Capitolo 7

0 0 0
                                    


L'uomo appena ci vede si alza immediatamente controllando di essere impeccabile.

«Ragazzi... vi presento Armando, il mio compagno» ci sorridono sia lei che lui.

Guardo mio fratello e noto la sua faccia stupita.

«Fai sul serio?» le dico quasi disgustata.

Mio padre era morto da poco più di un anno e lei già si trova un altro?
Inaccettabile.

«Si Elizabeth. Ora fammi il piacere di metterti a tavola, sei l'unica rimasta in piedi» guarda l'uomo a suo fianco imbarazzata.

Non mi ero accorta che tutti si sono messi a sedere.

«È un piacere conoscervi ragazzi» ci comunica il compagno di mia mamma con un sorriso in volto.

«Come vi siete conosciuti?» domanda mio fratello facendo finta di essere interessato.

«In uno dei soliti casinò dove va la mamma» rispondo maleducatamente beccandomi una piedata sotto il tavolo sia da Hardin che da mia madre.

«In realtà... ci siamo conosciuti a lavoro» mi corregge lei guardandomi male.

«Immagino. E dimmi Armando, anche tua moglie è morta e hai superato la cosa subito o sei una persona migliore di lei?» lo guardo inclinando il capo.

«Elizabeth!» sbatte una mano sul tavolo mia mamma facendomi sobbalzare.

«Scusami Armando...» mette una mano sopra la sua.

«Tranquilla Grace. Capisco le circostanze.» prende una pausa per poi rivolgere lo sguardo a me.

«In realtà non sono mai stato sposato e la mia ultima relazione è stata precisamente due anni fa» sorride dolcemente.

«Comunque... volevo parlarvi di un'altra cosa riguardante Armando» si guardano i due con gli occhi innamorati.

«Che c'è? Ora ci trasferiremo da lui?» faccio una risata ironica e vedo la faccia seria di mia mamma.

«Beh in realtà è proprio di questo che volevo parlarvi» guardo mio fratello e lui stava facendo lo stesso con me.

«Abbiamo deciso con Armando che verremo a vivere qui da lui» ci comunica mia mamma.

«Oppure se per voi potrebbe essere meglio, lui verrebbe a vivere da noi» aggiunge poi.

Mi alzo di scatto dalla sedia e la faccio cadere in terra catturando l'attenzione di tutte le donne delle pulizie che si trovano nell'enorme stanza.

«Non ci pensare neanche!» alzo la voce contro di lei.

«Elizabeth cosa fai? Mi fai morire di vergogna» si guarda intorno mia mamma.

«Tu mi fai vergognare. Anzi tu mi fai schifo. Come puoi fidanzarti di nuovo dopo così poco tempo dalla morte di papà!» le grido contro.

«Se lui mette piede in casa mia e di Hardin, me ne vado!» indico Armando e mia mamma si alza.

«È anche casa mia» risponde a tono.

«No! Non è casa tua! Non più. Ora passi tutto il tempo fuori casa a scopare con questi snob del cazzo!» urlo a più non posso.

Taccio non appena sento bruciare sulla mia guancia destra, realizzo dopo poco che mia madre mi aveva tirato uno schiaffo.

Mi metto la mano sul punto colpito e cala il silenzio.

«Ora basta. Mettiti seduta e smetti di fare la bambina maleducata e capricciosa.» parla seria mia madre.

Incapable of LovingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora