Capitolo 18

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Emma

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Emma

Una volta arrivati aspetto sul marciapiede che Enrico chiuda la sua auto.  Infreddolita mi stringo nel cappotto e non appena mi raggiunge mi affretto sul vialetto fino a casa.

Ho l'aria di non essere interessata dal mio passo ma, in realtà, l'unico problema a questi piacevoli viaggi con lui è che sono stati inattesi e belli.  La temperatura che continua a scendere mi fa affrettare maggiormente verso l'ingresso.

Questa volta é lui ad aspettare alle mie spalle che io apra la porta e una volta fatto faccio un passo dentro per accendere la luce per poi girarmi verso di lui.

Enrico è sulla soglia che mi osserva silenziosamente, mi sento quasi alla fine di un'appuntamento e mi viene spontaneo pensare a come mi saluterà.

«Ti vuoi accomodare?» lo dico prima ancora di pensarlo. Gli indico l'interno di casa mia e mi ritrovo speranzosa che accetti. I suoi occhi scendono dai miei fino alle mie labbra per poi risalire lentamente. Istintivamente le inumidisco accendendo una luce nel suo verde intenso.

Sento la tensione crescere fra noi e anche se mi farebbe piacere continuare a stare in sua compagnia mi sento intimorita dal desiderio che striscia sul mio corpo.

«Credo sia meglio di no.» Lo vedo grattarsi la nuca poco convinto e poi tornare a tuffarsi sulle mie labbra che si stringono deluse. La sua mano si avvicina al mio volto e sento un lieve calore sulla guancia prima di sentirmi sfiorare dietro l'orecchio. «Sarebbe pericoloso.» Bisbiglia ma io lo sento e annuisco sopraffatta da lui e dalle emozioni.

«Allora, buonanotte.» Lo saluto pronunciando le parole lentamente e lui cede fissandomi la bocca. «A domani mattina.» A disagio fa un passo indietro ma in realtà l'intensità della sua presenza è sempre piuttosto pressante.

«A domani.» Si obbliga a rispondermi e io chiudo piano l'uscio di casa. Forse ha ragione, è giusto così.

Resto un po' a rimuginare su ciò che è successo fissando il legno bianco della mia porta. Non posso credere che sia andato davvero via, lo desiderava almeno quanto me di stare ancora insieme ma si è tirato indietro e questo è strano.

«Non capisco perché lo abbia fatto.» Alla fine Luca non è più uscito e insieme a Rosi sono in videochiamata con la sottoscritta che in pigiama se ne sta sdraiata sul divano con la testa piena di supposizioni che riguardano la fuga di Enrico.

«Secondo me non gli piaccio poi così tanto, magari ho frainteso.» Mi mordicchio la pellicina delle dita.

«Secondo me è solo un gentiluomo e si giocherà tutto dopo una bella cena.» La romantica Rosi colora di rosa sull'arresto che non mi aspettavo.

«Mi ero anche preparata come dirgli di andare piano e poi è lui a mettere la retromarcia.» Mi tiro su a sedere tenendo sempre il telefono sul palmo della mano destra. «Cosa sbaglio?»

A volte l'amore fa dei giri immensiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora