolo 4: -Il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese scherzando, non risposi.-hey, stai bene?- chiese un po' preoccupato. -mi sento morire- risposi con un filo di voce sentendo il fiato corto -non ti preoccupare, ci sono io- disse abbraccian...