61. Il secondo segreto qual era?

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Aprii gli occhi, ma li richiusi subito avendo il sole puntato negli occhi.
Cerai di alzarmi, ma ero impossibilitata, perché Simone mi teneva ben salda a lui.
La sera prima chiacchierammo fino a tardi e finii per addormentarmi sul divano di casa sua.

Mi girai verso il ragazzo accanto a me e guardai con gli occhi di chi ha sempre creduto nel primo amore, con occhi di chi ama ciò che vede.
Simone si mosse un pochetto, aprì pian piano gli occhi e poi sorrise.

-buongiorno- biascicò sbadigliando.
-giorno- risposi sorridendo.
-sei sveglia da tanto?- chiese stringendomi ancora di più a se
-no, da pochi minuti- risposi.

In quel preciso istante il tempo di fermò, i nostri sguardi passavano dai nostri occhi  alle nostre bocche.
Pian piano i nostri visi si avvicinavano e le nostre bocche si sfioravano, fino a quando non si unirono completamente.

Cominciammo a baciarci, le nostre lingue ballavano una danza che solo loro sapevano.

Quel bacio trasmetteva tutto l'amore che l'uno provava per l'altra.
La sua mano cominciò a vagare sotto la mia mano, arrivando a slacciarmi il reggiseno, intanto io gli tolsi la maglia, ma poco dopo anche lui fece la stessa cosa con la mia, levandomi di conseguenza anche il reggiseno.
Si mise sopra di me e cominciò a guardare il mio corpo mezzo nudo, una sua mano cominciò a toccare tutte le parti che presentavano ancora degli ematomi po' evidenti, poi si abbasso e cominciò a baciare quelle stesse parti.

E come disinfettante, cominciò a guarire le mie ferite.

La voglia era troppa, tant'è che ci spogliammo completamente e cominciammo a fare l'amore, ovviamente con tutte le protezioni.

I nostri gemiti riempirono la stanza, le mie unghie gli graffiavano la schiena, mentre i suoi baci toccavano il mio collo.

Venimmo insieme.

Simone si lasciò andare, sdraiandosi per qualche secondo sopra di me rotolando poi al mio fianco.

Ci guardammo negli occhi e sorridemmo.

Ci eravamo mancati e questo nessuno dei due poteva negarlo.

Misi la testa sul suo petto, che faceva su e giù velocemente.

-mi eri mancata- rispose.
-anche tu- risposi, mi strinse a lui. -posso farti una domanda?- chiesi
-tutto quello che vuoi- disse.
-Quella sera mi avevi detto che avevi due segreti da dirmi, uno lo so, ma l'altro?- chiesi. -qual era il secondo segreto?- continuai.
-Lilibeth, è lei il secondo segreto. Te l'avevo portata come regalo compleanno. Volevo che ci fosse qualcuno che ti facesse compagnia e poi sia Miriam che Vanessa mi avevano aggiornato sulle tue condizioni e ho fatto qualche ricerca, trovando che un amico a quattro zampe aiuta sempre le persone affette da DPTS.- rispose.

Qualche lacrima mi rigò il viso, mi alzai di poco e mi girai per guardarlo.
Lo baciai e successivamente lo abbracciai.

-grazie Simone, grazie- dissi.
-tutto per la persona che amo- rispose.

Sentimmo abbaiare dall'altro lato della porta, così decidemmo di alzarci, vestirci e con la scusa di portare Lily a fare una passeggiata, ci fermammo in un bar a afre colazione.

L'inverno era ormai arrivato, anche se le temperature non erano così rigide come a Trento, ma nonostante ciò faceva comunque abbastanza freddo.

-che c'è?- chiesi vedendo che mi stava fissando da un po'.
-niente, è che sei bellissima.- rispose -ti sei veramente imbarazzata?- chiese scherzando vedendo le mie guance rosse.
-non sei divertente Simone, fattelo dire- risposi facendogli la linguaccia.
-sappi che io ci sarò sempre per te- disse baciandomi la mano che era appoggiata sul tavolo
-ti prometto che non scapperò più- risposi sorridendo.

Lo amavo e non potevo farci niente.

Lo amavo e lo sapevo.

Sapevo che era lui l'uomo della mia vita e questa mattina ne avevo avuto la conferma.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora