NEL BENE E NEL MALE - Simone Giannelli

35. Litigi

-non so che fare Vanessa- dissi sbuffando al telefono.
-diglielo, più tardi lo viene a sapere e peggio è- rispose.
-però io non ho accettato niente, non so se andarci- continuai mettendomi le mani nei capelli.
-tu diglielo lo stesso, vedrai che troverete una soluzione insieme- continuò lei.
-va bene...- sentii la serratura scattare -ti richiamo, ora devo andare- chiusi la chiamata.

-ora tu mi spieghi- disse

POV SIMONE
Mezz'ora prima...

Stavo uscendo dallo spogliatoio quando venni fermato da Saja.

-Simone vorrei parlarti di Camilla.- disse
-certo dimmi- disse poggiando le mani sui fianchi.
-la vedo triste, lo so che probabilmente avete litigato causa il suo ipotetico trasferimento dell'anno prossimo, però non è detto che lei accetti.- dichiarò
-il suo che?- chiesi un misto arrabbiato e deluso che non mi abbia detto niente.
-ma come non te ne ha parlato? Della proposta del Perugia?- chiese ingenuamente.
-no, non sapevo niente- feci un sorriso amaro.
-oh, scusami, non te la prendere con lei. Sono stato inconsciente io ad avertelo detto. Stai tranquillo che è più sul no che sul si- cercò di tranquillizzarmi.

Me ne andai dopo aver salutato.
Andai in macchina e la prima cosa che feci fu tirare un pugno al volante.

-vaffanculo- urlai.

Tornai a casa mi sto incazzato e amareggiato.
Aprii la porta di casa e andai dritto da lei.

-ora tu mi spieghi- dissi incazzato
-spiegarti cosa?- chiese nervosa.
-non fare la finta tonta, se mi avessero offerto di andare in un'altra squadra la prima a saperlo saresti stata tu.- alzai la voce.
-te l'avrei detto, lo sai.- mise le mani avanti -forse te l'avrei detto oggi, ma non so se accettare- dichiarò con le lacrime agli occhi.
-a quanto pare non lo sai neanche tu. Le cose le vengo sempre a sapere da altre persone, mai da te.- dissi irritato
-ah e io scusa? che dovrei dire, sono giorni che ti comporti come se non fossi più abbastanza per te.- rispose cambiando argomento.
-perché sono giorni che tu mi parli a mala pena.-
-vaffanculo Simone, vaffanculo.- disse girandosi e andando verso la camera e si chiuse dentro.
-Lo sai benissimo anche tu che questo comportamento non poterà mai a niente.- dissi senza ricevere risposta. 

A cena non uscì da quella camera.
Restai a dormire sul divano e il giorno dopo mi svegliai per andare ad allenamento, ma quando andai in bagno notai la porta della camera aperta, ci entrai e vidi il letto ordinato.
Sul cuscino c'era una lettera, così l'aprii e la lessi.

Ciao amore,
ci ho pensato tutta la notte e questa mattina come puoi vedere non ci sono.
Si dice che per amore si devono fare dei sacrifici e io in questo momento sto facendo il mio.
Ti amo con tutta me stessa, come non ho mai amato nessun altro, ma questo amore ti sta solo portando sofferenza. Siamo due calamite opposte che cercano in tutti i modi di stare vicine ma si respingono a vicenda.
Da quando stai con me è stato tutto un sacrificio per te, dall'accudirmi quando mi feci male al ginocchio a tutte le notti insonne che ti ho procurato per colpa dei miei continui incubi. Sei restato con me nonostante io non volessi creane nessuna famiglia che comprendesse la presenza di bambini, ma tu eri con me.
Per questo è arrivato il momento di ricambiare tutti questi tuoi sacrifici, cambiando strada, non potevo continuare a farti soffrire così tanto.
Lo sai che ti amerò per sempre, ormai ti sei preso il mio cuore.
Tua per sempre,
Camilla.

Se n'era andata, ma per me era tutto uno scherzo, non poteva essere vero.
Aprii tutti gli armadi ma le sue parti erano vuote.
Se n'era andata veramente, nonostante mi avesse detto di amarmi.

Sentii il mio cuore sgretolarsi ancora di più.
Niente aveva più senso se non ci fosse stata lei. 
Forse l'unico lato positivo è che l'avrei rivista ad allenamento tutte le volte quando ce l'avevamo in comune.