Capitolo 4

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«E ti giuro lo avrei ucciso lì sul momento» racconto a Tessa e a Madison il battibecco avvenuto tra e me e Alessandro il pomeriggio prima.

«Di che parlate?» interviene Camilla mentre prendeva posto sul divano insieme a Celine e a Noemi.

«Beth perché ieri sei andata via così senza dire nulla?» mi domanda Celine.

«Se restavo un minuto di più prendevo a calci in culo quel coglione» faccio un respiro profondo.

«Ma l'altra sera in discoteca ci provavi con lui» la guardo e scuoto la testa.

«Assolutamente no! Avevo bevuto un bicchiere di troppo e quelle frasi mi sono uscite da sola dalla bocca!» esclamo.

«Che frasi hai detto? Son curiosa» interviene Madison.

Guardo Celine e scuoto la testa veloce.
Appena apre bocca per parlare mi fiondo su di lei e le tappo la bocca.

«Va bene va bene! Sto zitta» alza le braccia in segno di arresa e mi rimetto composta.

«Ve lo dirò quando lei non c'è» sussurra.

«Ti ammazzo se lo fai» scherzo e si mette a ridere.

Mi stendo sul comodissimo divano di Camilla e sento gli occhi iniziarsi a chiudere da soli.

Inizio a vedere mio padre e senza accorgermene mi muovo a scatti.

Continuo a sognare ed era lo stesso sogno di sempre.
Solo che questa volta mio padre moriva perché lo stavano torturando...

«Oh Elizabeth tutto bene?» mi scuote la mia migliore amica Tessa.

Mi sveglio di colpo con le lacrime agli occhi.

«Si si, è che ho fatto... un fatto un incubo» mi asciugo le lacrime cadute fino alla mia guancia.

«In realtà, questo incubo lo faccio sempre» confesso e mi guardano tutte stupite.

«Che significa?» scuote la testa Madison cercando di capire cosa intendessi.

«È da mesi che faccio questo incubo su mio padre...» abbasso gli occhi per non far vedere i lucciconi.

«Ed ogni volta... muore in un modo diverso. E sono così fottutamente realistici che mi fanno rivivere ogni sera la morte di mio padre» scoppio in lacrime mentre gesticolavo.

«Perché non ce l'hai detto sin da subito?» domanda Noemi.

«Non ce la facevo» cesso il pianto e subito dopo sento tutte le mie amiche che mi abbracciano.

«Ti vogliamo bene Beth. Noi ci siamo sempre per tutto sappilo.» si stacca Celine seguita poi da tutte.

Annuisco.

«Dai andiamo a preparare la cena. Sennò facciamo tardi» cambio discorso e mi alzo per poi dirigermi verso la cucina.

«Si hai ragione» mi affianca Camilla che inizia a prendere le pentole per cucinare la pasta.

«Ce l'hai una birra?» chiedo cercando fra la dispensa di Camilla.

«Si è nel frigo» mangia un pezzo di pasta per vedere se fosse pronta e poi dopo averla scolata la impiatta.

Incapable of LovingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora