Stavamo tornando da una partita giocata in casa degli avversari.
Eravamo in autobus, ognuna di noi aveva preso posto singolarmente, non riuscii neanche a cominciare a leggere il mio libro che mi arrivò un messaggio su instagram da parte di Jenia.Direct di Instagram
Hey Camilla ho visto la partita,
sei stata bravissima.Grazie mille 😘,
anche se però ho giocato solo un set.Ho visto, mi dispiace,
se posso chiedere, come mai?Dolori alla spalla, niente di grave.
Per fortuna.
Senti, io mi chiedevo se
tu avessi voglia di uscire con me
domani sera.Certo, non dovrei avere impegni.
Perfetto, allora ti passo a
prendere sotto casa tua alle 19Va bene, allora a domani.
A domani
Avrei avuto un appuntamento con Jenia Grebennikov, non me lo sarei mai aspettata.
Incominciarono a venirmi i dubbi, e se quel biglietto me lo avesse mandato lui?-hey hey, cos'è quella faccia, chiese Beatrice
-Grebennikov mi ha scritto, vuole uscire con me- risposi.
-wow quello strafigo di francese?- Nicole.
-si proprio lui- risposi annuendo
-vacci con cautela, c'hai già un altro pretendente- disse Miriam.
-uuuu e chi sarebbe- si intromise Luhisa, il nostro libero, nella conversazione.
-quel stra figo di Giannelli- fulminai Eleonora, poi guardai Miriam.
-ah io non ho detto niente- disse alzando le braccia al cielo.
-no no, nessuno ha detto niente, basta guardare quello che fa per te e poi come ha reagito dopo il ceffone di martedì scorso- rispose Beatrice.
-ah bene e comunque per vostra informazione, non mi interessa nessuno dei due- risposi.
-facciamo una scommessa- intervenne Saja, in nostro coach.
-fra poco arriviamo al palazzetto, la prima che comincia a parlare di ragazzi da adesso fino a quando non scendiamo dall'autobus, non avrà il giorno libero domani e avrà il triplo dell'allenamento la prossima settimana.- dissiNessuna di noi fiatò più.
Misi le cuffiette e ascoltai un po' di The Weeknd, aprii il libro e cominciai a leggere, immergendomi nei pensieri di Bukowski.
Dopo circa 2 ora arrivammo al palazzetto, scendemmo una ad una dall'autobus, respirando un po' d'aria di montagna.
Le montagne intorno a noi erano innevate e il freddo incominciò a penetrare fino alle ossa.
Girai la faccia verso Miriam, che con grade stupore stava baciando Vettori.-ben tornata- disse una voce alle mie spalle.
Mi girai per vedere chi fosse, anche se più o meno avevo intuito.
-grazie- risposi secca andando a prendere il borsone.
Poi andai a prendere la macchina e partii verso casa._________
Il giorno dopo mi preparai e alle 19 in punto fui pronta per uscire con il francese.
Andammo a mangiare in un ristorante in centro, era molto carino, ma non mi sentivo tanto a mio agio, anche se lui non se ne accorse.-sei bellissima- disse mentre stavamo camminando per il centro.
-grazie- risposi imbarazzata.
-come mai la pallavolo?- chiese ad un tratto.
-non c'è un perché, è arrivata così- restai generica, non volevo spiegargli la verità.
-caspita, da piccola non eri un'appassionata?- chiese.
-c'era mio fratello che giocava, bastava solo lui, poi alla fine ho ceduto anche io- risposi -oh guarda ci sono Luca e Miriam- dissi guardando dinanzi a noi.
-già- rispose lui deluso -non andiamo da loro, penso che vorrebbero stare un po' da soli.- continuò.
-certo hai ragione- dissi sbadigliando un attimo -scusa- mi scusai.
-se sei stanca ti accompagno a casa- disse.
-grazie mille, più che altro è la stanchezza di ieri, oggi si è sentita di più.- risposi.Così ci recammo alla macchina e poi partimmo per andare a casa mia.
Quando fummo davanti al condominio fermò la macchina e si girò verso di me.-è stata una bella serata- dichiarò.
-vero- concordai, si avvicinò a me e mi baciò, ma mi scansai subito. -scusa è che...- mi stoppò.
-ti piace Simone- disse al mio posto.
-no, cioè si, ma non lo sa nessuno, lui in più mi ha ferita- rise amaramente alla mia affermazione.
-tu non capisci proprio?- chiese.
-cosa dovrei capire? La lettera è stata carina da parte tua, ma non credo di provare qualcosa per te- risposi
-io non ti ho mai dato nessuna lettera- disse non capendo di cosa stessi parlando.
-quindi non sei stato tu?- chiesi per assicurarmi di aver capito bene.
-no e comunque tu mi piaci, però Simone è mio amico, so che se gli parlerai saprai perché ha fatto così, ora tocca a te fare un passo verso di lui- disse spiazzandomi con le sue parole.
-ci proverò, grazie della serata- dissi uscendo dalla macchina e tornando a casa.Una parte di me voleva perdonare Simone, dargli la possibilità di spiegare e perdonarlo, ma un'altra parte di me diceva di non farlo, perché mi avrebbe ferita nuovamente.
Decisi così di dormirci su, tanto la notte porta consigli, no?
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NEL BENE E NEL MALE - Simone Giannelli
FanfictionDal capitolo 4: -Il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese scherzando, non risposi.-hey, stai bene?- chiese un po' preoccupato. -mi sento morire- risposi con un filo di voce sentendo il fiato corto -non ti preoccupare, ci sono io- disse abbraccian...