NEL BENE E NEL MALE - Simone Giannelli

74. Il tempo passa

6 MESI DOPO

Ormai era giunto ottobre ed era giunta anche la fine delle partite del Mondiale femminile, portandoci così ad acquisire il terzo posto.
I ragazzi invece furono formidabili conquistando il primo posto e diventando campioni del mondo.
Finalmente eravamo tornate a casa portando ad iniziare gli allenamenti per il campionato che a breve doveva cominciare.

-bentornata a casa- disse Simone aprendomi la porta.
-grazie amore- sorrisi baciandolo, un abbaio ci fece staccare.

Lily stava scodinzolando e cominciò a farmi le feste, era circa un mese che non mi vedeva.

-ciao piccolina- dissi chinandomi per accarezzarla. -mi sei mancata tanto tanto, sai?- chiesi.

Mi alzai in piedi aspettando che il mio ragazzo mi dicesse qualcosa e mi aggiornasse su nuovi gossip o cose del genere.

-amore io devo incontrarmi con Seba e Roberto, tu intanto rilassati, fatti una doccia, riposati un po', prendo io da mangiare per sta sera, se per te va bene il sushi.- disse Simone.
-oh si, ho una voglia matta di sushi che non immagini.- risposi entusiasta.
-va bene, ci vediamo fra qualche ora- disse prima di uscire e lasciarmi da sola.
-e così siamo solo noi due ora- accarezzai Lily.

POV SIMONE

Andai a casa di Seba, non prima di essere passato a prendere Roberto.

-volete una birra?- chiese il padrone si casa
-si grazie- rispondemmo all'unisono.

Dopo qualche minuto arrivò in salotto con tre birra aperte.
Brindammo e subito dopo ne bevemmo un sorso.

-allora di cosa ci dovevi parlare?- chiese Seba al sottoscritto.
-beh- dissi prima di tirare fuori la scatolina dalla tasca.
-non ci credo, vuoi farle la proposta?- chiede Roberto entusiasta.
-si, cioè io voglio fargliela in un modo che non si aspetta, vorrei fosse qualcosa di magico- dissi
-e tu ce lo dici ora?- chiese Seba -non potevi venire prima? Nel senso, è appena arrivata a casa dopo i mondiali e tu che fai? Vieni da qui a mostrarci questo?- continuò.
-si ma lasciatemi spiegare...- dissi

Incominciai a spiegargli il mio piano da proposta perfetta, non sapevo se avrebbe funzionato e non sapevo se lei avrebbe accettato, ma ero sicura che si sarebbe presa un grande infarto e si sarebbe incazzata sicuramente.

-se poi ti uccide noi non centriamo niente- disse Roberto alzando le braccia al cielo.
-si va bene, non farò i vostri nomi.- dissi
-comunque bisogna dirlo a chi hai interpellato, se no sarebbe infattibile.- disse l'argentino.

Continuammo a chiacchierare per un'altra oretta prima di salutarci e andare via.
Accompagnai Roberto a casa e nel tragitto continuammo a parlare di come l'avrebbe presa Camilla.
Prima di parlarne con altra gente, volevo chiedere la mano di Camilla a suo padre, sperando che avrebbe detto di si.

-ciao Rob, buona serata- dissi prima che lui chiudesse lo sportello.
-buona scop... volevo dire buona serata anche a te- disse ridendo prima di chiudere lo sportello della mia vettura.

Subito dopo andai a prendere il sushi, per poi portarlo a casa, dove c'era la mia amata che mi stava aspettando.
Parcheggiai la macchina, presi le chiavi di casa e aprii la porta aspettandomi di trovare Camilla in salotto, ma non fu cosi.

-amore sono a casa, ho portato il sushi- dissi senza ricevere risposta.

Andai in cucina a posare il sacchetto, andando poi a cercarla in camera.
La vidi stesa sul letto, mentre dormiva con Lily ai suoi piedi, la quale appena mi vide uscì dalla camera affiancandomi.
Sorrisi mentre chiudevo la porta della camera andando poi a preparare la tavola prima di svegliarla.
Presi il guinzaglio e andai a fare un giro con la nostra meravigliosa cagnolina, poi tornammo a casa, mi lavai le mani e andai a svegliare Camilla.

-amore, la cena è pronta.- sussurrai.
-mhm- mugolò.

Per svegliarla cominciai a baciarla da per tutto.

-okay okay mi sveglio- disse sbadigliando.
-buongiorno- dissi appena aprì gli occhi. -la cena è pronta- continuai.

Si alzò dal letto e insieme andammo in cucina, dove avevo preparato tutto.
Cominciammo a chiacchierare dei mondiali appena terminati e di altre cose, come del campionato.

-ansioso per qualche partita?- chiese lei ingenuamente.
-un po' si, soprattutto contro la squadra di tuo fratello.- dichiarai.
-contro il Trentino? Perché? Cioè, è una squadra forte, ma non credo che dovresti preoccuparti così tanto- rispose.

Sorrisi

-non è per quello, é la mia vecchia squadra comunque- inventai, in parte si era per quello, ma l'altra ragione non gliela potevo sicuramente dire.
-capisco, anche per me era difficile inizialmente e forse ancora ad oggi è cosí.

Avevo una voglia matta di dirle la verità ma riuscii a trattenermi.

Quando il sushi finí sparecchiammo la tavola e andammo sul divano a guardare il mio film preferito, "In Time".
E cosí dopo una mezz'oretta Camilla si addormentò e subito dopo di lei anche io.