Capitolo 4

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Emma

Affrontare questa settimana è stata un'ardua impresa. Ogni santo giorno avrei fatto marcia indietro per tornare nel mio letto e quei due che mi ritrovo come amici sono stati così impegnati, da non riuscire a parlare con loro neanche al telefono.

«Sono distrutto.» Luca si accascia sul mio divano, chiudendo gli occhi non appena il suo capo poggia sulla spalliera.

«A chi lo dici. La signora Marconi ha cambiato sette volte idea sul rivestimento della cucina.» Rosi si siede accanto al nostro amico per poi posare il capo sulle sue gambe.

«E poi?» Entrambi architetti si capiscono bene su questo genere di capricci.

«Ovviamente ha scelto la mia prima proposta.» Luca sorride richiudendo gli occhi. «Abbiamo perso una settimana per niente.» Seduta sulla poltrona proprio di fronte a loro, mi stringo le gambe al petto felice di avere un diversivo dalla mia settimana.

«E tu?» Rosi si gira dal mio lato poggiando la guancia sulla mano che tiene sulle gambe di Luca.

«Io?» Lei annuisce e il nostro amico tira su la testa incuriosito dalla mia precisazione. «Beh... vediamo... martedì la caffettiera esplode schizzando tutta la cucina di uno splendido liquido marrone. Mercoledì, Flavio, decide di farsi più audace e durante una riunione mi si siede accanto e senza vergogna mi posa una mano sulla coscia. Ovviamente io sono saltata in aria come una molla rovesciando il bicchiere pieno d'acqua, che tenevo in mano, proprio sulla camicia bianca di Anna. Giovedì mi si è incastrato il tacco nella linea del tram e mi sono salvata solo grazie a un operaio del cantiere vicino e infine oggi...» Rosi si è tirata su al secondo giorno del mio elenco puntando su di me gli occhi incredula. Alzo l'anulare per finire il racconto mantenendo il tono di voce pacato come se parlassi del tempo anziché della mia vita che sta cadendo a pezzi. «Oggi ho aiutato a sistemare l'appartamento di sopra e sono scivolata sul pavimento bagnato finendo dritta stesa a terra. Ho perso i sensi per qualche minuto e la signora che mi ha aiutato ha chiamato l'ambulanza. Il dottore non poteva che essere bellissimo e io l'ho accolto con la mia splendida maglietta macchiata e i pantaloni della tuta più informi che possiedo. Sembravo un cucciolo abbandonato.» Il mento di Rosi sta per toccare il pavimento mentre quel meschino del mio amico se la ride fino alle lacrime. «E domani, Sergio, arriverà alle nove puntuale e io ho un bernoccolo sul capo e un livido sul didietro che non mi permette di camminare bene.» Mi zittisco in attesa di un po' di conforto che, ovviamente, non può certo darmi quell'orribile maschio che continua a ridere ma, forse, la mia dolce amica si.

Aspetto... Aspetto... Forse se riuscisse a richiudere la bocca. Sbatto le ciglia speranzosa che lei imitandomi possa riprendersi da quel mutismo. Finalmente il suo viso si colora di rosa e le sue labbra sbattono fra di loro un paio di volte prima di emettere uno stridulo suono.

«Sei sicura di stare bene?» Alla fine un briciolo di comprensione almeno lei sembra mostrarlo.

«Credo di sì.» Potrei anche piangere all'ennesimo attacco divino, sono ormai al limite.

«Io non riesco a credere che ti siano capitate tutte queste cose. Che fine ha fatto la nostra amica seria, attenta, pacata e programmata fino allo sfinimento.» Scuoto la testa triste e tiro su con il naso. So che per loro ero noiosa con il mio modo di fare, con il mio lavoro non certo interessante e per le poche emozioni che ero solita provare ma a me stava bene così. Io rivoglio la mia vita.

«Non lo so.» Mi alzo con una smorfia e mi lascio abbracciare dalla mia amica che mi accarezza ora i capelli facendomi sentire meglio. Respiro il suo profumo di fiori e cerco di rilassarmi.

«Vedrai che il peggio è andato e da ora tutto tornerà alla normalità.» Le poggio il capo sulla spalla. «Capitano questi momenti di smarrimento. Non è forse vero Luca?» una gomitata arriva in pieno fianco a colui che non ha smesso di sghignazzare neanche un momento senza badare alla mia disperazione. «Luca, ti ho chiesto: se non capita a tutti una settimana terribile.» Un altro colpo e finalmente lui sembra riprendersi.

A volte l'amore fa dei giri immensiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora