Emma
Un dolce risveglio è per me la scoperta di essere riuscita a parlare con Sergio. Felice sorrido prima ancora di aprire gli occhi. Mi stiracchio nelle lenzuola che sanno di noi e infine apro le palpebre al nuovo splendido giorno che risplende dalla persiana leggermente aperta.
Mi giro verso la metà del letto, dove penso abbia dormito lui, ma non trovo nessuno. Mi stiracchio pigramente godendomi ancora i ricordi.
Mi porto le mani al viso e vorrei urlare di gioia. Perché tutto è meraviglioso e non ho intenzione di provare nuove paure saprò affrontare tutto, ne sono certa. Con gli occhi spalancati guardo il soffitto e me ne sto lì, con la bocca aperta assolutamente entusiasta del mio futuro.
Scanso le lenzuola e sento il mio corpo rinvigorito e dolorante allo stesso tempo e un altro sorriso mi spunta allargando le mie labbra, non riesco a smettere di farlo. Nuda mi guardo in giro in cerca dei miei vestiti ma ciò che trovo è solo l'intimo, il resto è rimasto in salotto. Infilo gli slip e prendo la maglia bianca che Sergio ha lasciato sulla sedia. Il profumo di Sergio mi stuzzica tutti i sensi e quasi ballando raggiungo il bagno prima e la cucina dopo.
Ed eccolo lì. Sta preparando la colazione con il pantalone nero della tutta scivolato sui fianchi e una maglia azzurra a coprire lo splendido corpo che ho stretto tutta la notte.
Ne sento le forme nei palmi e mi sembra uno splendido segreto da raccontare a Luca, rosicherà.
Non si è ancora accorto di me, mi da le spalle ed è concentrato nella preparazione del caffè. La macchinetta si accende producendo il classico rumore prima e il profumo dell'aroma tostato poi.
Lo vedo passarsi le dita fra i capelli e non riesco a credere che fino a poche ore fa quella stessa mano ha toccato ogni parte di me. Sento un calore ripresentarsi fra le mie gambe ma non ne provo vergogna, anzi, mi sembra assolutamente normale.
Faccio gli ultimi passi e sono ormai alle spalle di Sergio. Coraggiosa insinuo le mani fra le sue braccia e le congiunco sul suo stomaco stringendolo a me.
«Buongiorno.» Bacio la spalla sinistra sbirciando la tazzina che poi afferro portandola alle labbra. Sergio si gira con un sopracciglio alzato e alla fine mi sorride, forse intenerito dalla mia espressione furba e felice.
«Com'è? È buono?» Si allontana un po' da me e allunga la mano per prendere una nuova cialda.
«Perfetto.» Esprimo tutto il mio piacere nella classica espressione di mugolio per qualcosa di eccezionale. Con soddisfazione vedo i suoi occhi scurirsi ed eccitata allungo una mano verso la sua guancia, per poi portarmi io stessa verso di lui. Guardo le sue labbra aprirsi e con audacia alzo gli occhi verso i suoi e poso la mia bocca sulla sua.
Le sue sopracciglia si alzano sorprese e io stringo il palmo e apro la bocca pronta ad accoglierlo in un bacio. Ho il desiderio di riassaporarlo che mi scorre nelle vene e rimango delusa quando lui mi sfiora appena e si scansa.
«Facciamo colazione?» Mi indica la tavola con biscotti, cereali e latte. «Non so cosa preferisci.» Si giustifica per aver messo a tavola di tutto. Cerco di dimenticare la sua strana reazione e lo accontento sedendomi davanti a una tazza gialla e lascio a lui quella verde.
Lo osservo passarsi le mani nei pantaloni e poi scostare la sedia e accomodarsi di fronte a me.
Non posso non notare il suo disagio e non ne capisco il motivo, non so se sia normale, io non lo conosco fino a questo punto, in fondo è la prima volta che ci svegliamo così.
«Mi passi la tazzina di caffè che ho lasciato dietro di te.» Sembra sussultare alle mie parole per poi annuire e fare come gli ho detto. «Grazie.» Aggiungo il resto del caffè al latte e immergo un biscotto che poi porto alle labbra.
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A volte l'amore fa dei giri immensi
ChickLitImmagina che il ragazzino con cui tua madre ti obbligava a passare le vacanze sia cresciuto dannatamente bene. Immagina che, per puro caso, i tuoi genitori decidano di affittare proprio a lui l'appartamento sopra al tuo. Immagina che, quest'ultimo...