81. Dubbi

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Più il giorno del matrimonio si avvicinava, più mi saliva l'ansia e più mi saliva l'ansia, più mi assalivano un sacco di dubbi, che puntualmente Simone faceva scacciare.

Dovevo ammettere che in questo periodo eravamo molto affiatati. I lunghi allenamenti, le partite e gli ultimi preparativi ci toglievano molto tempo da dedicarci, così ogni qualvolta avevamo l'opportunità di stare da soli, facevamo l'amore.
Era anche un modo per scaricare gran parte dello stress in fin dei conti.

Con l'arrivo di aprile in squadra giunse la consapevolezza che molto probabilmente ci sarebbe stata la nostra retrocessione in A2. A differenza della Trentino Volley femminile, che con molta probabilità avrebbe preso il nostro posto in A1.

-Coach vado al volo in bagno- dissi dirigendomi verso gli spogliatoi.
-Lavia è la sesta volta che ci vai nel giro di due ore- mi riprese.
-lo so, ma la mia vescica in questi giorni sembra riempirsi più del solito- scherzai.
-vai ma è l'ultima volta fino a fine allenamento- dichiarò.

Così corsi in bagno per andare a fare la pipì per l'ennesima volta.

Dopo un'altra ora l'allenamento fu finalmente finito.

-ragazze non ce la faccio più- dissi sedendomi.
-a chi lo dici, oggi è stato molto intenso- rispose Claudia.
-io invece mi sento normale e non stremata come le altre volte- dichiarò Alexandra.
-fortunata te- disse Giorgia prendendo le sue cose e andando a farsi una doccia.

Io la seguii a ruota andando anche io a lavarmi.

Dopo una mezz'ora uscii dallo spogliatoio pulita e profumata e fuori dal palazzetto mi aspettava Simone, che per qual giorno mi era venuto a prendere.

-ciao amore- disse venendomi in contro prima di baciarmi.
-ciao- risposi.
-stanca?- chiese vendendo il mio affaticamento ad ogni passo che facevo.
-si vede così tanto?- chiesi facendo una smorfia.
-si, eccome se si vede- rispose sorridendo. -dai mia bellissima schiacciatrice, andiamo a casa- disse aprendomi la portiera.
-grazie mio splendido palleggiatore- dissi entrando in macchina.

Quando tornammo a casa venne subito a salutarmi Lily, che si mise subito a seguirmi, come se volesse qualcosa da me, così mi abbassai e cominciai a farle le coccole.

-chi è la cagnolina più bella del mondo?- chiesi -si sei tu- risposi
-si, sei definitivamente impazzita- disse Simone alle mie spalle.
-almeno io le do un po' di attenzioni- risposi alzandomi facendo una smorfia per il dolore alla schiena.
-stai bene?- chiese preoccupato.
-si, te l'ho detto, oggi abbiamo fatto un allenamento molto duro e siamo messe un po' tutte così- dissi indicandomi.
-allora vatti a sedere sul divano che al pranzo ci penso io- rispose.

Senza fare tante storie mi andai a sdraiare sul divano e vicino a me si sdraiò anche Lily.

POV SIMONE

Quando finii di preparare il nostro pranzo chiamai Camilla.

-Camilla è pronto- dissi, ma non ricevetti risposta, così andai sul divano trovando la mia splendida fidanzata immersa nel mondo dei sogni.

Mi sedetti vicino a lei cominciando a dare un sacco di baci su tutta la faccia.
La sentii mugolare qualcosa di incomprensibile prima che aprisse gli occhi.

-buongiorno bella addormentata.- dissi.
-è già pronto?- chiese stropicciandosi gli occhi.
-si- risposi affermativamente.
-bene, perché sto morendo di fame- rispose alzandosi dal divano e dirigendosi in cucina.

Ci sedemmo a tavola e cominciammo a mangiare.

-ci credi che tra poco più di un mese ci sposiamo?- chiesi entusiasta.
-già- rispose distogliendo lo sguardo dal mio.
-sputa il rospo Camilla- dissi.
-non è che dopo ti penti vero?- chiese preoccupata.
-amore, abbiamo già fatto più volte questo discorso e no, non succederà, io ti amo e ti amerò per sempre- risposi.
-ma non avrai la famiglia che desideri- rispose con le lacrime agli occhi.
-tu sei la famiglia che desidero indipendentemente dai figli che non verranno- dissi con un po' di amaro in bocca.

Per carità amavo Camilla, ciò che avevo detto a lei era vero, però l'idea di non avere un bambino tutto nostro mi faceva crollare tutto il castello costruito in questi anni.

-sicuro?- chiese cercando di mandare in dietro le lacrime.
-sicurissimo. Ti amo- risposi baciandole la mano.
-ti amo anche io- rispose sorridendo appena.

Camilla era una creatura da proteggere, unica nel suo genere e non potevo desiderare persona migliore di lei.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora