43. La strada per la vittoria

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Oggi 20 agosto la nostra nazionale avrebbe avuto la prima partita di questi Europei che si disputavano tra Croazia, Serbia e Romania.

Ci trovavamo al palazzetto di Zara e ci stavamo allenando, prima dell'inizio della gara, tanti italiani vennero a vederci.

-ragazze venite qui- disse Mazzini, il nostro allenatore. -allora, la prima formazione la facciamo così- iniziò -Monica tu che sei libero entri subito in posto 6, poi Paola posto 1, Camilla posto, Alessia posto 2, Anna posto 3 e Miriam posto 5- continuò. -ora andate e buona fortuna- augurandoci buona fortuna.
-Cami, come ti senti?- chiese Paola venendo da me
-bene forse un po' in ansia ma è normale. Vorrei solo che arrivassimo fino alla fine così da poter alzare la coppa- dichiarai.
-cerchiamo prima di superare i gironi- disse sorridendo.
-giusto- sorrisi anche io.

Dopo un po' arbitro fischiò l'inizio della partita contro la Bielorussia.
Avevamo una buona recezione in difesa e un buon attacco, tanto che vincemmo il primo set 25 a 20.
La battuta di inizio del secondo set la feci io, purtroppo le avversarie presero palla, ma grazie ha un muro fatto da Paola e Miriam riuscimmo a portarci il primo punto a casa.
E così finimmo anche il secondo set vincendolo 25 a 23.
Il terzo set lo perdemmo, ma non ci perdemmo d'animo, infatti ci portammo a casa anche il quarto set portandoci alla prima vittoria 3 a 1.

Ci congratulammo con le ragazze bielorusse e poi andammo in spogliatoi a festeggiare.

I festeggiamenti continuarono anche in pullman e in Hotel.

La sera prima di andare a dormire ricevetti una chiamata inaspettata da Federico, alla quale risposi subito.

-Hey Fede- dissi
-hey, ho visto la partita e wow sei stata formidabile- sentii le mie guance andare a fuoco.
-ehm grazie mille, mi fa piacere sentirtelo dire- risposi.
-com'è la Croazia?- chiese dopo un attimo di silenzio.
-ho visto poco, ma è bellissima, soprattutto la zona sulla costa- dichiarai. -a Perugia com'è?- chiesi curiosa.
-caotica, meno male che fra poco ho le mie settimane di ferie- rispose e sicuramente stava sorridendo.
-beh sono felice per te, noi non sappiamo quando finiremo, spero il più tardi possibile, ma non si sa mai.- dissi -comunque dove vai di bello?- chiesi
-non lo so ancora di preciso, deciderò last minute- rispose.
-se hai bisogno di consigli sappi che sono una viaggiatrice nata- dissi sorridendo.
-allora non esiterò a chiamarti- rispose. -dai, ora ti lascio andare che sicuramente sarai molto stanca, ci sentiamo.- disse
-Buona notte Fede- dissi
-Buona notte Cami- rispose prima di chiudere la chiamata.

Girai il volto e vidi la faccia di Miriam interrogativa.

-ora devi spiegarmi un po' di cose- disse.
-te ne volevo parlare quel giorno che ti ho telefonata ma tu eri impegnata con Luca- risposi.
-non cambiare discorso, sputa il rospo- disse incrociando le braccia al petto.
-è un ragazzo che ho conosciuto a Perugia, è carino e gentile. Mi fa stare bene...- lasciai la frase in sospeso.
-ma?- chiese
-ma non è Simone- risposi.
-Cami, so che Simo ha provato a parlarti per tutte le olimpiadi.- dichiarò.
-te l'ha detto lui?- chiesi e lei annuì senza proferire parola. -l'ho liquidato, faceva troppo male vederlo così- risposi.
-Cami devi essere forte, con o senza di lui. Voglio che tu ritorni quella di una volta, colei che lottava e si incazzava per tutto- disse
-ti voglio bene- dissi lanciandomi a peso morto su di lei.
-ti voglio bene anche il ma così mi soffochi- rispose dandomi un bacio sulla guancia.

Così tra una chiacchiera e l'altra ci addormentammo, io mi addormentai con il pensiero costante che si, avevo sbagliato tutto, ma speravo che il destino avesse in qualche modo fatto incrociare galassie intere e che prima o poi avrei trovato l'amore eterno.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora