Emma
Sento la gola tremare per quanto è stato travolgente. Ogni volta che abbiamo fatto l'amore è riuscito a suscitarmi emozioni diverse e ora, sento il mio labbro tremare e il desiderio di piangere pizzicarmi l'angolo degli occhi.
Resto immobile nella speranza che mi passi questa reazione eccessiva di felicità, stando attenta ad ascoltare i suoi respiri. C'è un momento in cui mi sembra di non sentire più niente, percepisco solo il suo calore ed è lì, in quell'istante, che permetto a me stessa di analizzare quei sentimenti che come una cascata mi hanno investita e non c'è dubbio: io sono innamorata di lui.
Vorrei dirglielo, lasciar andare quella dichiarazione che non è mai stata così vera e sentita, ma mi trattengo, lascio a entrambi la possibilità di godere di quell'attimo di pace e consapevolezza.
Ci sono silenzi che sono così pieni di emozioni che sembrano urlare e questo è uno di quelli, cullata dal suo respiro sul mio petto percepisco tutto, sento tutto, gli comunico tutto in quel momento di serenità dove sei certo di essere nel posto giusto.
Non so quanto tempo passiamo così immobili, assaporando il nostro essere uniti sul mio letto, ma quando alla fine cedo al desiderio di accarezzargli i capelli il suo volto si alza sopra il mio e la mia mano scivola sul suo viso. Credo di non aver mai visto quell'espressione sul suo volto, mi sorprende la luce dei suoi occhi e non so bene come interpretarla anche se ne rimanessi incantata e il mio stomaco si riempie di farfalle.
«Ordiniamo una pizza?» Storco la bocca anche se sono così felice che vorrei gridarlo a tutti. Quanto può essere meravigliosa la normalità.
«No, che ne dici del sushi?» Gli riporto il ciuffo indietro e parlo piano, così come ha fatto anche lui ed è intimo, nostro, reale.
«Andata.» Sorride e di riflesso lo faccio anche io. Il suo corpo e ancora sul mio e adoro quella sensazione di pesantezza al petto. I suoi occhi restano nei miei e riesco a leggere qualcosa in quelle tenebre che mi fa vibrare il cuore.
«Allora, credo, che dovresti alzarti e ordinare.» Lo dico anche se vorrei non si spostasse mai.
«Nah.» Con le punte delle dita accarezzo il contorno del suo viso fino a fermarmi alle labbra che sfioro appena.
«E allora abbiamo un problema.» Continuo a parlare quando ormai il suo volto ha catturato tutta la mia attenzione.
«Emma...» Le mie dita accarezzano il mio nome che esce dalla sua bocca in un sussurro. «Non mi sembra reale tutto questo.» Lo capisco bene. «Mi fai stare bene.» Sembra leggermi nel pensiero, perché è proprio quello che sento anche io da un giorno a questa parte.
«Sì, anche per me è così.» Gli prendo il mento e avvicino il suo viso al mio per un lieve bacio a stampo che sembra suggellare quella confessione. I suoi occhi furbi mi guardano maliziosi e io scoppio a ridere. «Non se ne parla, ho fame.» Cerco di spingerlo via ma il suo peso mi permette di spostare appena la sua spalla.
«Okay, okay ti sfamerò ma poi sarai mia.» Mi bacia con passione lasciandomi senza fiato e con il corpo fremente. Si alza senza celare il piacere che prova e che è molto evidente. Mugugno infastidita e lui sorride tornando indietro, posa il ginocchio vicino al mio fianco con indifferenza, come se non fosse un Dio greco che si mostra in tutta la sua possenza.
«Sbaglio o hai detto di aver fame?» annuisco decisa mentre alzo un braccio per giocare con i suoi capelli.
«Ma non ti ho detto di cosa, ho fame.» Le sue pupille si allargano stupite e prima che possa anche solo pensare cosa dire, mi tiro su baciandolo come lui ha fatto con me. Sergio geme al mio assalto e trattiene il mio viso con la mano che lo incornicia possessivo.
Senza staccarmi da lui lo invito a sedersi per poi scivolargli sulle gambe. Lo sento sussultare. Sto andando di fretta, ma il bisogno che ho di lui e bruciante e allora mi sollevo quanto basta per permettere alla sua lunghezza di riempirmi. Il bacio si ferma, occhi negli occhi, le nostre bocche emettono lo stesso tono di soddisfazione. Dondolo leggermente per abituarmi a lui e i suoi palmi corrono a stringere i miei fianchi.
Vedo ardere nei suoi occhi lo stesso fuoco indomabile che ho io dentro e per la prima volta sono io a prendere il comando dettando il ritmo della nostra unione.
Gli ansimo sulle labbra tra un bacio e l'altro mentre insaziabile mi alzo e abbasso su di lui con sempre maggior frenesia. Sergio mi lascia fare mostrandomi tutto il piacere che prova ad avermi sopra di lui.
I nostri corpi sbattono in tonfi cadenzati che alimentano la mia passione. Lo voglio così, senza preliminari, senza gentilezza, con bramosia e ardore. Il mio seno striscia sul suo petto, le mie labbra non riescono più a contenere i miei gemiti e le mani corrono alle sue spalle.
Sento i muscoli del mio addome iniziare a tremare chiudo gli occhi pronta ad accogliere l'orgasmo che monta dentro di me.
«No! Guardami!» Mi ordina perentorio e io gli obbedisco leggendo nei suoi occhi lo stesso ardente desiderio che cresce lambendo ogni parte dei nostri corpi. La pressione della sua stretta mi cattura i fianchi, e mi invita a prenderlo con maggior urgenza. «Così, Emma! Sono tuo!» Esplode in me la luce. «Tuo!» Il suo urlo lo rende ancora più inteso e potente. I muscoli si contraggono stringendolo a me e Sergio urla dando voce al suo culmine di piacere.
Le sue mani lasciano i miei fianchi in cerca del mio viso che stringono prima di unire le nostre bocche in un bacio senza fiato. I polmoni mi bruciano ma non riesco a smettere, voglio prendermi tutto di lui, tutto quello che mi sta donando.
Quando la sensazione di appagamento rilassa tutti i miei muscoli ci stacchiamo.
«Hai idea di quanto mi hai fatto perdere la ragione.» Abbraccio il suo collo incrociando i polsi dietro il suo capo soddisfatta e lo guardo dall'alto con un lieve sorriso.
«No, ma so, come sono andata io fuori di testa.» Gli bacio la fronte, gli occhi, il naso e infine le labbra compiaciuta dai suoi occhi luminosi. «E ora si mangia.» Poggio i palmi sulle sue spalle e mi alzo da quella splendida posizione. Recupero il vestito dal pavimento e mi cimento ad attaccare ogni singolo bottoncino sotto l'occhio attento di Sergio che è evidente come vorrebbe compiere il gesto contrario. Cerco il mio tanga ai piedi del letto e lentamente lo tiro su in uno spogliarello al contrario che comunque viene apprezzato dal mio uomo che segue le mie mani fino a quando sono ormai pronta. I suoi occhi sono vacui.
«Non avevo idea che potesse piacermi anche vederti vestire.» Dice infine alzandosi e portando i capelli indietro, ora è il mio di momento di rimanere senza fiato. Sergio nudo è illegale. I muscoli che guizzano a ogni movimento mi fanno pensare al sesso, i suoi fianchi stretti mi fanno pensare al sesso, i suoi occhi maliziosi richiamano il sesso e infine le sue labbra carnose che ora so bene cosa sono in grado di fare gridano sesso.
«Chiudi la bocca mia bella Emma, ti giuro che mi avrai ancora per saziare tutti i tuoi appetiti.» Mi bacia appena ed esce dalla stanza lasciandomi là senza più ossigeno, credo che i suoi addominali se lo siano preso tutto.
Quando entro in salotto sta già ordinando in vivavoce con il menù sullo schermo del telefono, mi avvicino a sbirciare e gli indico qualcosa che desidero. Lui mi morde il dito ma alla fine mi accontenta sorridendo.
Aspettiamo la consegna accendendo la tv. C'è il mio quiz preferito che scopro essere anche il suo e con Sergio ci sfidiamo a chi indovina più parole e alla fine la parola che unisce tutte le altre. Siamo sul divano ho le gambe sulle sue e mi sento così bene che vorrei fermare il tempo. Potremmo restare così per sempre, rilassati e felici come se non ci fosse un mondo fuori e nessun altro a parte noi.
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A volte l'amore fa dei giri immensi
ChickLitImmagina che il ragazzino con cui tua madre ti obbligava a passare le vacanze sia cresciuto dannatamente bene. Immagina che, per puro caso, i tuoi genitori decidano di affittare proprio a lui l'appartamento sopra al tuo. Immagina che, quest'ultimo...