Emma
Non appena Luca si veste pronto ad andare io e Rosi corriamo a casa a cambiarci. Siamo entrambe in ansia per il nostro amico, come lo sarebbero dei genitori.
Sergio è andato via prima, aveva ancora del lavoro da fare ma ci siamo dati appuntamento per stasera, verrà anche lui a mangiare una pizza con Rosi e Enrico.
Infilo le calze non molto velate in realtà, questa sera di novembre è particolarmente fredda e non ho intenzione di morire congelata nonostante mi senta rimbombare la voce di Luca nelle orecchie che mi dice che sembro sua nonna conciata così.
Infine indosso una gonna in pelle nera a sigaretta e per far felice il mio amico, anche se non ci sarà, una camicia viola in chiffon, praticamente la mia brasier in pizzo dello stesso colore è in piena vista. Sto ancora tirando i bordi della camicia come se la colpa fosse della scollatura e non della stoffa.
Lascio i capelli lunghi un po' ondulati e completo il tutto con un trucco leggero ma scuro sugli occhi. Mentre mi guardo allo specchio non mi riconosco neanche. Indosso i tacchi e prendo il cappotto e la borsa in fretta, pronta a uscire di casa prima di pentirmi di questa audacia e decida di entrare nella mia solita confort zone.
La verità è che sono felice che Enrico mi abbia cercata dopo ieri. Okay, non abbiamo concluso e quindi è anche normale, ma mi ha fatto piacere e voglio sentirmi speciale. Andremo in una pizzeria gourmet con pochi tavoli e sono pronta a una bella serata.
Apro la porta che inizia a suonare proprio quando arrivo nella zona giorno. Accelero il passo per aprire in fretta la porta, spero già possa essere lui.
Una Rosi, altrettanto sexy, mi guarda con la bocca aperta contornata di rosso accesso. «Oh cavolo!» alzo gli occhi al cielo e torno indietro, non andando da lei. «Ti prego tesoro, fatti fare una foto per Luca, non mi crederà mai quando gli racconterò che ti sei vestita così tutta da sola.» Non posso credere che stia davvero cercando il telefono.
«Ma la pianti.» Mi volto a darle le spalle.
«Wow, sei sexy anche da dietro, con quei tacchi a spillo poi.» Sento il rumore fastidioso che emettono i cellulari quando scattano le foto.
«L'hai fatta davvero?» lei annuisce senza preoccuparsi del mio tono arrabbiato. «E dai Rosi piantala. Sai che sono nervosa sia perché sono conciata così, sia per il motivo per cui mi sono conciata così.» Mi segue imperterrita sempre con quel coso in mano.
«Solo un'altra da davanti, gli farà piacere a Luca ricere queste foto e lo tranquillizzerà. Dai, fallo per lui.» Praticamente mi blocca al muro.
«E della mia tranquillità non ti preoccupi.» Le metto le mani davanti il mirino.
«Su, collabora.» Mi implora.
«Ehi, Emma, ci sei?» la voce maschile arriva dalla soglia.
«Ma hai lasciato la porta aperta?» mi raddrizzo e così fa anche Rosi, ormai interessata ad altro.
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A volte l'amore fa dei giri immensi
ChickLitImmagina che il ragazzino con cui tua madre ti obbligava a passare le vacanze sia cresciuto dannatamente bene. Immagina che, per puro caso, i tuoi genitori decidano di affittare proprio a lui l'appartamento sopra al tuo. Immagina che, quest'ultimo...