Emma
Non riesco a non sbirciare dalla loro parte, per quanto cerchi di concentrarmi su altro, non posso che seguire quelle orribili unghie smaltate di fucsia, che dalla spalla scendono al bicipite o scompaiono sotto il tavolo senza motivo e quando questo accade, Sergio si muove sempre sulla sedia.
Sono una donna matura e per niente gelosa, ma il dover fingere che non sia mio e il dover accettare che le sue mani scorrano su di lui, mi fa venire un mal di testa tremendo.
Vorrei prenderla da parte per cinque minuti così da poterle spiegarea una cosa per me ovvia, ma tant'è: quando le nostre azioni non sono ben accette continuare a imporle è solo e soltanto molto patetico.
È una scena ridicola che mette a disagio Sergio, suo fratello e tutti gli altri.
Porto i capelli indietro e cerco di controllare i nervi ascoltando le chiacchiere tra Enrico e i miei amici ed è, maledettamente, dura. Accidenti a me che sono venuta, stavo tanto bene a casa e invece mi sono fatta prendere dall'euforia ed eccomi qua.
Se avessi, anche solo lontanamente, immaginato che la sorellina non avrebbe frenato i suoi bollori davanti a tutti sarei rimasta nella jacuzzi, ma ero felice, volevo prendere un po' di aria e magari mangiare in compagnia ma ora, invece, ho il volta stomaco.Enrico fa una battuta e io mi sforzo in una risata che dimostra una mia certa attenzione verso di lui e questo lo coglie di sorpresa. Si gira e mi guarda compiaciuto e a me non resta altro che nascondermi dietro l'alcol ma non ho fortuna e allora lui alza la mano verso la mia schiena e mentre parla con Rosi mi accarezza i capelli.
Indecisa su cosa fare, lancio un'occhiata a Sergio, il quale ha il suo di problema per accorgersi di noi. Mi tocca pure vedere la piccola Rachele che gli sussurra qualcosa all'orecchio spalmandosi su di lui.
Sembra un film poliziesco e la mano di Luca che mi accarezza la gamba è il colpo di scena che mi fa sussultare.
«Calma sorella!» Bisbiglia il mio amico per poi sorridere perverso. «Non vorrai ucciderla, vero?» Tutto sembra andare male.
«No, potrei tirarle questa pasta in testa però.» Ora scoppia proprio in una risata, la mano di Enrico ritorna sul tavolo e io bevo un sorso dal bicchiere non badando all'occhiata di Sergio, al momento non mi è affatto simpatico.
Pensavo fosse, finalmente, arrivata la tregua ma invece era il peggio.
Le dita di Enrico salgono fino alla nuca e poi ridiscendono in carezze sempre più accurate. Ovviamente, quei gesti, non mi procurano nessuna emozione se non tensione.
Rosi mi lancia un'occhiata eloquente e io, incerta sul da farsi, gioco con la forchetta.
È chiaro come Enrico faccia finta che ieri non ci sia stato nessun chiarimento fra noi.
La promessa che non avrebbe mollato sembra ora più vera che mai.
La cameriera che ci porta il dolce penso sia, in realtà, la fata turchina che vuole salvarmi. Sposto la schiena in avanti, prendendo come scusa il dessert e interrompo, così, quel contatto fra noi che faceva salire e scendere il pomo d'adamo di Sergio nervosamente.
Non è piacevole quel giro di attenzioni non volute per nessuno dei due.
I nostri occhi lanciano scintille. Come vorrei... ma cosa? Non possiamo.
Basta. Mi arrendo. Cerco di godermi la neve, il sole e la sensazione di vacanza che percepisco appena intorno a noi.
Il rifugio è affollato e devo ammettere che il dolce è buonissimo. Lo gusto con calma trovando una consolazione. Enrico, gentile come sempre, mi chiede della mia mattinata. Parlo solo della jacuzzi per poi ascoltare le sue discese con Sergio.

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A volte l'amore fa dei giri immensi
ChickLitImmagina che il ragazzino con cui tua madre ti obbligava a passare le vacanze sia cresciuto dannatamente bene. Immagina che, per puro caso, i tuoi genitori decidano di affittare proprio a lui l'appartamento sopra al tuo. Immagina che, quest'ultimo...