64. Progetti

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Da qualche giorno avevamo ripreso gli allenamenti, siccome nel fine settimana avremmo avuto una gara.
Sia la mattina che il pomeriggio eravamo al palazzetto, in modo tale da essere pronte alla partita.

-Camilla- venni chiamata dal mister.
-dimmi tutto- dissi.
-c'è qualcuno fuori che ti aspetta qui fuori- rispose, annuii andando a farmi una doccia veloce prima di cambiarmi.

Uscii dallo spogliatoio, salutai tutti e poi uscii dal palazzetto, dove trovai Simone appoggiato alla mia macchina.

-ciao- disse appena mi vide.
-ciao- risposi prima di dargli un bacio sulle labbra. -come mai qui?- chiesi.
-è una sorpresa, però ti devi fidare di me, metterti questa benda e farmi guidare la tua macchina, perché sono venuto a piedi.- rispose.
-mi devo preoccupare?- chiesi ironica.
-assolutamente no.- disse mettendomi una sua bandana sugli occhi. -okay ora stai tranquilla, ti faccio salire in macchina e poi partiamo.- continuò.

Infatti mi aiutò a salire sulla mia adorata Jeep, sentii lo sportello chiudersi e dopo qualche secondo lo sentii salire nel posto del guidatore.

Parlammo per tutto il viaggio, cercai di convincerlo a dirmi dove mi stesse portando, ma fu invano.

-okay, siamo arrivati.- disse, poi chiuse il suo sportello e venne ad aiutarmi.
-dove siamo?- chiesi.
-sorpresa, qualche minuto e te lo mostro- rispose.
-dai sono curiosa- dissi entre mi metteva le mani sulle spalle conducendomi chissà dove.
-lo so, per questo ti ho bendata- rispose.

Camminammo per un po' e qualche volta rischiai di cadere con la faccia a terra, siccome Simone non stava molto attento a quello che stava davanti a me.

-ecco, possiamo fermarci- disse.

Mi tolse la benda dagli occhi e dopo qualche secondo cominciai a girare in torno.

-ma dove siamo?- chiesi non capendo di che posto si trattasse.
-Assisi- rispose. -e questo terreno, potrebbe diventare nostro e costruirci la nostra casa- rispose. -solo se tu lo vuoi- continuò.
-tu... tu vuoi costruire un futuro con me, sapendo la mia idea?- chiesi incredula.
-si, non mi importa se non vorrai avere figli, voglio solo saperti al mio fianco per sempre. Voglio svegliarmi la mattina e averti accanto mentre mi sussurri il buongiorno. Voglio che tu sia la donna che prima o poi porterò all'altare. Voglio che tu sia la donna a cui dedicherò ogni punti alle partite. Voglio
che tu sia la mia compagna di avventure da qua fino al per sempre- dichiarò facendomi emozionare.

Gli saltai addosso baciandolo.

-ti amo, ti amo tantissimo- dissi mentre lui mi mostrava il suo più splendido sorriso.
-ora ci tocca solo comprare il terreno e iniziare le costruzioni- rispose.
-ti amo- dissi nuovamente. -ovviamente le spese le dividiamo, in più wow cioè wow Assisi- cominciai a parlare a raffica.
-amore, amore, ho capito che sei entusiasta di tutto ciò ma non cominciare a fare la logorroica.- rispose ridendo mentre io feci il broncio dandogli le spalle. -tanto lo so che mi ami- sussurrò al mio orecchio abbracciandomi da dietro.
-questo era scontato- risposi guardando il panorama.

Ad interrompere questo momento romantico fu il mio telefono che prese a suonare.

-scusa- dissi tirandolo fuori.

Mi allontanai un pochetto da lui per rispondere.

-pronto?- chiesi.
-Camilla, sono l'avvocato Famelia, ti volevo informare che mi è arrivato, poco fa, un comunicato dal tribunale, che fra qualche settimana, precisamente giovedì 20 gennaio alle 10:30 ci dovremo presentare in aula per la sentenza definitiva- disse
-oh okay grazie mille- risposi.
-prego, buon pomeriggio- rispose prima di chiudere la chiamata.

Mi girai verso Simone che mi guardava interrogativo.

-giovedì 20 c'è la sentenza del giudice- dichiarai.
-e io sarò lì con te- rispose prima di baciarmi.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora