Eravamo appena atterrati a New York, dopo circa dodici ore di viaggio.
Quella fu la prima volta che ebbi la nausea.
La dottoressa mi aveva detto che ero fortunata a non averle avute, ma mi aveva anche avvertito che prima o poi sarebbero arrivate.-come stai?- chiese Simone seduto vicino a me in taxi.
-non vedo l'ora di arrivare in Hotel.- sbuffai.Mi accarezzò la testa lasciandomi un piccolo bacio sulla fronte.
-meno male che la hostess in aereo aveva le bustine per il vomito.- dichiarò.
-e hanno funzionato benissimo- risposi ironica guardando New York dal finestrino posteriore della macchina gialla.Appena arrivammo in Hotel andai subito a distendermi su il letto.
-ti immagini se fossero due gemelli?- chiese di punto in bianco Simone.
-tu sei pazzo, ma come ti è venuto?- chiesi mentre lui rideva a crepapelle.
-a parte gli scherzi, tu cosa vorresti?- chiese serio.
-non ci ho mai pensato, per me l'importante è che stia bene- riposti. -tu?- chiesi guardandolo.
-vorrei una bella femmina uguale a te- rispose.
-carattere compreso?- chiesi.
-beh oddio sul carattere possiamo lavorarci.- dichiarò e io gli tirai un schiaffetto sul braccio. -e ora che ho fatto?- chiese innocente.
-scherza di meno- risposi cercando di camuffare il mio sorriso.Chiacchierammo un po' prima che io mi addormentassi un po' per la stanchezza e un po' per il jet leg.
Nel tardo pomeriggio decidemmo di andarci a fare una passeggiata per Central Park e a visitare un po' i dintorni della città, fermandoci qua e là per scattare qualche foto che successivamente postavamo nelle storie di instagram.
-è magica New York- dichiarò Simone mentre camminavamo mano nella mano.
-si, è vero- risposi annuendo.In totale trascorremmo quattro giorni a New York prima di ripartire per la Florida, prima ad Orlando visitando anche gli Universal Studios e subito dopo andammo a Miami dove avremo concluso la nostra luna di miele.
Ormai ero quasi entrata nel terzo mese e la pancia era cresciuta un po'.
Eravamo in spiaggia quando mi venne una splendida idea.
-so come dire ai nostri genitori che staranno per diventare nonni- dissi.
-come?- chiese
-vedi ho visto le collane chiama angeli, ne vorrei comprare una e quando settimana prossima andiamo a trovarli a Bolzano la metto, cosí vediamo la loro reazione, in piú gli compriamo un piccolo regalo- dissi.
-ci sta, mi piace come idea, anche perchè non potremmo tenerla nascosta a lungo.- disse indicandomi la pancia che accarezzai dolcemente.
-lo so amore lo so- risposi.Essere in un paese straniero dove nessuno ti conosce ha i suoi vantaggi, se fossi stata in Italia, molto probabilmente non sarai stata a prendermi il sole su una spiaggia.
La sera andammo a cena fuori vicino all'oceano, in un ristorante italiano valutato molto bene.
Quando entrammo fu come sentirmi a casa.
Nel giro di un'oretta avevamo finito di cenare andando poi a farci un giro per la città, che di sera era tutto un altro mondo.-peccato che la luna di miele sia giá finita- disse Simone
-già- risposi con un po' di malinconia mentre una lacrima mi rigava il viso.
-perchè piangi amore?- chiese non capendone il motivo.
-fra poco incominciano gli europei e non potrai esserci per un mese intero, poi andrai in Brasi per le qualificazioni alle olimpiadi.- dichiarai abbracciandolo e mettendo il mio viso a contatto con il suo petto.
-amore, ti prometto che ci sentiremo ogni giorno- disse -e poi le prime partite le faremo a Perugia, quindi saró a casa con te. Io non ti lascio sola- sussurrò prima di baciarmi. -te lo prometto- appoggiò la sua fronte alla mia mentre io chiudevo gli occhi sospirando.
-ti amo- dissi.
-anche io, anzi vi amo, piú di quanto tu possa immaginare- rispose guardandomi negli occhi appoggiando una mano sul mio ventre.
-tu non mollare mai- sussurrai.
-mai e poi mai- rispose sorridendoFu in quel momento che i nostri occhi e i nostri cuori cominciarono a parlare da soli, facendo calare il silenzio tra noi, mentre ci coccolavamo con il suono dele onde del mare.
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NEL BENE E NEL MALE - Simone Giannelli
FanfictionDal capitolo 4: -Il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese scherzando, non risposi.-hey, stai bene?- chiese un po' preoccupato. -mi sento morire- risposi con un filo di voce sentendo il fiato corto -non ti preoccupare, ci sono io- disse abbraccian...