A volte l'amore fa dei giri immensi

Capitolo 45

Emma

Se fossi in un cartone animato al momento la mia mandibola sarebbe a terra, accanto alle mie ciabatte e un martello gigante mi permetterebbe di attirare la sua attenzione.

Fortunatamente, solo Rosi nota la mia espressione, silenziosamente mi chiede cosa non va, ma io scuoto il capo come a dire che non è importante. Bugia.
Finalmente, Luca inizia a parlare e dovrei essere concentrata su di lui mentre lo fa, in fondo ho atteso due ore per questo racconto ma, invece, non resisto e sbircio Sergio al mio fianco.

Il modo con cui ha liquidato il discorso su di me e Enrico pizzica il mio orgoglio. Come ha potuto mostrare una tale indifferenza e me ne frego se la logica mi dice che non aveva niente altro da fare, che è stato chiaro sul fatto che io non sono nei suoi pensieri.

Il suo profilo è celato dal ciuffo che gli copre il viso fino agli occhi, è seduto comodamente con le gambe leggermente divaricate e le braccia distese sui braccioli. Il suo petto si alza e abbassa ritmicamente. Sembra totalmente concentrato sul mio amico e io odio me stessa per le attenzioni che vorrei da lui.

Stringo le labbra per inghiottire la mia frustrazione e mi volto decisa verso il mio amico per chiudere così quelle seghe mentali. Il volto sorridente di Luca mi fa passare ogni tensione, ora è sul suo bene che sono concentrata. Tiro su un piede che poso sul tavolo e poso il mento sul ginocchio così da non farmi sfuggire nulla delle sue parole.

«Quindi siamo andati a casa sua. L'ho letta come una proposta per parlare tranquillamente e ho accettato.» Anche Rosi e girata verso Luca con le gambe piegate sul divano, si mordicchia le unghia mentre annuisce alle parole del nostro amico. «Appena arrivato abbiamo cenato e non ho potuto non notare come abbia preparato solo i piatti che preferisco.» Il sorriso di Luca si allarga e mi ritrovo io stessa a fare il suo stesso gesto contenta per lui. «Era così impacciato all'inizio da farmi tenerezza.» Si gratta il capo concentrato su ieri.

La curiosità ha nuovamente la meglio e da stupida, torno a guardare alla mia sinistra. Sergio sta sorridendo e la sua espressione dolce è così sincera da farmi male al cuore. Vedo tutto quello che di buono potrebbe donare, se solo si lasciasse andare.

«Mentre mangiavamo abbiamo conversato normalmente, lui era ovviamente affascinante e io non riuscivo a essere indifferente. Quando poi abbiamo finito ci siamo spostati sul divano, davanti al camino...» la voce gli vibra.

«Ha pure il camino?!?» Rosi ha la mia stessa fervida immaginazione e in ogni storia d'amore che si comanda, i due amanti davanti al camino non possono resistere indifferenti alla tentazione del fuoco che gioca con i suoi colori sui corpi che fremono per unirsi.

Copro le mie guance accaldate con i palmi, mentre le voci di Luca e Rosi che commentano eccitati quel dettaglio diventa solo un sottofondo, un frusciare di stoffa attira la mia attenzione. Inattesi i suoi occhi sono finalmente su di me.

Sfuggo più volte all'intensità di quello sguardo ma incrocio parti altrettanto tentatrici come le labbra o le nocche che stringono i braccioli. Mi mordo il labbro invitando me stessa a lasciarlo perdere, non ne vale la pena, e non è giusto che lui faccia lo stesso gesto di riflesso, non è corretto per il mio ventre che si contrae.

«E quindi eccoci lì...» il racconto riprende con tono più emozionato e a quel suono più acuto mi volto di scatto tornando a guardare il mio amico. «Stiamo seduti a poca distanza e Alberto mi confessa di aver fatto il primo passo. Ha confessato a quella ragazza i suoi sentimenti e ha affittato una casa solo per lui.» Qualcosa non quadra.

«No, no, aspetta. Lasciami capire, lui e lei vivevano insieme?» La voce di Rosi mostra tutto il suo disappunto, anche lei ha fatto la mia riflessione. Luca non può che annuire. «Cioè, mentre vedeva te, lui conviveva. Io, io non lo so.» Alla fine si alza per passeggiare avanti e indietro così da mostrare la sua agitazione che posso comprendere.