POV SIMONE
Non sapevo come farmi perdonare da Camilla, di sicuro non potevo chiedere alle sue compagne, mi avrebbero amazzato e men che meno ai ragazzi, loro non mi avrebbero preso tanto sul serio.
Potevo chiamare mia mamma o mia sorella, ma si sarebbero insospettite, cosí chiamai una persona che ormai mi conosceva da parecchi anni.Selly
-Simone?- chiese rispondendo alla chiamata.
-ciao Selly, so che è strano perchè tu sei la mia ex, ma ho fatto una cazzata e mi serve un consiglio.- risposi
-posso solo immaginare che cazzata, però spiegati, non sono un'indovina.- disse
-giusto, io ho baciato una ragazza e lei mi piace molto, peró dopo il bacio sono scappato via, ora lei mi odia.- dichiarai
-posso sapere come si chiama?- chiese
-ehm si certo, è Camilla Lavia- risposi in imbarazzo.
-ah la schiacciatrice, la vedo spesso in giro per il centro- rispose.
-ecco, si lei-
-beh se non ti vuole parlare e quindi non puoi mostrare niente a parole, mostralo con i fatti, non so, vedi cosa le piace e no, non basta una semplice colazione oppure un mazzo di fiori, devi fare di più, mandale qualche messaggio, anche un semplice buongiorno, fallo anche se ti ignora. Dovrebbe funzionare.- mi consigliò
-mio dio, grazie, sono in debito.- risposi.
-non serve, l'ho fatto con piacere:- rispose e c'avrei scommesso che stava anche sorridendo.
-va bene, grazie ancora, ci sentiamo- chiusi la chiamata, sdraiandomi finalmente sul divano.Cominciai a capire cosa potessi fare, avevo tante idee per la testa, fiori, biglietti di alcuni concerti oppure delle lettere.
Non sapevo cosa scegliere, non credevo che mi avrebbe perdonato molto facilmente.
Suonarono al campanello, così andai ad aprire trovandomi davanti una mandria di ragazzi che uno ad uno entravano in casa mia.-ho portato da bere- disse Lorenzo mostrandomi la scatola con le birre.
-noi invece abbiamo portato la nostra presenza- disse Klemen
-spiritoso- risposi ironicamente -allora che facciamo?- chiesi mettendo le mani sui fianchi e guardando i miei amici.
Tutti alzarono le spalle.
-Oggi gioca Miriam- disse Luca.
-oh ma basta, a parte il fatto che oggi non giocano perché la partita è saltata, ma ora mi devi spiegare, cosa siete.- disse Aaron.
-beh io non lo so, ci stiamo frequentando.- rispose grattandosi la nuca.
-che ne dici se le chiedi di diventare la tua ragazza, prima che qualcun altro te la rubi?- chiesi.
-tu sei l'ultimo che dovrebbe parlare, soprattutto dopo quello che hai fatto a Camilla- rispose Davide.
-sono andato in panico okay, mi ero lasciato da pochi giorni con Selly, non avevo le idee molto chiare- risposi sbuffando.
-fammi capire, quella strafiga di Camilla Lavia ti bacia e tu te ne scappi?- domandò retoricamente Jenia, lo fulminai per l'aggettivo usato. -e non mi guardare così perché tutti siamo più o meno della stessa opinione.- continuò.
-E tu Alessandro? Ce l'hai la tipa?- chiese Luis.
-si, stiamo insieme da qualche anno- rispose sorridendo.
-Che ne dite se smettiamo di parlare di ragazze e facciamo qualcosa di serio, del tipo giocare un po' a poker?- chiesi.
-ludopatia portami via- rispose Aaron facendoci ridere tutti quanti.Andai a prendere la valigetta con dentro le carte e le fish, per poi andarmi a sedere insieme agli altri intorno al tavolo della sala da pranzo.
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NEL BENE E NEL MALE - Simone Giannelli
FanfictionDal capitolo 4: -Il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese scherzando, non risposi.-hey, stai bene?- chiese un po' preoccupato. -mi sento morire- risposi con un filo di voce sentendo il fiato corto -non ti preoccupare, ci sono io- disse abbraccian...