37. Nuovi incontri

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Partii presto per riuscire ad arrivare a Perugia nell'ora dell'appuntamento con la nuova squadra.
Arrivai a mezzogiorno in hotel e feci in check-in.
Successivamente incontrai Silvia con la quale andai a pranzo.
Parlammo del contratto, dei giorni in cui avrei successivamente iniziato allenamento, che si posizionava successivamente alle Olimpiadi che avrebbe coinvolto la maggior parte delle ragazze presenti, tra cui me.
Il pomeriggio incontrai i dirigenti e l'allenatore che furono molto cordiali con me.

Verso le 16.30 finii e ebbi giusto il tempo di farmi una doccia veloce, che dovetti andare all'appuntamento con un agente immobiliare per vedere l'appartamento in affitto.

-Federico?- chiedo arrivando davanti al portone dell'abitazione.
-si piacere, tu dovresti essere Camilla.- disse porgendomi la mano.
-si, piacere mio e scusa del ritardo- dissi sorridendo.
-tranquilla, sono arrivato ora. Allora entriamo che ti faccio vedere.- disse invitandomi all'interno della palazzina.
Salimmo solo due piani di scale e aprii una porta.
-è un bilocale, con open space e una camera matrimoniale.- disse facendomi entrare. -già arredato, con tv e armadi.- continuò
-bella- dissi apprezzando ciò che vedevo. -per quanto riguardano i costi?- chiesi.
-sono 350€ di affitto, poi le bollette sono sempre intorno ai 100€ esclusa la parte condominiale che paga il proprietario- rispose guardandomi.
-lo prendo- dissi sicura di me stessa.
-senza neanche pensarci?- chiese lui stupito.
-si, devo trasferirmi qui a Perugia tra tre settimane e un urgente bisogno di trovare un appartamento- risposi alla sua domanda.
-allora chiamo il proprietario, così vediamo se riesce a venire a firmare le carte in ufficio già oggi- disse estraendo il telefono dalla tasca e componendo il numero.

Quando ebbe finito la chiamata mi guardò sorridente.
-allora, mi ha detto che verrà in ufficio la moglie perché lui è bloccato a lavoro. Se vuoi ti do un passaggio- disse.
-no no sono in macchina grazie, basta che mi dai l'indirizzo- dissi mentre uscimmo.

Dopo che ci salutammo andai in macchina e partii per arrivare all'ufficio immobiliare, per fortuna trovai subito parcheggio.

Lo aspettai dinanzi all'entrata, quando arrivò mi fece accomodare alla sua scrivania e cominciò a tirare fuori il contratto da farmi firmare mentre aspettavamo la moglie del proprietario.

-eccomi, scusatemi il ritardo. Piacere Magdalena- disse una ragazza sui 35 anni presentandosi.
-Camilla- risposi stringendole la mano.
-allora Camilla ha già deciso di volere il vostro appartamento, quindi se posso vi faccio firmare ad entrambe il contratto e poi le do le chiavi.- disse Federico.
-certo, mi sembra una brava ragazza- disse facendomi arrossare.

Firmammo il contratto e Federico mi consegnò le chiavi.

-oh, ecco dove ti ho già vista, in televisione. Mia figlia va pazza per la pallavolo- disse la ragazza.
-eh già, ma non dica niente su questo incontro perché la stampa non sa ancora del mio trasferimento.- dissi sorridendo imbarazzata.
-oh certo certo, ora scappo. Arrivederci- disse la donna andando via.
-hai da fare?- chiese Federico.
-oltre a deprimermi in una camera d'hotel? No, non ho niente- risposi scherzando.
-se vuoi ti mostro un po' Perugia e poi ti porto in un posticino a mangiare- propose.
-ci sto- dissi.

Era un modo per cercare di dimenticare Simone? Sì.

Volevo veramente dimenticarlo? No.

Me ne sarei pentita prima o poi? Sicuramente.

Mi mostro il centro storico, le varie cose che secondo lui dovevo assolutamente visitare e poi quando si fece ora di cena, mi portò in un ristorantino non tanto lontano da dove parcheggiai la macchina questo pomeriggio.

-allora cosa si cela questa Camilla misteriosa?- chiese fissandomi intensamente.
-ehm niente di che, sono una pallavolista in trasferta qui a Perugia e poi studio Sociologia.- risposi portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio prima di sorseggiare un po' di vino.
-wow, pallavolista? E sentiamo, da quale squadra vieni?- chiese.
-Trento- dissi.
-ma non sei di quelle zone- ipotizzò.
-ben detto, ma prova ad indovinare- proposi.
-Sicilia- 
-nah, quasi, Calabria.-
-ci sono stato un paio di volte, devo dire, molto bella.- rispose.

Continuammo a chiacchierare per tutta la sera fio a quando mi accompagnò alla mia macchina.

-non mi aspettavo che una ragazza come te potesse portare...- disse bloccandosi.
-che potesse portare una Jeep?- chiesi cominciando a ridere.
-bhe si- rispose.
-ora devo andare- dissi assonnata.
-oh si- poi mi porse un biglietto -questo è il mio numero, così se vuoi quando ti trasferisci possiamo rivederci- rispose.
ah va bene, allora buona notte Federico- dissi entrando in macchina e partendo.

L'indomani sarei ritornata a Trento nel pomeriggio e speravo che nessuno mi chiedesse ciò che avessi fatto nel miei due giorni liberi.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora