58. Ricominciamo da oggi?

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Ero ad allenamento quando venni chiamata dal Tribunale, che mi diede la notizia che alcuni giorni prima di Natale avrei avuto la prima sentenza.

Le ragazze non sapevano ciò che mi era successo, mentre Matteo, il mio allenatore era al corrente di tutto.

Ieri pomeriggio mi ero incontrata con il mio avvocati, parlammo di ciò che sarebbe accaduto durante il processo è il fatto che sarei stata interrogata dinanzi alla corte.

Oggi pomeriggio, invece, sarei andata a casa di Simone.
Con lui avevo riallacciato i rapporti, ma anche se infondo agli occhi degli altri sembravamo due fidanzati, tra di noi c'era solo una forte amicizia e grande stima reciproca.

-Camilla vieni un attimo- disse Matteo, cosí andai da lui.
-hai ricevuto notizie?- chiese.
-si, il 22 dicembre ho la prima fase del processo.- dissi
-se vuoi, quella settimana puoi anche non venire ad allenamento, così puoi pensare a te stessa- dichiarò.
-no no, vengo ad allenamento, lo preferisco, almeno stacco un po' la mente- risposi.
-l'importante è che tu stai bene- sorrise.
-grazie- risposi ritornando ad allenarmi insieme alle altre ragazze.

Finito l'allenamento tornai a casa per pranzo, feci fare una passeggiata a Lily e poi Simone mi venne a prendere.

-la signorina può salire dietro?- chiesi mostrandogli il guinzaglio.
-ho messo la coperta apposta per quello- disse girandosi nella mia direzione.
-perfetto- risposi

Feci salire Lily, chiusi lo sportello, aprii quello davanti e salii in macchina, gli diedi un bacio sulla guancia, che accolse volentieri e poi partì per andare a casa sua.

Lily era un po' spaesata inizialmente, appena entrammo a casa di Simone, ma poi prese subito confidenza.

Ci sdraiammo sul divano e senza dire niente restammo abbracciati l'uno all'altra.
Non servivano parole, bastavano i nostri cuori che andavano a tempo, bastavano i nostri sguardi che certe volte si incrociavano.
Bastavamo noi.

-ricominciamo- dissi in un momento di puro silenzio, mentre Simone mi guardò non capendo. -ricominciamo da oggi, voglio cancellare questi ultimo mesi e soprattutto le ultime settimane.- dichiarai.
-lo sai anche tu che niente può essere cancellato- sussurrò.
-solo tu puoi farmi cancellare tutte le pene che ho passato. Tu non lo sai ma non è la prima volta che mi salvi la vita. E l'unica cosa che ti ho dato è stato solo dolore-
-tu non hai fatto niente, ti sei una persona fantastica, sei la persona che amo e so che probabilmente non torneremo come prima, che probabilmente ormai è troppo tardi provare a stare insieme nuovamente. Ma tu Camilla, tu mi hai reso l'uomo che sono oggi, mi hai fatto crescere, hai preso le mie paure e le hai trasformate in tue, hai preso la mia rabbia e l'hai resa amore. E questo certamente non lo posso dimenticare- rispose prendendomi il viso tra le mani.
-ricordati che potremmo ritornare- sussurrai prima di prendere iniziativa baciandolo.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora