Dicembre era appena iniziato e oltre a quello iniziavano i primi preparativi per un matrimonio che non aveva una data e il tempo insufficiente per i nostri impegni.
Ormai l'annuncio del nostro fidanzamento ufficiale era su tutti i tipi di social e riviste.-dobbiamo solo decidere la data, anche perché da luglio si cominciano le gare con la nazionale per entrambi- disse Simone.
-io farei subito dopo il campionato, perché successivamente possiamo direttamente fare la luna di miele- risposi.
-io oggi pomeriggio ho l'appuntamento per l'abito e andrò con Vanessa.- dissi ricordandomi dell'impegno.
-cosí presto?- chiese.
-si, per fare le modifiche a un abito serve tempo- risposi avvicinandomi al suo viso.
-ah davvero?- chiese -e a me basta solo una decina di minuti per modificare la tua capacità di camminare.- sussurrò.
-SIMONE- dissi scioccata mentre lui cominciò a ridere.
-comunque mio bellissimo amore per la data ci pensiamo dopo, ora pensiamo dove sposarci.- disse.
-giusto un altro problema, i nostri parenti sono uno all'apposto dell'altro geograficamente parlando.- dissi.
-per questo pensavo di sposarci qui a Perugia- lo guardai senza acconsentire.
-e se invece ci sposassimo ad Assisi? Cioè ormai stiamo costruendo la nostra casa lì. A sto punto incoroniamo lì il nostro amore- risposi.
-ottima idea- mi baciò.Il pomeriggio arrivó molto velocemente e poco dopo le 15 venne a bussare alla porta Vanessa.
-ciao tesoro- dissi abbracciandola. -Viola?- chiesi.
-a casa con il papà.- rispose -Simone è ad allenamento?- chiese lei vedendo solo Lily che girava per casa.
-si, è andato via una mezzora fa- risposi.
-allora siamo pronte ad andare- disse sorridendo.
-si- risposi entusiasta.Prendemmo la sua macchina e andammo in atelier.
Parcheggiammo e ci addentrammo nel negozio.-buongiorno ragazze e benvenute- disse una ragazza molto dolce.
-grazie mille, ho preso appuntamento per provare degli abiti da sposa, sono Camilla.- dichiarai.
-perfetto- rispose sorridendo.
-allora lei può aspettare qui- disse a Vanessa indicandole un divanetto. -mentre Camilla puoi venire con me.- continuò.Mi portò in camerino e ci accomodammo sulle due sedie presenti all'interno.
-allora, avevi in mente qualcosa in particolare?- chiese
-sicuramente vorrei del pizzo sul vestito, ma non so minimamente come vorrei la gonna- dichiarai.
-ti porto qualche vestito da farti provare e poi vediamo anche che tipo di modello ti sta meglio- mi disse ed io annuii.Dopo una decina di minuti rientrò con tre tipologie di abiti differenti ma tutti con una cosa in comune, il pizzo.
-allora, abbiamo un modello a sirena, un modello ampio e un modello che cade morbido.- disse -da quale vuoi partire?- chiese
-quello ampio- lo indicai.
-perfetto-Lo provai e andammo da Vanessa.
-allora?- chiesi.
-è bello, ma non so, è come se non te lo sentissi tuo- rispose.Rientrai in camerino e provai l'abito a sirena.
-no, non mi piace, vorrei toglierlo- dissi senza uscire dal camerino.
-va bene, allora proviamo quello ampio- rispose la ragazza sorridendo.Lo provammo, questo mi piaceva.
Uscimmo dal camerino e andammo dalla mia migliore amica.-bello- dichiarò
-solo?- chiesi interrogativa.
-è bello ma non mi dice niente- risposeSbuffai mettendomi le mani in faccia.
-come faccio a capire se va bene?- chiesi disperata.
-quando è quello giusto lo senti, ti emozioni e senti le farfalle nello stomaco.- rispose.
-come quando vedo Simone?- chiesi
-come quando vedi Simone- ripetè sorridendo.Provai molti altri vestiti, diversi modelli, ma poi arrivò lui.
Quello giusto.
Uscii dal camerino con un abito con il corpetto i pizzo con la scollatura a V e una gonna morbida in tulle.
Il mio sorriso andava da un orecchio all'altro.-wow- constatò Vanessa.
Aprii bocca per dire qualcosa ma la richiusi subito cominciando a piangere.
-tesorooo- Vanessa si alzò venendo ad abbracciarmi.
-è bellissimo, è stupendo, non so che dire- risposi.
-quindi Camilla, e questo l'abito giusto?- chiese la commessa?
-si- risposi sorridendo.
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NEL BENE E NEL MALE - Simone Giannelli
Fiksi PenggemarDal capitolo 4: -Il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese scherzando, non risposi.-hey, stai bene?- chiese un po' preoccupato. -mi sento morire- risposi con un filo di voce sentendo il fiato corto -non ti preoccupare, ci sono io- disse abbraccian...