23. Ritornare ad allenarsi

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Dopo un lungo periodo chiusi in casa, oggi avremmo ripreso gli allenamenti, peró con dei turni.
Noi ragazze il lunedì mattina, martedì sera, mercoledì mattina, giovedì mattina e venerdì pomeriggio, mentre i ragazzi lunedì sera, martedì pomeriggio, mercoledì sera, giovedì pomeriggio e venerdì mattina.
Le regole erano ben delineate, lavaggio delle mani pre-allenamento, uso costante della mascherina, ogni settimana tampone e pochi contatti.

Intanto io ero tornata a casa, avevo passato due settimane da Simone poi sono tornata per vedere la situazione al mio appartamento e non abbandonare Miriam, che se la stava vivendo bene con Luca.

Presi il borsone e con la macchina mi diressi al palazzetto, prima di uscire dalla mia vettura, infilai la mascherina e mi disinfettai le mani.

-buongiorno- dissi entrando in spogliatoio.
-oh che bello rivedersi- rispose Nicole entrando.
-già, mi mancava proprio- disse Beatrice.
-non sarà la stessa cosa di prima ma almeno è simile- disse Luisah.

Chiacchierammo un po' prima di andare ad allenarci.

-buongiorno ragazze e ben ritrovate- disse Nadia appena entrammo.
-buongiorno- rispondemmo entusiaste.
-oggi ci sono io, purtroppo Stefano non c'è perchè ha da discutere con i dirigenti- ci disse. -iniziamo subito, dieci minuti di corsa e poi riscaldamento individuale.- continuò.

Fu la cosa più bella dell'anno, non ci imporrava della stanchezza, degli sforzi che dovevamo fare, eravamo felici, perchè eravamo ritornate sul nostro campo.

Dopo circa tre ore finimmo il nostro allenamento e tornammo a casa tutte sudate visto che le docce non si potevano ancora utilizzare.

Pomeriggio parlai con i miei e sentii pure i miei fratelli, dopo di che andai in cucina a fare uno spuntino.
Vidi Miriam con la faccia triste, mi sedetti difronte a lei aspettando che si confessasse con me.

-Luca mi ha chiamato, ha detto che ha ricevuto un'offerta dal Modena.- dichiarò.
-è tu che hai fatto?- chiesi,
-gli ho detto di fare come gli pare, che non è una mia scelta e che se vuole andare che vada pure, perché non sono nessuno per ostacolarlo.- rispose.
-e lui che ti ha risposto?- chiesi
-che viene qua per parlare faccia a faccia- disse.
-ora?- chiesi
-si, ora- rispose e come se l'avesse invocato qualcuno suonò il campanello.
-io vado di là, buona fortuna.- dissi andando in camera mia.

Mi misi al computer e cominciai a cercare qualcosa da fare, mi misi a rispondere a qualche mail della società, misi un po' di canzoni.
Ad un certo punto senti dei rumori di sedie che cadevano e Miriam che urlava.

-ERO SOLO UNA DISTRAZIONE? NON É COSÌ?- chiese urlando.
-SMETTILA DI FARE LA BAMBINA, LO SAI ANCHE TU CHE NON É COSÌ, LO SAI CHE TI AMO- rispose Luca.
-SE MI AMI SAI GIÀ LA RISPOSTA AL TRASFERIMENTO, NON SONO DI CERTO IO AD OSTACOLARTI- sentii la voce tremante di Miriam.
-VAFFANCULO- rispose il ragazzo.
Sentii solo una porta sbattersi, corsi subito da lei.

La trovai appoggiata al muro con le ginocchia al petto e la faccia nascosta.
Non dissi niente, l'abbracciai soltanto, per fortuna in queste settimane io e Simone non stavamo litigando che se non so come avrei reagito.
Restammo abbracciate per un tempo indefinito, poi ci alzammo, le asciugai le lacrime e poi la mandai in bagno a farsi una doccia rigenerativa.
Intanto che lei era in bagno, misi apposto le sedie che avevano fatto ribaltare, che per fortuna non creò nessun danno.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora