Quella di oggi era una di quelle tipiche giornate di pioggia, dove il cielo era scuro e il Sole compariva a stento.
Era una di quelle giornate dove il sesto senso prendeva vita e cominciava a lanciare segnali d'allarme.Sarebbe successo qualcosa, ma non qualcosa di bello, ma il presentimento che sarebbe successo qualcosa era sempre dietro l'angolo.
La mattina la ebbi libera, portai Lily a fare un giro, tonando a casa tutta bagnata.
Preparai il pranzo e subito dopo chiamai a Simone.-hey amore- disse rispondendo.
-hai finito allenamento?- chiedi.
-si, ora vado a casa, mangio un boccone e poi vado ad Assisi a vedere i lavori- rispose.
-mi aveva chiamato il Capo Cantiere che ad Assisi diluvia- dichiarai.
-si si infatti hanno chiamato anche me, però vado a vedere un attimo a che punto sono arrivati- rispose.
-okay, ma stai attento- dissi
-si non ti preoccupare, ti amo- disse
-ti amo anche io- risposi prima di chiudere la chiamata.Il pomeriggio andai ad allenamento, ma purtroppo venni ripresa più volte, siccome la mia attenzione era posta altrove.
-Lavia concentrati sulla palla, se continui così ti scordi di giocare la partita di domenica.- mi riprese il mio allenatore.
-scusami- dissi cercando di concentrarmi su ciò che stavo facendo.E poi successe tutto così in fretta, il campanello d'allarme non suonò più nella mia testa, come se l'avvertenza fosse finita e fosse successo qualcosa.
Era successo qualcosa, da qualche parte era successo o forse stava per succedere a me.-Cami che hai?- chiese Giorgia venendo da me.
-ho il timore che sia successo qualcosa.- dichiarai.
-in che senso? Non riesco a capire.- rispose.
-è da questa mattina che ho come l'impressione che debba succedere qualcosa- risposi.
-tranquilla, magari ti stai sbagliando.- disse accarezzandomi la schiena.Continuammo così l'allenamento fino alle cinque del pomeriggio.
Mi feci una doccia veloce in spogliatoio, mi vestii e solo dopo presi il telefono in mano.
Solo in quel momento vidi il telefono pieno di chiamate da parte di Simone e da alcuni sui compagni come Roberto, Sebastian e Oleh.
Il cuore cominciò a battermi molto lentamente, e l'allarme nella mia testa riprese a suonare.Chiamai subito Simone, che per le prime due chiamate non i rispose, così provai una terza volta sperando in una risposta.
-è la fidanzata di Simone Giannelli?- sentii una voce dall'altro campo del telefono.
-s..si sono io- dissi con voce tremante -ma lei chi è e perché ha il telefono del mio ragazzo?- chiesi.
-sono un'infermiera dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia...- il telefono mi cadde dalle mani, finendo a terra e facendo ricadere l'attenzione delle ragazze su di me.Cominciai a piangere, Simone era in ospedale.
-Camilla tutto bene?- chiese Alexandra.
-Simone è...è in ospedale- risposi balbettando mentre le lacrime scendevano copiose sul mio viso.
-vuoi che veniamo con te in ospedale?- chiese Tessa.
-no, no grazie- risposi.Raccolsi il telefono, presi il borsone, corsi in macchina e mi avviai verso l'ospedale.
Appena arrivai, vidi all'entrata Flavio che stava parlando al telefono con qualcuno e quando mi vide staccò la chiamata venendomi in contro.Lo abbracciai cominciando a piangere.
-vieni che ti accompagno alla sua stanza- sussurrò e così annuii.
Insieme andammo nel reparto di terapia arrivando davanti alla sua stanza.
Le gambe mi tremavano ma nonostante ciò entrai, trovandomi Roberto e Sebastian.-hey- sussurrai.
-Cami- disse Rob abbracciandomi seguito a ruota da Seb.
-sto bene, sto bene- dissi liberandomi e andando vicino al letto nel quale c'era un Simone che sembrava stesse dormendo.-Che cos'ha?- chiesi sedendomi.
-trauma cranico, ma niente di grave- rispose Sebastian.
-i medici hanno detto che tra oggi e domani si dovrebbe svegliare.- aggiunse Roberto.
-e se invece non dovesse svegliarsi?- chiesi temendo il peggio.
-è solo una piccola percentuale.- risposero all'unisono prima di darmi un bacio sulla testa e uscire dalla stanza, lasciandomi da sola con il mio fidanzato.-tu ce la puoi fare Simone, hai capito? Tu ce la devi fare per noi.- cominciai a piangere prendendogli la mano -non lasciarmi, ti prego- sussurrai.
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NEL BENE E NEL MALE - Simone Giannelli
FanfictionDal capitolo 4: -Il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese scherzando, non risposi.-hey, stai bene?- chiese un po' preoccupato. -mi sento morire- risposi con un filo di voce sentendo il fiato corto -non ti preoccupare, ci sono io- disse abbraccian...