73. Riflettere

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Quando tornammo a Perugia un pensiero si insediò in me e la consapevolezza si fece spazio.
Guardai la foto che Vanessa aveva scattato a me e Miriam, quando quest'ultima mi stava dando il bouquet.

Prima o poi mi sarei sposta anche io e come vuole tradizione, entro un anno.
Poi ci fu la consapevolezza che saremo sempre stati io e Simone, senza figli e senza la felicità che vedevo negli occhi del mio ragazzo ogni volta che prendeva in braccio qualunque bambino.

*FLASHBACK*

Ero al tavolo a parlare con Vanessa e Costanza, l'occhi mi cadde sul mio ragazzo che ballava con la piccola Viola.

-sarebbe un bravissimo papà- dissi senza pensarci, le due vicine a me mi guardarono stranite dalla mia affermazione. -che ho detto di male?- chiesi guardandole.
-Simone ha detto la stessa cosa prima su di te- disse Filippo infilandosi nella conversazione.
-confermo- Anzani appoggiò il suo amico.
-nessuno mi farà cambiare idea, a noi sta bene così- risposi.
-gliel'hai mai chiesto se a lui sta bene realmente?- chiese Vanessa guardandomi interrogativa.
-si... cioè a me sembrava così, ne avevamo parlato un po' di tempo fa- ero agitata e terrorizzata dal fatto che Simone vivesse la sua felicità nell'infelicità di stare con me. -io vado- dissi alzandomi andando in mezzo alla pista da ballo a ballare con il mio fidanzato e la nostra bellissima nipote acquisita.
-ti amo- mi disse dandomi un bacio sulla fronte.

Simone venne a riprendersi sua figlia lasciandoci un po' di tempo per noi.

Ballammo sotto le note di Style di Taylor Swift.

*FINE FLASHBACK*

-amore tutto bene?- chiese Simone sedendosi vicino a me nel letto, ma non risposi, avevo la testa scollegata, guardò la foto che avevo fra le mani. -avrai la tua proposta quando meno te lo aspetti- constatò.
-non sei obbligato- dissi.
-non sono obbligato, ma io ti amo e prima o poi ci sposeremo anche noi- ribatté.
-non sarai felice- sussurrai.
-se avrò te al mio fianco si-
-e invece no, ti ho visto con Viola, so quanto tu desideri diventare padre e so anche quanto per te sia faticoso accettare di non diventarlo mai- guardai verso di lui.
-Cami ascolta, io ti amo, ti amerò sempre e sarò sempre felice con te al mio fianco, con o senza figli. Tu non devi sentirti costretta a diventare madre se tu non lo desideri.- disse prima di baciarmi.

Mi misi a cavalcioni su di lui, mentre lui mi toglieva la maglia. Gemetti quando mi baciò il punto più delicato del mio collo.
I baci si fecero più lenti, i nostri vestiti vennero buttati per terra.

-aspetta- sussurrò chiudendo la porta della stanza, impendendo così a Lily di entrare in qualunque momento di quella serata. -dov'eravamo rimasti?- chiese sdraiandosi sopra di me, mantenendosi con le braccia.

Così ci spogliammo anche del nostro intimo e cominciammo a fare l'amore, ma questa volta era più desideroso, desideroso di amore, di certezze.
Entrò in me con una spinta decisa, facendomi gemere, cercò di essere delicato come al solito.

Dopo un po' venne, però continuò con le sue spinte così da far venire anche me qualche secondo dopo di lui.

-ricordati Camilla che ti amo e ti amerò per sempre- mi sussurrò all'orecchio.

Si sdraiò al mio fianco e io appoggiai la testa al suo petto, sentendo il suo cuore battere a tempo con il mio.

Dentro di me si insediò un desiderio, il desiderio di vedere Simone felice.
Con quel desiderio chiusi gli occhi cadendo tra le braccia di Morfeo.

POV SIMONE

Quando vidi Camilla completamente assorta nel sonno, aprii il comodino e tirai fuori una scatolina, l'aprii e guardai l'anello al suo intero.

Non potevo negare il desiderio di diventare papà un giorno, ma amavo troppo Camilla e avrei appoggiato il suo volere nonostante non fosse lo stesso.

Quando le promisi che l'avrei sposata non scherzavo, la volevo con me per sempre, dovevo trovare solo il luogo e il giorno adatto per fargli la proposta.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora