66. Tra le risate e l'amore

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Finalmente era arrivato il giorno di riposo per entrambe le squadre, e quindi io e Simone ci potevamo concentrare sui preventivi che varia aziende edilizie di avevano inviato, per la costruzione della nostra casa.

-non ti sembra esagerato questo prezzo? Cioè ce lo possiamo permettere, però forse qualcosa di più economico lo possiamo trovare, così da rientrare con tutte le spese. Sai abbiamo due affitti da pagare, due bollette, il mutuo in condivisione e le spese per mangiare- dichiarai.
-hai ragione, ma mi sembra quello più serio, in più adesso come adesso potremmo ridurre tutto andando a convivere, o vieni a casa mia o io a casa tua, così risolviamo le doppie spese.- rispose Simone.
-mi sa che ti tocca trasferirti qui- risposi sorridendo.
-e perché non tu da me?- chiese
-perché io abito in centro, vicino a un parco con l'apposito spazio del i cani e soprattutto in centro...- ci pensai su -l'ho già detto che è in centro?- chiesi.
-si amore, ho capito, farò io il trasloco- mi diede un bacio sulla punta del naso.

Ad interrompere la nostra conversazione sulla questione "casa" fu la videochiamata improvvisa da parte di Miriam, alla quale risposi subito.

-hey- dissi appena la vidi comparire sullo schermo
-hey ciao, oh perfetto vedo che c'è anche Simone, così non dobbiamo dire le cose due volte.- disse la mia amica.
-ciao Luca, ciao Miriam- rispose Simone salutandoli.
-allora? Cosa ci dovevate dire?- mi intromisi.
-ho deciso, anzi abbiamo deciso di fare il grande passo e quindi il 20 marzo ci sposiamo.- dichiarò Miriam, misi una mano davanti alla bocca.
-lo sappiamo che vi abbiamo dato poco preavviso, ma vogliamo fare una cosa abbastanza intima, con non troppe persone- continuò Luca.
-congratulazioni ragazzi, non so cosa dire, siamo felici per voi.- rispose Simone al mio posto.
-Camilla è sotto stato di shock?- chiese Miriam ridendo.
-si, è incredibile, sono felicissima- dissi. -vabbè ora però vi dobbiamo lasciare se no non finiremo mai di decidere per la casa.- continuai.
-quale casa?- chiese la mia amica non capendo.
-un giorno ti spiego, ciao ragazzi- risposi prima di staccare la chiamata.

Ripresi in mano i preventivi e cominciai a controllarli nuovamente.

POV SIMONE

La guardai mentre cercava di capire quale fosse il preventivo migliore, era bellissima anche con i capelli scompigliati, gli occhiali da lettura e la tuta.

Sorrisi.

-Simone basta guardarmi- disse non staccando gli occhi dal foglio.
-che c'è? Ora non posso più guardare la mia bellissima ragazza?- chiesi mettendo il broncio.
-non ho dette questo e togliti quel faccino da cane bastonato che hai sulla faccia.- rispose guardandomi.
-ti prometto che un giorno ti sposerò anche io Camilla.- sussurrai senza farmi sentire.
-cosa?- chiese.
-ti amo- risposi facendo finta di niente e dandole un bacio sulle labbra. -che ne dici se lasciamo stare queste carte e facciamo una pausa rilassante, che ne so, magari sul letto, mentre amoreggiamo come dei quattordicenni con gli ormoni a mille?- chiesi avvicinandola a me con la sedia.
-dobbiamo finire qua- piagnucolò.
-dai amore...- le diedi un bacio sul collo -abbiamo tempo per decidere- le diedi un altro bacio -e poi mi sei mancata sai?- continuai alternando le mie parole a diversi baci in punti strategici dove va matta.
-lo sai che ti odio per questo?- chiese sospirando.
-tanto so che non è vero- risposi, mentre lei rise un pochetto.
-con quei baffi mi fai il solletico- disse.
-ah davvero?- chiesi prendendola in braccio e portandola in camera da letto.

La lasciai sul letto, le tolsi gli occhiali appoggiandoli sul comodino e iniziai a farle il solletico.

Le sue risate risuonavano in tutta la stanza.

-dai Simo basta- mi supplicò ma non smisi. -ti prego amore, non ce la faccio più- rise più forte.

Così mi  fermai e la vidi prendere un sacco di fiato, prima di prendermi per il collo e cominciando a baciarmi.

Iniziammo a spogliarci delle nostre vesti restando nudi l'una agli occhi dell'altro.
Finimmo così per mostrare l'amore che provavamo, unendoci e formando una cosa sola.

Le sue risate erano diventati gemiti che si sparsero in tutta la stanza, accompagnati dai miei baci, che passavano dal suo collo al suo seno e alcune volte lasciandole dei segni violacei.

Venimmo insieme, restai qualche secondo dentro di lei prima di uscire e sdraiarmi al suo fianco.

-ti amo- le sussurrai all'orecchio, mentre lei si accollava a me.
-ti amo anche io Simone- rispose dandomi un leggero bacio sul petto.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora