Sergio

1.5K 46 31
                                    

La sua pelle dorata scivola sulla mia. I suoi seni sodi accarezzano il mio petto fino a giungere alle mie gambe. Non trattengo un gemito nel vederla così. Le sue labbra sul bordo del costume. I suoi capelli che le coprono le spalle bianche e quegli occhi intensi, voluttuosi che mi fanno perdere la ragione.

Sono giorni che la sento lottare contro qualcosa e impaurito le ho dato il tempo di venire da me spontaneamente ma quando oggi mi ha trattato quasi come un estraneo qualcosa è scoppiato in me.

La amo talmente tanto che preferisco morire che vedere il suo desiderio per me spegnersi e ora che afferra l'elastico del mio costume penso che di me può fare ciò che vuole perché sarò per sempre suo.

Ormai nudo non posso celarle quanto io la desideri. Emma ritorno ad alzarsi per poi scendere a sfilare anche il suo perizoma. Siamo nudi uno di fronte all'altro. Il silenzio è carico di erotismo che per magia fa scomparire tutte le paure, la tensione e la serietà di ciò di cui stavamo parlando.

Emma si avvicina a leccare le mie labbra, le schiudo per lei e vengo invaso dalla sua lingua che lentamente si impossessa della mia bocca. Alzo le braccia per afferrarla e svelta lei mi spinge sulle lenzuola.

Cerco di sistemarmi al centro del letto, per quanto sorpreso dal suo gesto e poi resto incantato da lei che gattona fino al mio bacino per poi aprire le gambe e posizionarsi su di me. I nostri bacini non si toccano ancora e io penso che non sopravviverò a tutto questo.

Le sue mani sono sul mio petto ed Emma si abbassa fino al mio viso. Il suo seno mi sfiora tentatore.

«Non toccarmi!» mormora sulle labbra proprio quando avevo sollevato le mani per stringerla a me.

«Emma...» Non so se è una protesta.

«Shhh!» Languidamente si impossessa di ogni parte di me. Non è mai stata così sensuale e sicura di sé e io non posso che arrendermi per godermi lo spettacolo.

Il tempo passa sotto le sue attenzioni. Carne costro carne. Labbra contro labbra. Occhi contro occhi.

Ansimo, quando soddisfatta si abbassa infine su di me permettendomi di prenderla come non ho mai fatto in questi anni. È così morbida, calda, avvolgente.

Il suo ritmo inizia lento, danza su di me come una leonessa. Ormai stanco di non poterla toccare le afferro il viso e scendo le sue labbra sulle mie, dettandogli, in quel bacio, il vero movimento che vorrei. Emma sorride sexy e con una spinta più decisa inizia la corsa che desideravo.

I suoi palmi mi tengono incollato al letto. Il suo petto che sbatte contro il mio mi fa essere più irruente. La sua bocca che corre con la mia è come un cavallo libero nella prateria: sudato, ansante, felice.

Scivolo con la mano destra lungo il suo corpo che si innarca, il bacio si interrompe ma le nostre bocche non si staccano. Le afferro la natica per aiutarla mentre a tempo mi sollevo verso di lei e poi eccolo. Eccolo. Eccolo il paradiso.

Mi sembra che l'aria ci sollevi prima di spingerci con forza verso terra. Una cascata irruente e inarrestabile. Questo siamo quando sfiniti crolliamo sul letto.

Emma si appoggia sul mio petto. Siamo ancora legati e io sono l'uomo più soddisfatto al mondo.

«Cazzo, è stato... Wow.» Riesco a farfugliare dopo forse un quarto d'ora.

Sento il suo sorriso nel mio collo e poi il suo gomito puntellarsi sul mio petto.

«Già è stato proprio così.» Finalmente è rilassata mentre mi guarda felice. Le accarezzo il viso mentre le porto i capelli dietro le orecchie. E nonostante non mi abbia ancora parlato mi sento anche io più sereno. Non era certo sesso di addio.

«Hai fam...» credo che non finirò mai questa frase, mentre i miei occhi si spalancano alle sue parole.

«Sono incinta!» Ecco la bomba è stata lanciata. Questo mi dicono i suoi occhi timorosi. Tiro un sospiro di sollievo che lei fraintende da come si tira su e scivola al mio fianco. «Io non so com'è accaduto prendo la pillola ma...» mi prendo qualche altro minuto per raccogliere le idee e ovviamente lei fraintende. «Se non sei più convinto. Se non ti senti pronto. Io...»

«Ti amo!» Le dico proprio questo mentre guardo ancora il soffitto. «Ti amo.» Le ripeto mentre mi tiro su e mi giro su un fianco per essere certo che veda quanto sono felice. «Ti amo.» Che altro dire mentre mi abbasso a coprire con la mia la sua bocca rimasta spalancata per ciò che stava dicendo.

Soddisfatto gioco con i suoi capelli dopo qualche secondo che si è decisa a rispondere al mio bacio. Mi godo quel momento di pace e infine mi stacco e torno a guardarla negli occhi.

«Sei sicuro?» Titubante, si stringe

il labbro.

«Che ti amo? Certo che sì.» La libero dalla presa. «Di volere il nostro bambino? Immensamente.» Non so se sia possibile ma mi sembra luccicare per quanto è bella. «Abbiamo costruito tanto in questi due anni. Nuovo lavoro per te. Più opportunità per me. Siamo nella nostra terra dove tu puoi scrivere liberamente e dove io ho sempre desiderato sposarti e fare crescere i nostri figli.» Le sue mani si stringono sul suo petto. «Che importa in che ordine facciamo le cose. L'importante per me è farle con te.»

«Ho avuto paura di aver rovinato tutto.» Premo con l'indice sulla piega che le si forma sulla fronte.

«Tu non vuoi il nostro bambino?» Gli occhi le diventano lucidi.

«È il dono più prezioso che potessi farmi.» Rassicurato di non essere il solo felice di questa grande novità mi abbasso fino all'altezza del suo stomaco e vi poggio un bacio.

«I nostri genitori impazziranno.» Lei scoppia a ridere certa delle follie che faranno per questo nipote. Da quando sei mesi fa ci siamo trasferiti qua è stato bello riaverli attorno. «E Luca si trasferirà qui definitivamente.» Praticamente, i suoi amici, sono un weekend al mese qui da noi. Non credo resisteranno molto a stare lontani. Poi la nostra terra chiama tutti. «Ti amo.» Non posso smettere di dirle mentre le accarezzo delicatamente lo stomaco dove non posso credere che dentro ci sia mio figlio. «Hai fatto già il test?» Solo all'idea ne sono deluso.

«No. È nel cassetto del comò.» Alzo il sopracciglio e infine mi alzo proprio.

«Forza, vai in bagno, io lo prendo.» Infilo il costume di fretta. Emma mi guarda dal letto e non si muove. «Che c'è?»

«Non sai quanto ho sperato che reagissi così.» Mi riavvicino al letto e mi abbasso alla sua altezza.

«Non sottovalutare mai il mio amore, piccola testarda. Ti sorprenderà sempre.» Le bacio la punta del naso. «Forza.»

Stavolta lei si alza e fa tutto ciò che le istruzioni le dicono. Quei minuti sembrano infiniti. Ci scambiamo sorrisi rassicuranti perché forse resteremmo entrambi delusi se così non fosse.

Ripercorro con la mente i giri immensi che ha fatto il nostro amore in questi anni o forse dovrei dire da quando da ragazzi io ho notato la mia splendida amica e lei per mia fortuna ha notato me.

Anni persi, storie di poco conto, litigi, riappacificazioni, cambiamenti, crescite e infine, e infine eccoci qua.

Emma prende il tubicino e si avvicina a me che tengo in mano l'ultima parte delle istruzioni, quella che ci darà l'esito.

Accostiamo le figure alla realtà e... ed ecco che il giro si arresta per iniziarne uno nuovo.

Un altro in cui non saremo più in due.

«Ti amo.» Le prendo il viso e sono talmente emozionato che sento il mio cuore rimbombare nelle mie orecchie. Nostro figlio è dentro di lei. È questo che continuo a ripetermi. «Ti amo. Ti amo.» Mi fermo solo per continuare a baciarla

Il suo sorriso si scontra con il mio mentre ci baciamo increduli che realmente abbiamo creato qualcosa di unico. «Ti amo.» Mi fa eco lei. Gli occhi incastrati, le mani sulle guance i respiri affrettati.

A volte l'amore fa dei giri immensi e bisogna essere bravi a saltarci sopra e a tenere duro fino alla fine, fino ad afferrare la vera felicità.

Poi lei posa le labbra sulle mie seria e stavolta è la stanza a girare intorno a noi... Tre.

Fine.

A volte l'amore fa dei giri immensiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora