Emma
Decisa ad andare avanti continuo a fissarlo nonostante lui non voglia.
«Io vado. A dopo.» Luca ci saluta chiudendo la porta alle sue spalle.
Enrico si porta le mani ai capelli ravviandoli più volte. Resto in silenzio dopo le sue parole. Ha bisogno di rendersi conto e accettare che io non me ne andrò facilmente, sono stufa di questa situazione.
Tengo le mani strette fra loro sulle mie gambe mentre resto in attesa che i suoi occhi si poggino nuovamente sui miei.
Come a volere scandire il tempo la suoneria del mio telefono interrompe quel momento che sembrava durare da sempre.
Non mi alzo a vedere chi mi cerca. Ho lasciato la borsa sul divano, ma non posso lasciare la preda o sarà perduta ed ecco che, il suo sguardo, incrocia il mio.
«Non rispondi?» La sua voce sembra graffiare le mie sicurezze. Non cederà, è chiara la sua determinazione e la sua sofferenza.
«No, è più importante parlare con te.» Sorride tristemente.
«Forse avresti dovuto farlo prima.» So bene cosa intende e, nonostante, non fosse facile decidere cosa fosse giusto, ha ragione.
«Sì, avrei dovuto.» Tengo duro e lascio che le sue iridi verdi cerchino le risposte nelle mie.
«Perché Emma? Perché proprio lui?» Sapevo che lo avrebbe chiesto.
«Perché per me c'è sempre stato lui.» Semplicemente questa è la verità, nonostante faccia male e nonostante sia difficile da accettare.
«Sempre lui, eh? E allora io?» Il suo mento si alza leggermente mostrandomi quell'orgoglio che sente ferito.
«Tu sei il mio ragazzo ideale. Non te l'ho mai detto ma quando ti ho visto è stato come se i miei sogni fossero diventati realtà.» Dico tutto d'un fiato. Enrico tace e mi guarda, arreso ad accettare che questa discussione stia avvenendo. «Mi sono convinta a rimettermi in gioco con te dopo la mia ultima storia che, come sai, non è andata bene.» Lui annuisce dandomi conforto sul fatto che mi sta realmente ascoltando.
«Sì, ricordo.» Ne abbiamo parlato quando anche lui mi ha confessato i suoi timori.
«E ti giuro che ero davvero convinta di star facendo la cosa giusta. Anche Rosi e Luca mi incoraggiavano a uscire con te e ti sorprenderà ma anche Sergio.» Il solo pronunciare il suo nome fa irrigidire la sua mascella, mi sembra di sentire il rumore dei suoi denti che si serrano. «Tutti vedevano in te quello che vedevo anche io, eri e sei, il ragazzo perfetto. La tua dolcezza mi ha dato coraggio e il tempo passato insieme mi ha fatto apprezzare la tua personalità.»
«Ma?» ora sono io a portare le mani al mio viso. Porto indietro i capelli per poi raddrizzare la schiena pronta al momento della verità.
«C'era qualcosa, qualcosa che sentivo mancare nei nostri momenti.» Sorride sarcastico.
«Non ero abbastanza appassionato?» Arrossisco all'arroganza con cui lo dice.
«Non ero veramente me stessa.» Il suo sorriso si spegne e leggo il senso di colpa scurire i suoi occhi. «Non riuscivo a essere completamente me stessa, non riuscivo a parlarti senza pensare prima a cosa fosse giusto dire. Volevo andarti bene e allora cercavo di stare attenta.»
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A volte l'amore fa dei giri immensi
ChickLitImmagina che il ragazzino con cui tua madre ti obbligava a passare le vacanze sia cresciuto dannatamente bene. Immagina che, per puro caso, i tuoi genitori decidano di affittare proprio a lui l'appartamento sopra al tuo. Immagina che, quest'ultimo...