Emma
Sono tre anni che non faccio l'amore con qualcuno ma in realtà mi sembra di non averlo mai fatto.
Fabio era dolce, attento, a questo punto dovrei dire fin troppo, ma la verità è che la colpa è sempre stata la mia. Per una scelta che non sapevo neanche di aver fatto mi ero segregata nella confort zone in ogni aspetto della mia vita e anche su questo, privandomi di cosa voglia dire lasciarsi andare, permettere a un'altra persona di impossessarsi di te fino a perdere te stessa ed è... ed è la cosa più meravigliosa al mondo.
Un fiume di emozioni mi investono quando Sergio è finalmente dentro di me. Sento il mio corpo accoglierlo, le dita dei piedi arricciarsi, le mani stringere la sua schiena, la bocca terminare la sua corsa in un oh di estasi, gli occhi dilatarsi, i sensi accendersi e il cuore scoppiarmi in petto, non ne resterà niente perché si sta già fondendo per raggiungere lui.
I suoi occhi neri non mi lasciano e i miei si riempiono di lacrime alla sua espressione piena di sofferenza, di bisogno, di pace e di amore. Perché c'è anche quello, magari non ne siamo coscienti nessuno dei due in questo momento ma io non posso credere che sia per tutti così.
Quando lentamente inizia a muoversi dentro di me le sue labbra cercano la mia bocca. I nostri occhi non si lasciano e mi sembra di essere davvero una cosa sola, non ci sono più due persone in questo letto ma un'anima che cerca appagamento.
Gli stringo i fianchi mentre le mie mani viaggiano su e giù sulla sua schiena febbrili cercando di stringerlo il più possibile a me.
A un'ulteriore spinta lascio la sua bocca per emettere un gemito di soddisfazione, non riesco più a contenermi e pronunciare il suo nome e la perfezione con quel fuoco che cresce nel mio ventre e che vuole solo lui.
La fronte di Sergio si aggrotta con piccole goccioline di sudore ai lati. I suoi occhi scavano nei miei e io fatico a tenerli ancora aperti ma come lui anche io ho bisogno di avere la certezza che è vero, sta accadendo davvero, lui è con me, dentro di me, perduto con me.
I fianchi aumentano il ritmo in un crescendo che mi toglie il fiato per poi riempirlo di un solo suono il suo nome. Il calore esplode, la corsa raggiunge il suo apice, il suo corpo sbatte sul mio in un piacevole tonfo fino a quando non c'è più tempo, non c'è più il tempo.
Mi sollevo dal giaciglio per dissolvermi in particelle di goduria, il mio corpo si contrae un'ultima volta permettendo a Sergio di raggiungermi in un lungo gemito di liberazione.
Stremati, stretti e ancora uniti siamo insieme in quel nuovo universo per me sconosciuto ma che ora non voglio più abbandonare. Apro e chiudo le palpebre quasi confusa per ciò che ho vissuto e quando riesco nuovamente a vedere i suoi lineamenti, che per un attimo erano indefiniti, trovo i suoi occhi guardarmi dall'alto come non avevano mai fatto, come non ha mai fatto nessuno.
Resto incantata da ciò che quella luce dorata nella sua iride nera esprime e quando le sue labbra mi baciano la fronte per poi posarsi tremanti sulle mie labbra sono certa che questo non capiti a tutti.
Questa è l'unione dei destinati non di un incontro casuale del sabato sera.D'istinto riprendo ad accarezzare la sua schiena dopo averla stretta fino a graffiarla mentre le nostre labbra si coccolano in teneri baci lenti e morbidi.
In un piccolo movimento verso l'alto, che mi fa sussultare, le sue braccia circondano il mio capo e le sue dita giocano con i miei capelli. Siamo ancora uniti non intenzionati a separarci. Il suo corpo preme sul mio e sento i capezzoli farmi male sotto quella pressione dopo che i suoi denti li hanno più volte reclamati ma è una dolce sofferenza, che minuto dopo minuto diventa sempre più piacevole.
Non so se dovremmo parlare già ora per il bene di entrambi ma non penso che lo faremo perché ogni nostro gesto sta aumentando di intensità. La carezza lieve diviene una stretta, le labbra non si sfiorano più ma si fondono, le lingue non restano nascoste ma iniziano a rincorrersi, i corpi immobili si rianimano di nuovi dondolii, nuovi scontri, nuove spinte.
Piego la gamba per dargli più accesso e lo sento raggiungere nuove profondità e allora lo faccio anche con l'altra e mi sento formicolare il corpo quando con una nuova spinta sembra toccare la corda del mio desiderio.
Urlo il suo nome staccandomi dalla sua bocca e Sergio torna e ritorna a toccare quello splendido segreto dentro il mio corpo che mi fa vibrare come un'arpa.
«Emma, dimmi che ti piace.» Confusa lo guardo mentre lotto per tenere gli occhi aperti. «Hai mai provato questo.» Una nuova spinta e l'oblio è più vicino. Sembro non capire la sua lingua mentre i suoi occhi mi chiedono conferma e il suo corpo si prende tutto di me ogni fiato, ogni ragione. «Perché, cazzo, a me non è mai successo.» La sua voce sembra graffiarmi essa stessa la pelle per quanto è roca e ansante. Quell'ultima affermazione mi riempie di una dolce soddisfazione che rende ancora più piacevole lo scivolare di Sergio dentro di me.
«Oh, sì... Emma!» Alla sua resa corrisponde maggior ardore.
«Non è mai stato così.» Mi obbligo a dire con il fiato spezzato dal movimento dei nostri corpi. I suoi occhi sono nuovamente nei miei e il palmo della sua mano mi circonda una guancia ed è sempre più piacevole la sua pressione fino a quando diviene intrisa di urgenza. Lo guardo allarmata perché non posso più aspettare e il mio vampiro peccaminoso con un sorriso inizia un nuovo ritmo che mi libera ben presto dalle catene terrene.
«Sergio!» urlo e torno a volare. Stringo il suo corpo ed esplodo ancora e ancora fino a non sentire più niente.
«Emma!» un suono lontano che non distinguo bene ora che sfinita lo tengo fra le braccia a occhi chiusi. Il meraviglioso odore dei nostri corpi riempie le mie narici e un sorriso soddisfatto mi spunta in viso.
Sergio è stato mio, è mio e io... io sono perdutamente sua.Quando il respiro torna regolare e i fremiti del corpo sono sostituiti dall'appagamento più profondo sento scivolare Sergio al mio fianco. Non è piacevole quel cambiamento ma non ho la forza di protestare se non con un mormorio.
«Dormi, Emma.» Il peso di una coperta sostituisce quello suo molto più piacevole ma poi le sue braccia mi circondano e io mi rannicchio contro il suo corpo lasciandomi andare. «Buonanotte, mia Emma.»
Vorrei sorridere ancora a quella precisazione, ne sono felice da volerlo urlare ma non ne ho la forza e allora prometto che lo farò domani. Bacio il suo petto, dove ho poggiato la guancia e con un sospiro beato mi addormento.
STAI LEGGENDO
A volte l'amore fa dei giri immensi
Literatura FemininaImmagina che il ragazzino con cui tua madre ti obbligava a passare le vacanze sia cresciuto dannatamente bene. Immagina che, per puro caso, i tuoi genitori decidano di affittare proprio a lui l'appartamento sopra al tuo. Immagina che, quest'ultimo...