Astrid
«Astrid, i capelli devi lasciarli legati. Fammi il piacere di non toccarli più. Non vedo cosa debbano nascondere. Hai un bel corpo, fallo vedere!» mi rimprovera Megan.«Ho le tette di fuori» protesto.
«Ed è lì che devono stare, infatti» interviene Veronica, scansandomi le mani dalla scollatura che cerco di coprire. «E stai ferma una volta per tutte che stai sgualcendo tutto il vestito».
Borbotto tra me e me e ricevo due occhiatacce quindi decidi di stare zitta.
«Okay. Adesso stai ferma che dobbiamo completare l'opera» dice Veronica. E con Megan, scoppiano a ridere. Mi sento presa in giro ma, a "opera completata", quando sono davanti lo specchio, in camera mia, mi guardo con occhi diversi.
Il vestito nero è lungo fino ai piedi. L'ampia scollatura è costeggiata da fasce brillantinate che passano dietro il collo e lasciano scoperta anche buona parte della schiena. Sul lato destro inferiore uno spacco audace lascia scoperta la gamba fino a metà coscia. Il vestito, nel complesso, è meraviglioso, ma lo spacco e le altre scollature non mi fanno sentire molto a mio agio. Forse perche quando cammino ho la sensazione di restare nuda?
Anche Veronica è bellissima. Il vestito rosso le sta d'incanto con quella chioma bionda. «Wow, Astrid. Non ti avevo mai vista così» mi dice.
«E memorizza bene il mio aspetto perché non si ripeterà più» dico, sorridendole. «Anche tu stai benissimo».
«Siete entrambe bellissime» dice Megan, guardandoci soddisfatta. «Ma adesso, il tocco finale: il rossetto. Rosso fuoco per tutte e due. E tu, Astrid, vai a recuperare quel meraviglioso braccialetto di brillanti».
Quel meraviglioso regalo di Natale che conservo ancora gelosamente. Non lo indosso mai per paura di perderlo. Ormai è l'unico ricordo che ho di Jason, oltre Elia, ovviamente, che me lo ricorda in ogni momento della giornata.
Più tardi doppo aver fatto le solite raccomandazioni a Brad e Megan, saluto il mio bambino e, con Veronica, saliamo su un taxi diretti alla festa.
Empire State Building è mastodontico. Nella hall, troviamo subito il portiere che ci indica il piano esatto in cui si terrà la festa. Saliamo in ascensore fino al trentanovesimo pieno e, arrivati sul pianerottolo, prima di varcare la soglia per la festa, c'è un signore pronto ad accoglierci. Gli facciamo vedere gli inviti e ci consegna le maschere.
L' interno della stanza è sofisticato e lussuoso al punto giusto. Il soffitto è adornato con lampadari in swarovski che illuminano tutta la stanza e si abbinano perfettamente al pavimento in marmo ricoperto di tappeti persiani. Le pareti colore oro sono anch'esse ricoperte di arazzi e l'ampia terrazza fa sembrare l'ambiente ancora più grande.
I ragazzi del catering girano tra gli invitati con vassoi pieni di tartine e flûte da champagne, la sala è gremita di persone e un particolare attira subito la mia attenzione: perché le maschere coprono l' intero viso degli uomini, mentre quelle donne coprono solo il contorno degli occhi?
Con mio grande piacere, noto che non tutti gli invitati stanno indossando la maschera in questo momento. Faccio per riporla nella pochette, quando Veronica – con la sua già messa - richiama la mia attenzione dandomi una gomitata.
«Che fai, Astrid? La maschera va indossata» dice a mò di rimprovero.
«Io capisco la tua "eccitazione", sul serio, ma io preferirei non indossarla».
«Okay. Fai come vuoi».
Nel frattempo passa un cameriere e Veronica prende dal vassoio due bicchieri, me ne porge uno, dicendo: «Brindiamo alle nuove conquiste».
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Il tuo cuore lo porto con me
Romance✓ 𝗖𝗢𝗠𝗣𝗟𝗘𝗧𝗔 Si dice che il tempo guarisca ogni ferita, ma per Astrid e Jason non basta leccarsele e prendersene cura. Hanno lasciato qualcosa in sospeso, hanno lasciato una storia senza un finale o almeno senza uno gradevole. Due vite nuove...