I ragazzi erano arrivati in finale, ma purtroppo avevano perso contro la Polonia.
La cosa positiva era che Simone, finalmente, era di nuovo a casa.-fra quanto riparti?- chiesi
-per il Brasile?- chiese
-si- risposi
-fra 2 settimane-
-e poi prima partita in trasferta?- chiesi.
-no, giochiamo qui in casa- rispose.
-quindi avrai un po' di tempo per noi- costatai.
-questa mattina ti sei alzata polemica?- chiese Simone ironico, facendomi irritare.
-cazzo Simone ho tuo figlio in grembo e quanto ci sei stato? A quante visite sei venuto?- chiesi ma non mi rispose -te lo dico io, sei venuto alle prime due visite, sai quante ne ho fatte in totale? Otto, ne ho fatte otto e tu in sei non ci sei stato. Tu non potevi vedere il dispiacere che leggevo negli occhi delle coppie che mi vedevano da sole.- sentii le lacrime salire agli occhi.
-e cosa dovevo fare? Lasciare la nazionale per venire da te?- chiese e fu proprio questa la goccia che fece traboccare il vaso.
-ma tu credi che avessi potuto scegliere non avrei scelto anche io la pallavolo, ma ho messo te e la tua felicità al primo posto, ho scelto di tenerlo pur sapendo di non poter andare a gareggiare con la nazionale, pur sapendo di dover smettere di allenarmi. E tu mi vieni a dire che hai messo la nazionale al primo posto?- ero furiosa.
-se volevi abortire potevi farlo, non te l'ho mai impedito.-
-Stiamo scherzando? Io amo questo bambino, più di me stessa, ma mi sa che solo io lo sto amando come un genitore dovrebbe fare e forse è meglio che vada a schiarirmi le idee- dissi alzandomi dalla sedia, prendendo le chiavi della macchina e andando via.Andai in direzione della casa di Roberto, perchè nonostante fosse un grande amico di Simone, so che non gli avrebbe detto niente.
Suonai al campanello e subito venne ad aprirmi.
-hey ciao Cami, che è successo?- chiese vedendomi in lacrime.
-Simone è un bastardo.- risposi
-avere litigato?- chiese ed io annuii. -dai entra.- mi fece accomodare sul divano e poi mi portó un goccio d'acqua.
-grazie- dissi posando il bicchiere sul tavolino.
-ti va di dirmi cos'è successo?- chiese.
-ha messo e continua a mettere la pallavolo davanti a suo figlio. Mi ha pure detto che se volevo abortire lo potevo fare- scoppiai nuovamente a piangere.
-vuoi stare qui qualche giorno? Tutto questo stress non fa bene nè a te nè al mio bellissimo nipotino o alla mia bellissima nipotina.- sorrisi all'ultima constatazione.
-io spero sia maschio- risposi pensandoci.
-perchè?- chiese curioso.
-perchè voglio che prenda tutto da lui.- risposi.
-tu sei tanto innamorata, ma litigate davvero per niente.- constató.
-i fatti parlano Roby, ha preso la sua decisio, ha messo davanti il suo lavoro e non la sua famiglia-
-se lo vedo per strada gliene canto quattro.-
-no, non dirgli niente, non voglio che lui sappia che sono qui- risposi.Avevo bisogno di pensare, questa litigata è stata corta ma molto pesante.
Avevo bisogno di riflettere sul nostro futuro insieme.
Magari questo era l'inizio della nostra fine...
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NEL BENE E NEL MALE - Simone Giannelli
FanfictionDal capitolo 4: -Il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese scherzando, non risposi.-hey, stai bene?- chiese un po' preoccupato. -mi sento morire- risposi con un filo di voce sentendo il fiato corto -non ti preoccupare, ci sono io- disse abbraccian...