Capitolo 88

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Emma

Un tonfo di qualcosa che va in pezzi mi sveglia all'improvviso.

«Cos'è accaduto?» La voce assonnata di Rosi precede la luce sul suo comodino e insieme ci alziamo per andare a vedere.

La voce di Enrico mi dice tutto ancor prima di giungere in quella stanza ma vedere la scena è ancora peggio, molto peggio.

Rachele piange seduta a terra, il seno nudo e la leggera sottoveste rendono chiare quali fossero le sue intenzioni quando aveva varcato questa porta. Enrico rosso di rabbia tiene al collo il suo amico. E poi c'è lui: Sergio che, nonostante potrebbe difendersi, se ne sta a terra, cerca di far ragionare Enrico che sembra pronto a scattare ancora.

Per un attimo la scena che mi si presenta fa vacillare le mie convinzioni. Non mi reputo mai abbastanza e vedere una bella donna, nella stanza del mio uomo, mi fa solo pensare che lui possa non aver resistito alla tentazione.

Perche avrebbe dovuto?

Sento il labbro tremare e le tenebre avanzare nella mia anima ma poi lui cerca i miei occhi confessandomi con ardore i suoi sentimenti e allora il mio cuore esplode di gioia e incredulità. Ho sperato fin da subito che potesse ricambiare e dalle sue parole ho sempre percepito che fosse molto coinvolto ma che, in così poco tempo, potesse provare quello che sento anche io è un dono dal cielo.

Vorrei correre da lui per abbracciarlo e invece vado per proteggerlo. Il senso di colpa mi stringe la gola, ma non posso più solo guardare. Il pugno di Enrico lo raggiunge inaspettato.

Il suo viso si colora di viola e mi sembra di sentire io stessa il dolore. Spalanco gli occhi impaurita e preoccupata. Vorrei da parte di Sergio una qualche reazione, mi sento impotente a vedere Enrico si di lui.

«Basta!» Spero che almeno ascolti me e quando, alla fine, Sergio si alza e tutta la verità viene svelata quella stanza sembra troppo piccola per contenere i tutti.

Alla confessione di Enrico ho provato solo dispiacere per lui, non mi sono sentita ferita dalle sue parole, non potevo aspettarmi certo che capisse le reali motivazioni che mi hanno portata a fare quel gesto che io stessa condanno.

Lo osservo andarsene a passo svelto e nonostante tutto mi sento sollevata.

L'espressione di Sergio è triste e quando restiamo noi due, sono costretta a scappare, perché mi sento in colpa per tutto ciò che è accaduto, per tutto ciò che provo, per la felicità che non posso impedirmi di sentire.

Leggo il dolore nel suo sguardo che nonostante tutto mi cerca disperato, ma questo non mi ferma dallo scendere in cucina in cerca della forza che mi permetta di confessargli a mia volta i miei sentimenti.

«Perché anche io ti amo.» Alzo le spalle e lo guardo inclinando il viso. Il suo capo si sposta indietro e gli occhi si riempiono di stupore prima e di gioia poi.

Gli sorrido serena e alzo una mano per accarezzargli la guancia già annerita. «Ti amo talmente tanto che mi sembra strano io non lo abbia fatto da sempre.» Anche lui tenta un sorriso e allora mi abbasso per assaporarne il sapore. È l'aroma del nostro amore.

Poso lentamente le mie labbra sulle sue, sono fredde per il ghiaccio che gli ho portato. Morbide si offrono alle mie attenzioni e allora non resisto e spingo con più desiderio su di esse.

«Ahi!» Subito mi allontano ma la mano di Sergio corre alla mia schiena trattenendomi. «No, non smettere ti prego.» Mormora tentatore cercando un nuovo contatto.

«Ma ti faccio male.» Protesto, nonostante lasci che la sua mano mi guidi su di lui. Mi siedo sulle sue gambe e gli circondo il collo con il braccio.

«No, assolutamente. È bellissimo.» Accarezza la mia nuca invitandomi a scendere su di lui. Speranzosa che sia vero e di poter così avverare il bisogno che provo di baciarlo ritento ottenendo un nuovo lamento.

A volte l'amore fa dei giri immensiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora