41. Nuova squadra

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Mi svegliai presto e cominciai a prepararmi per andare al palazzetto.
Oggi avrei conosciuto la squadra del Wealth Planet Perugia.
Feci una colazione veloce, poi presi il borsone e andai in macchina, l'accesi e partii.
Dopo circa dici minuti arrivai, parcheggiai nel parcheggio riservato alla squadra e appena uscii una ragazza mi venne incontro.

-buongiorno, tu dovresti essere Camilla Lavia? La nuova schiacciatrice?- chiese la ragazza con un accento francese.
-si sono io, piacere.- dissi porgendole la mano.
-piacere Christina- disse sorridendomi.
-dai vieni, le ragazze ti aspettano in spogliatoio.- disse e insieme ci dirigemmo all'interno dello stabile. Appena arrivammo Christina mi presentò a tutte, le quali mi accolsero benevolmente.

Quando finimmo di preparaci, andammo sul campo dove lo staff tecnico ci aspettava.

-allora ciao ragazze, benvenute Camilla, Valentina e Gaia.- disse l'allenatore.
-grazie- rispondemmo all'unisono.
-ora cominciammo l'allenamento, fate dieci giri di campo per ora.- disse e così cominciammo a fare.

Dopo i dieci giri cominciammo con il riscaldamento per la prima metà del tempo, mentre nella seconda parte ci allenammo sotto rete.

Finito l'allenamento andammo a farci una doccia e a cambiarci.

-sei fortissima Camilla, fattelo dire- disse Gaia.
-oh grazie, ma anche tu sei bravissima.- risposi al complimento.

Chiacchierammo fino a quando non arrivammo alle nostre macchine, ci salutammo e poi partii per tornare a casa

Mente stavo leggendo un libro, mi arrivò una chiamata da parte di Federico.

-oi Fede ciao- dissi appena risposi.
-hey, io ho appena staccato da lavoro, mi chiedevo se volessi venire a prenderti una caffè in centro.- propose.
-certo, dammi dieci minuti e arrivo, mandami la posizione del bar.- risposi.
-perfetto, te la mando subito, ci vediamo dopo.- 
-a dopo- chiusi la chiamata.

Così mi preparai, mi truccai un po' e successivamente uscii di casa.
Andai a piedi al bar indicato, che distava a pochi minuti dalla mia abitazione e appena arrivai lo vidi seduto con gli occhiali da sole sopra la testa e la camicia appena sbottonata.

Dovevo ammettere che Federico era un bel ragazzo, non era altissimo ma arrivava al metro e novanta e quindi più alto di me lo era sicuramente.

-buon pomeriggio- dissi, si alzò dalla sedia e ci salutammo con due baci sulle guance.
-come stai?- chiese mentre ci sedevamo.
-bene grazie, te?- chiesi sorridendo.
-non mi lamento- rispose sorridendo. -allora cosa vuoi prendere?- chiese
-non lo so, tu cosa prendi?- chiesi cercando di prendere ispirazione dalla sua scelta.
-io prendo uno Spritz Campari- disse.
-allora io ti seguo, ma Aperol- risposi.

Dopo qualche minuto arrivò un cameriere a prendere il nostro ordine.
Chiacchierammo per tutto il tempo che eravamo al bar, fin quando non si fece abbastanza buio.

-sei in macchina?- chiese
-no, sono venuta a piedi- risposi.
-dai salta in macchina che ti accompagno io- disse lui.
-grazie- dissi aprendo lo sportello ed entrando nell'abitacolo.

Mi accompagnò davanti a casa, restammo qualche minuto in silezio.

-grazie mille Federico- dissi ad un tratto.
-grazie per  cosa?- chiese non capendo.
-grazie perché con te sono spensierata e non penso a quello che mi aspetta una volta tornata in casa- risposi.
-allora non c'è di che, lo faccio con molto piacere.- si avvicinò sempre di più al mio viso, ma io mi allontanai.
-ora devo andare, grazie per il passaggio- dissi prima di uscire.

Presi un grosso respiro prima di entrare in casa e subito dopo chiamai Miriam in videochiamata.

-hey- disse
-sei già a letto?- chiesi vedendola distesa a letto.
-ehm no, cioè si, ma...- vidi un braccio posarsi sopra la sua testa.
-o mio dio Miriam, potevi anche non rispondere- dissi allibita. -quindi la sotto sei nuda?- chiesi.
-eh già- rispose.
-amore abbassa la voce- sentii dire da una voce che conoscevo abbastanza bene.
-Vetto fatti vedere- dissi e sullo schermo spuntò anche lui. -quando pensavi di dirmelo che siete tornati insieme?- chiesi
-ti avrei chiamato domani, te lo giuro. E poi è da poco che siamo tornati così.- rispose la mia amica.
-Filippo mi ha fatto ragionare. Eravamo in videochiamata e mi ha letteralmente urlato di andare a prenderla.- disse Luca.
-sono felice per voi- risposi.

Chiacchierammo fino all'ora di cena, siccome c'era Vetto non riuscii a dire a Miri quello che stava succedendo, ma mi ripromisi che prima o poi glielo avrei detto. 

Dovevo liberarmi di quel peso.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora