Qualche giorno dopo la partenza per Bolzano ritornammo a Perugia, giusto per una visita di controllo, prima di ripartire per Rossano.
Ormai ero entrata già da circa due settimane per secondo trimestre e proprio qui cominciavo a notare i primi cambiamenti.
In totale, per ora avevo preso 3 chili, dovuto al bambino e alla crescita del seno, poco per quello che mi ha detto la ginecologa. Inoltre, il piccolo rigonfiamento era diventato molto più evidente e con l'estate alle porte era difficile non farlo notare.Durante il tragitto in autostrada, per andare in Calabria, Simone si dovette fermare una decina di volte perché ero diventata molto incontinente.
Poi ad un certo punto sentii una leggera fitta.
Persi un battito, ma a Simone non dissi niente, magari era solo stress causato dal viaggio.
Arrivammo verso le 16, anche se era previsto per le 14, avevamo impiegato 2 ore in più, pcausa la mia incontinenza.Quando Simone parcheggiò dinanzi a casa dei miei genitori scesi dalla macchina, facendo scendere anche Lily.
-finalmente siete arrivati.- disse mia madre aprendo la porta di casa.
-si scusa, abbiamo avuto un paio di problemi durante il tragitto- risposi abbracciandola.
-sai com'è Lily ha bisogno di muoversi un po'- continuò il discorso mio marito. -ciao Sabrina- abbracciò mia madre.
-vedo che la luna di miele vi ha fatto rigenerare, vi vedo più felici- constatò mio padre raggiungendoci fuori.
-vado scaricare le valigie dall'auto- disse Simone allontanandosi.
-vado ad aiutarlo, voi entrate in case- disse papà raggiungendo mio marito.Per tutto il pomeriggio restammo in giardino a chiacchierare, aspettando che i miei fratelli rientrassero a casa dal giro per il centro con le proprie fidanzate.
Sentii un altra fitta al ventre, sospirai chiudendo gli occhi spendo solo che non fosse nulla di male.
-amore, tutto bene?- chiese mio padre.
-è che il viaggio è stati stancante- risposi.
-va bene, noi andiamo un po' a riposarci- prese parola Simone che mi prese per mano conducendomi in camera mia.Ci addormentammo abbracciati sul mio letto e qualche ora dopo venimmo svegliati, perchè la cena era pronta.
-buongiorno dormiglioni- disse Daniele scherzando.
-fai poco lo spiritoso- risposi cominciando a salutare Lorenzo e Chiara, la sua fidanzata, poi Elena e per ultimo il mio gemello.
-dai ragazzi è ora di mettersi in tavola- venne a richiamarci nostra madre.Ci sedemmo tutti quanti cominciando a mangiale tutte le delizie presenti.
Un'altra fitta giunse al mio ventre, più forte rispetto alle precedenti, facendo assumere al mio viso una smorfia e un colore biancastro data la paura.
-amore stai bene- chiese subito Simone allarmato.
-c'è qualcosa che non va, me lo sento- sussurrai.
-sta succedendo qualcosa ragazzi?- chiese Lorenzo.
-non ve lo volevamo dire così, ma aspettiamo un bamb...- mi bloccai per un'altra fitta.
-tutto bene Cami?- chiese mia madre accorrendo verso di me.
-è da stamani che sento delle fitte e ho paura possa essere qualcosa di grave- rispose mentre le lacrime mi rigavano il viso.
-fa sentire- disse mettendo una mano sul mio ventre. -oh ma non è niente di preoccupante, sta solo calciando- constatò. -e fatevi abbracciare che mi avete reso la nonna piú felice del mondo- continuò.Uno alla volta, vennero tutti a farci goi auguri.
Non era il modo in cui avevamo programmato di dirglielo e non mi aspettavo sicuramente una reazione così tranquilla.-avete mai deciso i nomi?- chiese Elena.
Io e Simone ci guardammo non sapendo come rispondere.
-in realtà no, non abbiamo mai affrontato il discorso nomi- rispose mio marito
-io se fosse femmina la chiamerei Arianna, mentre se è maschino non saprei, forse Sebastian.- dichiarai.
-io invece Luana o Manuel.- rispose.
-okay abbiamo constatato in nostri gusti molto differenti. Stendiamo un velo pietoso- dissi ridendo.Sui nomi si poteva ancora lavorare, prima o poi avremmo trovato il compromesso perfetto.
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NEL BENE E NEL MALE - Simone Giannelli
FanfictionDal capitolo 4: -Il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese scherzando, non risposi.-hey, stai bene?- chiese un po' preoccupato. -mi sento morire- risposi con un filo di voce sentendo il fiato corto -non ti preoccupare, ci sono io- disse abbraccian...