38. Arrivederci Trento

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La mia ultima partita con il Trento era finito, ma il palazzetto era colmo di gente che mi applaudiva, così presi l'iniziativa di prendere il microfono e dire qualche parola.

-Allora, non ho preparato nessun discorso anche perché me lo sarei dimenticata sicuramente. Intanto volevo dire grazie a questa città e ai suoi abitanti che mi hanno ospitata e sopportata per circa due anni. Poi volevo ringraziare tutta la squadra che mi ha accolta a braccia aperte, il coach Stefano e Nadia. Daniele che mi ha sopportata quando la voglia di fare fisioterapia e poi anche i ragazzi, che hanno creduto in me, soprattutto Simone.- cominciai a piangere -quindi grazie e sempre FORZA TRENTO- dissi urlando le ultime due parole.

Partii un applauso generale e le ragazze vennero ad abbracciare assalendomi e buttandomi a terra.
Le lacrime ormai sgorgavano come fontane dai miei occhi.
Vennero da me anche i ragazzi che mi abbracciarono forte, ma lui, lui non c'era.

Prima di andare però mi diedero un pallone, speravo che questo momento arrivasse il più tardi possibile.
Mi misi in posizione di battuta e lanciai la palla dall'altra parte, appena finì a terra l'applauso ripatì.
Salutai tutti con la mano e mi ritirai in spogliatoio.

Andammo tutti al ristorante e cenammo tutti insieme, questa sarebbe stata l'ultima volta con tutti loro.
Successivamente andammo a farci un giro in centro e la prima cosa che mi venne in mente fu quella di urlare.

-ARRIVEDERCI TRENTO-

Io e Miriam andammo a casa.

-che vogliamo fare in questa ultima serata tra coinquiline?- chiesi mettendo le valigie dinanzi alla porta.
-film in camera- propose.
-però lo scelgo io- dissi
-va bene capitano- sorrise tristemente.

Guardammo il re leone.
Ci addormentammo abbracciate.

Il giorno dopo piangevamo entrambe mentre ci dicevamo arrivederci.
Perchè si ci saremmo riviste a Tokyo per le olimpiadi.

-ti voglio bene Miri- dissi
-anche io Cami-

Salii in macchina e partii per una nuova avventura in centro Italia.

POV SIMONE
Non potevo lasciarla andare non ora, non dopo che ebbi ricevuto un'offerta incredibile al Sir Safety Perugia.

Corsi fuori dal condominio, presi la macchina e andai all'appartamento di Miriam.
Appena arrivai vidi Miriam seduta sugli scalini.

-è appena partita- disse abbracciandomi piangendo. -e ieri nel suo discorso ha parlato di te e tu non c'eri- continuò a dire.
Ma io ero rimandato a 'Ha parlato di te'.
-non ho più tempo vero?- chiesi cercando di ingoiare quel magone formatosi in gola.
-hai tutto il tempo del mondo, valla a riconquistare Simone, lei ha bisogno di te, lo avrà sempre- rispose.
-allora ti saluto-
-potevi dirglielo che avevi accettato il trasferimento- constató
-e quando avrei dovuto dirglielo visto che è da quando mi ha lasciato che mi evita-
-se la amavi veramente avresti trovato il modo per parlarle- disse
-quando il dolore è troppo no. E comunque questo discorso potresti farlo a te stessa per quanto riguarda Luca- la ripresi.
-Luca è passato- disse

Ci salutammo e successivamente andai al Palatrento per le ultime due settimane di allenamento con il Trento.
Mi sarebbero mancati un sacco, peró avrei inziato un nuovo capitolo lontano dalla città che per anni mi aveva ospitato.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora