5. Pensare

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Tornai a casa al posto di andare a festeggiare con le altre, mi misi ad ascoltare qualche canzone, per non cercare di pensare, anche se invano.
L'unica persona che non mi doveva vedere in quel stato mi ha vista, ma è grazie a quel muro che entrambi abbiamo abbattuto in quel momento che lessi dentro di lui tutto il suo dolore e la sua rabbia.
Avevo abbassato le difese facendogli vedere la parte più fragile di me, quella che tengo nascosta in pubblico, con lui stava incominciando ad essere così tutto diverso.
Sospirai pesantemente prendendo il mio diario segreto ormai quasi pieno e cominciai a scriverci tutto ciò che mi passava per la testa.

"Era da un po' che non ti aprivo, dal giorno dell'incidente, da quel giorno in ospedale. Ho cambiato città, ora abito a Trento, città bellissima, però mi manca Bergamo.
Sai è uscito il mio carattere peperino, per colpa di un ragazzo, lo stesso che ha visto la parte più fragile di me dopo l'ultima partita, non so cosa stia succedendo ma ne ho fottutamente paura.
Lui mi dà delle attenzioni, ma rimane sempre freddo, mi istiga e io sto al suo gioco, ci disperiamo a vicenda, ma nonostante tutto io non lo odio ma non sono riuscita a dirglielo.
Noi due siamo come una bomba ad orologeria, non so se perché faremo una strage o sarà qualcos'altro."

Chiusi il diario mettendolo via e andando a dormire, o comunque provandoci, senza successo, così presi in mano il telefono pensando di scrivergli un messaggio, incominciai a digitare, ma appena lo vidi online, cancellai tutto e lo spensi.

Non ne ebbi il coraggio.

POV SIMONE

Guardai il telefono combattendo con me stesso, non sapendo se scriverle oppure no, volevo sapere come stesse, aveva abbattuto quel muro facendomi vedere la parte più fragile di lei, nonostante il nostro continuo battibeccare.
Entrai su WhatsApp ma poi spensi subito il telefono sentendo dei passi venire verso di me.

-amore tutto bene?- chiese Selly varcando la porta della cucina.
-no- risposi.
-è successo qualcosa?- chiese -sei molto pensieroso- constatò.
-è che... dovremmo parlare seriamente- dichiarai.
-hai un'altra?- chiese preoccupata.
-no, ma lo sai anche tu che stiamo tirando avanti questa nostra relazione per abitudine, sei la prima che dice che manca quel sentimento che c'era un tempo- buttati fuori i miei pensieri.
-lo so, ma non volevo farti del male, entrambi sappiamo che le nostre strade si sono divise da ormai tanti mesi.- mi diede ragione.
-così ci facciamo ancora più male- dissi.
-quindi ci stiamo lasciando?- chiese conferma, annuii.
-mi dispiace- risposi.
-no, hai ragione, ma resteremo comunque in buoni rapporti, potremmo essere amici, ovvio, che magari non sarà mai un'amicizia normale ma ci si può provare.- disse alzando le spalle.
-grazie per aver compreso- dissi abbracciandola.
-no, grazie a te Simone, per esserci sempre stato.- disse sorridendo.
-ci vediamo- si mise la giacca, prese la borsa e uscì da casa mia.

Sbuffai mettendomi le mani fra i capelli e cominciando a pensare a tutto il passato e al discorso che avevamo affrontato poco prima io e la mia ormai ex-fidanzata.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora