Capitolo 43

1K 34 65
                                    

Emma

Finisco di mettere il rossetto nude e passo il pollice sotto la linea del labbro. Soddisfatta osservo i miei capelli raccolti sulla nuca, mi danno un'aria sofisticata ed elegante spero che a Enrico piaccia.

Liscio la gonna a tubino di pelle scamosciata per poi spegnere la musica di you tube che ho messo in televisione. Sono pronta, in perfetto orario e so che Enrico sarà puntuale. Spero davvero che questa possa essere una bella serata, senza nessuno che ci interrompa. Per maggior sicurezza, ho già parlato con mia madre e con i miei amici, che erano entrambi impegnati questa sera, quindi saremo solo noi due.

Mi fermo nuovamente davanti allo specchio. Non so bene cosa augurarmi da stasera, forse spero in qualcosa di più, per noi. Passo la mano sui capelli anche se vanno già bene così. Sicuramente andiamo d'accordo e passare il tempo insieme è molto piacevole. Sarebbe bello dopo tanto tempo lasciarsi andare.

Canticchio l'ultima canzone che ho ascoltato e porto borsa e scarpe in salotto per indossarli non appena lui suonerà alla porta.

La tenda lascia uno spiraglio da dove riesco a intravedere la strada ed è lì, che cade il mio sguardo, quando poso a terra le decolté nere. Una figura avanza verso casa mia. Solita camminata da felino. Solita felpa sui capelli e solito sguardo serio. Vorrei avere la forza di chiudere del tutto le tende, ma non riesco a muovermi se i suoi occhi sono su di me intesi come adesso.

Forse dovrei alzare una mano per salutarlo e alleggerire quel momento dalla tensione che, inspiegabilmente, sale fino a stringermi lo stomaco. Sistemo una ciocca immaginaria di capelli dietro il mio orecchio e lui è praticamente dietro il mio vetro. Non rallenta la sua camminata, mi accarezza l'immagine fino a incontrare il mio sguardo e poi fa un cenno con il capo e passa via.

Il fiato che si era interrotto torna a gonfiare il mio petto è passato velocemente come un alito di vento di scirocco che caldo ti accarezza la pelle e inaspettato ti lascia senza fiato.

Il campanello suona e io decido di andare oltre, torno all'eccitazione per la serata e indosso le scarpe correndo verso la porta.

Il dolce sorriso di Enrico mi accoglie. «Sei bellissima.» La sua attenzione corre lungo il mio corpo fino a fermarsi alla scollatura della maglia che mostra abbastanza senza essere volgare. In realtà anche lui non è niente male. Il vestito scuro slancia il suo fisico perfetto, mentre la camicia bianca esalta la sua carnagione chiara.

«Grazie.» Arrossisco al suo complimento e mi guardo attorno per ricordare dove ho messo la borsa e il cappotto.

«Se sei pronta andiamo.» Annuisco per poi spegnere la luce e seguirlo fino alla sua auto.

La serata è senza vento o pioggia, si intravedono le stelle per quanto sia possibile farlo in città. Mi siedo accanto a lui e mi giro a chiedere dove andremo.

«Ho prenotato in centro, al sushi, se per te va bene. Ho dimenticato di chiederti se ti piacesse.» Sorrido soddisfatta.

«Lo adoro.» Sembra sollevato.

«Per fortuna. È il mio locale preferito.» Parliamo dei nostri gusti fino al locale e anche durante la cena cerchiamo di conoscerci meglio parlando di ciò che ci piace. Lui è affascinante, sfiora la mia mano più volte portandola anche alle labbra qualche volta.

«Mi sento coccolata e grazie al sake anche un po' su di giri per questo non rifiuto quando mi invita in un locale ad ascoltare della musica dal vivo.

Il tempo vola e quando ci ritroviamo a casa mia è ormai notte fonda. Sbadiglio cercando la chiave poi le sue mani mi cingono la vita di dietro e i miei sensi si svegliano allertati.

«Ti va di entrare?» Accendo la luce dell'ingresso e la mia voce è un mormorio solo per lui.

«Con molto piacere.» I suoi palmi tornano a stringere la mia vita mentre le sue labbra si posano sulle mie esigenti.

Il bacio nasce lentamente per poi crescere di intensità man mano che le nostre carezze si fanno più audaci. Sento il rumore della porta che si chiude poco prima di essere sollevata fino al divano dove lui si siede con me sopra.

La sorpresa iniziale scompare quando sento i suoi palmi sulla mia schiena. Stringo le braccia intorno al suo collo e i nostri busti si avvicinano fino a toccarsi.

«Sei molto sexy Emma.» Le sue parole precedono un sospiro. Allontano il viso quanto basta per guardarlo dall'alto. «Non pensavo di provare nuovamente queste emozioni.» Il suo respiro è accelerato e i suoi occhi luccicano di verde bosco pieno di calore.

«In realtà neanche io.» Bisbiglio a mia volta come se qualcuno ci potesse sentire.

«Hai avuto delle storie lunghe?» Annuisco.

«Sì, una. Siamo stati insieme quattro anni e poi è finita.» Sciolgo le braccia dal suo collo e gioco con le dita con i bottoni della sua camicia.

«Come mai?» Alzo le spalle.

«Non era quello che volevo.» In breve è la verità. Lui mi accarezza una guancia e io non posso credere di aver iniziato a parlare di questo proprio in questo momento. «E tu?»

«Beh, anche io ho avuto una storia abbastanza lunga: tre anni.» Ci guardiamo negli occhi mentre parliamo entrambi abbiamo la curiosità di capire l'effetto delle nostre confessioni sull'altro.

«Perché è finita?» Distoglie lo sguardo per qualche minuto. In silenzio lo vedo raccogliere le idee per poi parlare.

«Lei mi ha tradito.» Questo non me lo aspettavo, non posso che chiedermi come abbia potuto. «Ma non gliene faccio una colpa. Non ci amavamo più e anche io mi ero allontanato da tempo. Forse dovrei ringraziarla per averci liberati entrambi.» Ancora le sue dita accarezzano la mia pelle.

«A volte è davvero difficile interrompere una storia. Anche io ho mentito a me stessa e a lui perché non avevo il coraggio di fare qualcosa.» Il mio sguardo cade sulla sua camicia bianca dove rivivo l'ultimo anno con Fabio. «Non so ancora come alla fine io abbia trovato la forza. Ho recitato così bene che lui non si era accorto di nulla.» Torno a farmi studiare da lui.

«Hai trovato qualcun altro?» Scuoto il capo decisa.

«No, nessuno. Tu sei il primo da due anni a cui permetto di avvicinarsi.» I suoi lineamenti si addolciscono.

«Mi fa piacere saperlo.» Sorrido al suo compiacimento. «In realtà anche tu sei diversa per me.» Le sue labbra si avvicinano al mio orecchio. «Non ci resta che vedere dove tutto ci porterà.»

Porto il capo indietro per guardarlo bene. È bellissimo, affascinante e le parole che mi dice sono perfette. «Non posso credere che sia tutto vero.»

«Può esserlo, se lo vogliamo.» Il suo palmo mi stringe il capo avvicinandomi alla sua bocca ed è così che riprendiamo a baciarci.

Il suono del nostro bacio riempie il mio salotto, le sue parole hanno riempito la mia mente e io desidero con tutta me stessa di sentirlo anche nel mio cuore. Ho desiderio di lasciarmi andare, di non avere paura, ma non riesco a placare quel piccolo fastidio che sento nello stomaco.

Enrico è così preso da me che sono certa non mi farà soffrire ma, nonostante questo, c'è qualcosa che non riesco a capire da dove nasce.

Forse è paura. È la paura di sbagliare ancora. È la paura di perdere nuovamente me stessa per qualcun altro.

Le sue mani alzano la mia maglietta e istintivamente il mio busto va indietro. Non posso che sentirmi in colpa per il mio gesto e allora mi ributto su di lui per dimenticare tutto e tutti. Voglio sentire solo lui. Con audacia sono io stavolta a sbottonare la sua camicia e sono mie le mani che accarezzano quel corpo caldo fino a farlo gemere.

È perfetto. È tutto perfetto.

A volte l'amore fa dei giri immensiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora