79. Casa nuova

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Oggi 28 dicembre 2022 la costruzione della casa era finalmente finita.
Invitammo i nostri genitori, anche perché sarebbe stata la prima volta che si sarebbero conosciuti.

In casa la cucina era stata montata e il tavolo era già stato inserito, in salotto erano già presenti due divano, ma per quanto riguardavano le camere, mancava tutto, tranne in una, nella quale c'era solo un materasso posto sul pavimento.

Preparai le lasagne e un brasato, Simone, invece, preparò la tavola e il vino.

Alle 19:30 suonarono il campanello, così andai ad aprire io trovandomi i genitori di Simone.

-benvenuti- dissi sorridente.
-ciao Camilla- disse Luciana abbracciandomi.
-avete fatto un ottimo lavoro- constatò Paolo.
-grazie mille- risposi sorridendo. -prego entrate- continuai.
-ciao mamma, ciao papà- disse Simone venendo verso di noi.
-ciao figliolo- disse suo padre dandogli una pacca sulla spalla.

Mentre stavamo chiacchierando suonarono il campanello, segno che anche i miei genitori erano arrivati.

-buona sera- disse mia madre entrando.
-ciao principessa, ciao Simone- disse mio padre.
-mamma, papà vi presento Luciana e Paolo, i genitori di Simone.
-piacere Sabrina- disse mi madre allungando la mano seguita da mio padre.
-piacere Cesare.- disse mio padre.
-il piacere è tutto nostro- rispose Paolo.

Cominciammo a mostrargli tutta la casa.
Al piano terra c'era la zona giorno, con un'ampia cucina e un ampio salotto, un bagno e una stanza adibita a lavanderia. Al primo piano c'erano tre stanze e un bagno, mentre all'ultimo piano c'era una grande mansarda.
Andammo poi a sederci a tavola, cominciando a gustarci la cena immersi nelle chiacchiere.

-ho visto che avete anche un grandissimo giardino, così quando avrete figli potranno giocare tranquillamente e anche Lily può stare fuori più tempo- constatò la madre di Simone facendomi andare la lasagna di traverso.

Cominciai a tossire.

-scusatemi- dissi alzandomi e andando in bagno.

POV SIMONE

Mia madre guardò prima verso la direzione di Camilla, poi verso di me.

-ho detto qualcosa di sbagliato?- chiese non capendo.
-no, Camilla ha una sensibilità molto alta quando si parla di mettere su famiglia, non ti preoccupare- rispose Sabrina.
-è un tasto abbastanza dolente per noi- continuai io.
-uh mi dispiace, non volevo essere impertinente- disse mia mamma scusandosi.
-non ti preoccupare- rispose Camilla tornando dal bagno.

Tra l'imbarazzo appena creatosi tornammo a mangiare.

Dopo cena chiacchierammo un'altra oretta prima che i nostri genitori se ne andarono.

-non è andata male, sembrano andare molto d'accordo- disse Camilla
-non è andata per niente male, solo... scusa per mia madre.- dichiarai mettendole le mani suoi fianchi.
-tranquillo, non lo sapeva- rispose allacciando le braccia dietro al mio collo. -ti amo- sussurrai baciandola. -che ne dici se inauguriamo la casa nei migliori dei modi?- chiesi malizioso.
-domani mattina ho allenamento- rispose.
-allora significa che arriverai in ritardo- constatai prima di prenderla in braccio e portarla nella nostra nuova camera.

Cominciammo a fare l'amore, le spinte da lento si fecero sempre più veloci, la stanza di riempì di gemiti.
Venimmo quasi insieme.
Mi misi disteso vicino a lei, che nonostante i nostri corpi sudati, mi abbracciò mettendo la testa sul mio petto, facendo con le dita dei cerchi immaginari.

-e se ci sposassimo il 20 maggio?- chiese ad un tratto.
-mi sembra la data perfetta- sorrisi guardandola. -e tu sarai perfetta- la vidi sorridere.
-non vedo l'ora di diventare tua moglie- constatò.
-e io non vedo l'ora di diventare tuo marito- risposi dandole un bacio sulla fronte -e non vedo l'ora di vederti all'altare-  continuai.

Sentii il suo respiro farsi piú leggero, segno che si era addormentata.

-ti amo- sussurrai prima di addormentarmi accanto a lei.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora