20. I will wait

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POV MIRIAM

Erano ormai settimane che la notte sentivo i pianti di Camilla, ma non potevo andare in camera sua, perché si chiudeva a chiave e non c'era modo di farle aprire la porta.
Ora ero io quella che doveva assolutamente starle accanto, avevo capito già tempo fa che ci fosse qualcosa che non andasse, così presi coraggio e chiamai a Simone.

-pronto Miriam, è successo qualcosa?- chiese lui dall'altra parte del telefono.
-non voglio allarmarti e Cami non sa niente di questa telefonata.- la tirai per le lunghe.
-Miriam, cosa le è successo?- chiese sospirando.
-ogni notte si chiude in camera e piange, io la sento, ma non riesco a farle aprire quella dannata porta- dichiarai.
-mangia?- chiese preoccupato.
-poco- risposi.
-non te lo dovrei dire, lei non vorrebbe, ma lo devi sapere.- incominciò.
-che cosa dovrei sapere?- chiesi.
-ha il DPTS, devi farla reagire, cerca di farla reagire in qualsiasi modo, non deve ricadere in depressione- disse.
-da cosa è causato?- chiesi.
-da un incidente- rispose -tu fai quello che ho detto, ci sentiamo per messaggio.- continuò prima di staccare la chiamata.

Andai in camera di Camilla e aprii la porta di colpo, sorrisi quando la vidi studiare.

-Miri sto studiando- disse lei guaradandomi.
-ah ah ora tu vieni con me, facciamo la maratona di tutti i film di Chezzo Zalone e solo poi potrai continuare a studiare.- dissi prendendola per il braccio e trascinandola in sala sul divano. -allora io ora vado a prendere le cose da mangiare intanto metti il primo film.- continuai.
La vidi sorridere mentre prendeva in mano il telecomando, successivamente andai verso la cucina, presi i pop corn e li misi in due ciotole, presi un po' di cioccolata e qualche bibita, poi ritornai da lei.
-iniziamo?- chiese
-ovvio- dissi prima di premere play e far partire "Cado dalle nubi".

Per tutto i film non abbiamo fatto altro che ridere a crepapelle, finalmente sorrideva un po' e staccava la testa dallo studio.

POV CAMILLA

Ridemmo un sacco, grazie a Miriam mi era spuntato di nuovo il buon umore e finalmente staccai un po' la testa dallo studio.

-grazie Miri, veramente- dissi guardandola.
-si fa di tutto per le amiche- disse facendomi l'occhiolino.

Quando finimmo tutti i film mettemmo a posto e poi andammo a dormire.
Mandai il messaggio della buona notte a Simone, che mi rispose tempestivamente con un "buona notte e sappi che io aspetterò con ansia il giorno in cui potremmo di nuovo rivederci" Sorrisi a quel messaggio e per la prima volta dopo settimane lasciai la porta di camera mia aperta.

Ricevetti una chiamata a cui risposi appena vidi il nome di Simone.

-hey, non ci eravamo già sentiti?- chiesi.
-si, ma volevo sapere come stessi- rispose.
-bene, sto bene- dissi disinvolta.
-la verità- disse lui.
-sempre e solo la verità, te l'ho detto sto bene- risposi
-Du bist stur, aber ich liebe dich trotzdem (sei testarda, ma ti amo lo stesso)- disse in un'altra lingua.
-che hai detto? Che cavolo di lingua è?- chiesi stranita e un po' divertita.
-è tedesco- rispose lui un po' impacciato.
-è cos'hai detto?- chiesi curiosa.
-che sei testarda- rispose.
-ah grazie, sei molto carino, come un palo nel sedere- risposi.
-dai non te la prendere, era per scherzare.- disse lui.
-va bene va bene, ma la prossima volta ti faccio vedere io quanto posso essere testarda- risposi
-va bene, ci sentiamo domani mattina, buona notte- rispose.
-buona notte- gli mandai un bacio che spero si fosse sentito.

Chiudi la chiamata, poggia il telefono sul comodino e poi andai a dormire, per la prima volta dopo alcune settimane, con il sorriso.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora