In quella settimana non perdemmo solo contro il San Casciano, ma anche contro il Busto Arsizio.
-Cami, c'è Federico che ti cerca- disse Giorgia venendo verso di me.
-ok- dissi un po' amareggiata andando verso il posto indicato dalla mia compagna di squadra.
-per me siete andate bene- disse il mio ragazzo appena mi vide.
-per me no- risposi stando un po' lontana da lui.
-c'è qualcosa che non va?- chiese.
-è la seconda partita consecutiva che perdiamo e tutto per colpa mia- dichiarai.
-significa che la prossima volta dovrai allenarti un po' di più, per far meglio- rispose ed io strabuzzai gli occhi.
-sei serio Federico? Tu non sai un cazzo di pallavolo. Non sai quanti sacrifici dobbiamo fare. E cazzo tu ora mi vieni a dire che devo allenarmi di più quando sono in questo cazzo di palazzetto 6 giorni su 7.- alzai di poco il tono della voce, le lacrime cominciarono a uscire. -vaffanculo- corsi via lasciando lì senza che riuscisse a replicare.Andai in spogliatoio, mi feci una doccia veloce, poi chiesi a Giorgia se mi potesse accompagnare a casa siccome ero venuta con Federico e vederlo un'altra volta non mi sembrava il caso.
Così quando arrivai a casa andai direttamente a letto mentre le lacrime continuavano a uscire.
Senza pensarci composi il numero di una delle poche persone che mi avrebbe capita.-sto facendo una cazzata- sussurrai tirando sul col naso.
Stavo per mettere giù, quando la persona il questione rispose.
-Camilla- sentii, tirai nuovamente su col naso -perché stai piangendo?- chiese preoccupato.
-ho fallito. Ho fallito come persona, come fidanzata e come pallavolista- risposi.
-non è vero. Tu non hai fallito in niente. Sei la persona e la pallavolista più forte che abbia mai conosciuto e sei la ragazza più bella e intelligente che abbia mai amato.- rispose.
-Non è vero Simone. Ti ho fatto soffrire, ti ho lasciato perché sono una cazzo di egoista- dissi.
-no, non sei egoista. La lettera che mi avevi scritto n'è la prova, ti ricordi?- chiese ma non risposi. -in quella lettera hai messo me al primo posto, hai pensato a me e hai pensato anche male. Per me non eri un peso, per me eri tutto ciò di cui avevo bisogno, ti ho amato come non ho mai amato nessuna, ti amo ancora e lo so che anche per te è così. Ma sei andata avanti, e no, non sei stata egoista a farlo, ti sei solo messa per la prima volta al primo posto.- dichiarò.
-ti amo Simone, addio- dissi tra le lacrime.
-non sarà mai un addio Camilla- riuscì a dire prima che io chiusi la chiamata.Mi sdraiai ripensando a tutte le parole che mi aveva detto nella conversazione.
Poi pensai alle parole di Federico, dopo di che ripensai a quella lettera e a cosa potevamo essere io e Simone, se solo non avessi fatto tutto ciò, se solo non fossi mai scappata, se solo non avessi scritto quella lettera e se solo quella sera a Tokyo al posto di scappare avessi parlato con lui.Ma ormai pensare a tutti questi "se" era tardi, ormai avevo intrapreso la strada con un'altra persona, anche se dentro di me sapevo che non era quella giusta.
Presi il telefono e inoltrai una canzone a Simone. La canzone in questione era "Sopra" di Gazzelle, poi gli inviai un messaggio.
"E poi, ci ritroveremo ancora"
Ogni volta che alla radio passavano questa canzone, i ricordi con lui riaffioravano e certe volte mi capitava di sorridere.
Non avrei mai smesso di amarlo, perché quel fuoco che lui aveva acceso, continuava ad ardere dentro di me.
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NEL BENE E NEL MALE - Simone Giannelli
FanfictionDal capitolo 4: -Il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese scherzando, non risposi.-hey, stai bene?- chiese un po' preoccupato. -mi sento morire- risposi con un filo di voce sentendo il fiato corto -non ti preoccupare, ci sono io- disse abbraccian...