70. Abito da sposa cercasi

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Il Sole filtrava freddo dalla finestra, costringendomi ad aprire gli occhi.
Sbadigliai e poi mi girai a guardare un Simone ancora dormiente.
Mi alzai dal letto non prima di essermi messa l'intimo e il pigiama, siccome la sera prima avevamo avuto una delle nostre  coccole amorose, se così vogliamo chiamarle.
Andai in cucina, dove preparai la moka di caffè, che successivamente misi sul fuoco, cambiai l'acqua della ciotola di Lily e le misi dei croccantini nell'altra.
Quando il caffè fu pronto, lo versai in due tazze grandi aggiungendo successivamente un po' di latte nel mio e un po' di zucchero in quello di Simone.
Preparai anche la nostra dose giornaliera di frutta secca e misi in tavola anche la confezione di biscotti ai cereali.
Andai poi a svegliare il mio amato.

-amore- sussurrai scrollandolo ma sentii solo un gemito di disapprovazione. -amore ho preparato la colazione, dai che io fra poco devo andare- dissi cominciando a baciarlo su tutta la faccia.

-okay okay, mi alzo- disse prima di stiracchiarsi e uscire dal letto completamente nudo.

-ti aspetto di là- dissi lanciandogli il boxer e andando in cucina.

Faceva caldo o ero io?
Penso la seconda opzione.

-non dirmi che ti sei imbarazzata a vedermi così- disse venendo verso di me.

-no, è che ho fame- dissi sentendo le mie guance andare a fuoco.

-ah si?- chiese lui prendendomi in braccio e facendomi sedere sul bancone della cucina.

-si, ho... ho molta fame- cominciai a balbettare.

-davvero? Anche io- disse aprendomi le gambe e infilandosi in mezzo ad esse.

-Simo, la... la colazione è pronta- sussurrai.

La sua mano si avvicinò pericolosamente all'elastico dei miei pantaloni e pian piano me li sfilò di dosso.

-sai, io ho tanta fame- sussurrò con tono sensuale.

-infatti la colazione è là- dissi cercando di dissuaderlo, siccome tra meno di un'ora dovevo essere in partenza per Modena.

-no no, è proprio qui- disse spostando leggermente la mia mutandina entrando in me con due dita.

Un gemito uscì incontrollato dalla mia bocca, la sua faccia era soddisfatta.
Cominciò a massaggiarmi la  parte più delicata, comprendo però i miei ansimi con i suo dolci e vogliosi baci.

-Si... Simone ti prego.- dissi sentendomi quasi all'apice del piacere.

-cosa vuoi?- chiese.

-ti prego, non ce la faccio più.- lo supplica.

-se tu non mi dici cosa vuoi come faccio a capirlo?- fece il finto tonto.

-ti voglio- sussurrai e subito dopo entrò in me provocandomi un sacco di scariche elettriche.

Persi così la condizione del tempo, la cucina era rimpita dai miei insimi.
Arrivammo così entrambi al culmine del piacere.
Simone uscì da me appoggiandosi con la testa al mio seno, mentre entrambi cercavamo di recuperare fiato.

-ti amo- disse lui.

-anche io- risposi alzandogli il viso e baciandolo.

Si staccò da me e così scesi giù rivestendomi con le gambe tremanti.

Facemmo colazione con il timore di parlare di ciò che qualche minuto prima era accaduto.
Quando ebbi finito, la tazza in lavastoviglie e cominciai a prepararmi per una giornata intensa in compagnia di Miriam.

-porti tu fuori Lily?- chiesi a Simone mentre mi lavavo i denti.

-si amore, non ti preoccupare- disse dall'altra stanza.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora