Il primo settembre vincemmo le semifinali portandoci così in finale.
Non ci volevamo credere, era un sogno che pian piano si stava realizzando e mancava solo uno scalino per arrivare in cima.
Mancava solo da battere la Serbia per salire sul gradino più alto d'Europa.-ragazze ascoltatemi, siamo arrivati qui con tanta fatica, tanti allenamenti, tante grida, ma mi avete reso un allenatore fiero della propria squadra, non fatevi abbattere da loro. Sapete bene le prestazioni delle Serbe però voi dovete essere migliori di loro. Non abbattetevi e se siete stanche, ditemelo che vi faccio il cambio, nessuna deve essere stremata. Mi raccomando mente lucida- disse il nostro allenatore.
Ci mettemmo secondo la formazione prestabilita e quando l'arbitro fischiò l'inizio della finale.
Per tutto il primo set la Serbia ci continuava a stare con il fiato sul collo stremandoci mentalmente e un po' fisicamente, portandoci così a perdere 24 a 26.
Nel secondo set rimontammo, un po' grazie a tutta la motivazione che ci aveva dato lo staff e così lo vincemmo 25 a 22.-Lavia fai cambio, ti faccio entrare dopo- disse l'allenatore è così mi misi seduta cercando di riprendere fiato.
Arrivò il fisioterapista che mi mise un po' di ghiaccio sul ginocchio che si era infimammato un pochetto.Il terzo set andò come il secondo, vincendolo 25 a 19.
Il quarto set poteva essere quello finale, quello decisivo per la nostra vittoria.Rientrai in campo insieme a Paola, io andai in postazione 5 mentre lei battè facendo un'ACE e ci portò in vantaggio, giocammo molto di squadra a confronto delle ragazze serve che cominciarono a giocare in modo individuale.
Miriam fece il punto del set point e incredibilmente vincemmo. Avevamo vinto, eravamo campionesse d'Europa.
Ci abbracciammo cominciando a piangere dalla gioia.-ce l'abbiamo fatta Cami, abbiamo portato in alto l'Italia- disse Paola abbracciandomi, lei fu una delle prime a credere veramente in me in nazionale.
-non ci posso credere, sembra un sogno- risposi cercando di asciugarmi le lacrime.
-e invece è tutta realtá- rispose lei.Arrivò il momento di ricevere le medaglie e di ritirare i premi.
-e il premio come miglior giocatrice va a Paola Egonu, Italia- applaudemmo felici per Paola.
-il primio per la miglior marcatrice va a Camilla Lavia- mi guardai intorno spaesata non capendo. Poi andai a ritirare il premio. Successivamente arrivò il momento di alzare la coppa.
La nostra capitano, Myriam Sylla, prese la coppa in mano, ci guardò una ad una e poi l'alzò in alto.Nel giro di poche ore ricevetti un sacco di chiamate dai parenti, da Lorenzo, da Daniele e anche da Federico.
Poi apparve il messaggio di Simone dove si congratulava, lo lessi senza rispondere e successivamente cancellai la chat.Tornate in Hotel continuammo i festeggiamenti, uscimmo a bere tutte quante qualcosa e quando tornammo nelle nostre stanze eravamo abbastanza ubriache, per fortuna però che il giorno dopo l'aereo era nel pomeriggio.
Un sogno che si era finalmente trasformato in realtà.
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NEL BENE E NEL MALE - Simone Giannelli
FanfictionDal capitolo 4: -Il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese scherzando, non risposi.-hey, stai bene?- chiese un po' preoccupato. -mi sento morire- risposi con un filo di voce sentendo il fiato corto -non ti preoccupare, ci sono io- disse abbraccian...