Caputolo 63

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Astrid
Non riesco a prendere sonno. Jason non è voluto rimanere a dormire qui e questo suo comportamento è in netto contrasto con quello che si può dedurre dalle cose che ha detto a Justin. Quindi, il punto della situazione potrebbe essere solo uno: Jason quella sera era talmente ubriaco e ha sparato un sacco di parole a raffica senza dare molta importanza a ciò che diceva.
In teoria, quando non si è in sé, si tende a dire la verità, ma con Jason niente è dato per scontato. È probabile che abbia detto quelle cose solo per far scappare Justin. Quel giorno, quando siamo andati a pranzo tutti e tre insieme, ha fatto di tutto per provocarlo, ma Justin non si è fatto intimorire. Questa volta, invece, ha deciso che sarebbe stato meglio non vederci più.
Stranamente non sono turbata per la separazione da Justin. Sono del parere che se tra noi ci fosse stato qualcosa, l'avrei capito subito. Tutto ciò non è successo perché continuavo a pensare al perché tra me e Jason ancora non sia successo nulla.

Sono le 00:42 quando ricevo un messaggio.

SEI SVEGLIA?

Sorrido quando vedo il mittente di quel messaggio. Non capisco cosa gli passi per la testa nemmeno in questo momento. Anche questo messaggio è in contrasto con il suo comportamento. Se fosse rimasto qui avremmo potuto parlare di presenza.

SI.. SONO A LETTO MA NON RIESCO A DORMIRE

SCOMMETTO CHE MI PENSAVI

PUÒ DARSI...

ALLORA DIMMI, CHE COSA INDOSSI?

Non posso fare altro che scoppiare a ridere quando leggo quel messaggio. Potrei assecondarlo, ma impazzirei, quindi scrivo:

JASE, TI SEMBRA IL CASO?

CERTO BABY.. È SEMPRE IL CASO QUANDO SI TRATTA DI TE

Cerco di cambiare argomento e scrivo:

DOMANI SE VUOI PUOI VENIRE PRIMA DELLE NOVE.. FACCIAMO COLAZIONE INSIEME.. ELIA SARÀ FELICE ALL'IDEA DI SPORCARE QUALCUN ALTRO OLTRE ME

ANCH' IO NON VEDO L'ORA!

E anch'io, ma non lo scrivo.

- ALLORA TI CONSIGLIO DI PORTARTI UN CAMBIO NOTTE JASE.. A DOMANI ♥

Mi azzardo ad inserire un cuoricino solo perché Jason mi sembra di ottimo umore. Non so quanto sia vero quello che mi ha detto Justin, ma qualcosa mi dice che un pizzico di verità c'è.

BUONANOTTE PICCOLA ♥

Quando leggo l'ultimo messaggio mi sembra di svenire. Sul mio volto si fa strada un sorriso che nasce spontaneo. Forse se mi guardassi allo specchio adesso sembrerei un'idiota, ma sarei pur sempre un'idiota felice. Il fatto che mi abbia chiamata "piccola" e abbia ricambiato quel cuoricino nel messaggio, ha acceso in me un barlume di speranza. Ma non voglio trarre conclusioni affrettate. Solo che tutto questo mi porta in mente tutto quello che avevamo un tempo.

Forse mi ama ancora davvero...

Jason
Non mi ero mai alzato così di buon umore in vita mia. Ieri sera ho voluto mandare un segnale ad Astrid, contattandola per messaggio perché volevo farle capire che davvero sono impaziente di vederla.
Mi vesto più in fretta che posso e dieci minuti dopo sono già da Astrid. suono il campanello un paio di volte, ma lei risponde solo dopo un po'. Forse è troppo presto?
Do un'occhiata all'orologio e mi accorgo che non sono nemmeno le otto.

Forse mi sono fatto prendere un po' troppo dall'entusiasmo.

Quando raggiungo la porta dell'appartamento, trovo Astrid ad attendermi all'entrata. Quello che vedono i miei occhi è la cosa più che sexy che io abbia mai visto in vita mia. Mi blocco per un secondo a fissarla mentre - tutta assonnata - si stiracchia. Quel pigiamino microscopico non fa altro che mostrarla in tutta la sua bellezza. A stento riesco a trattenere l'impulso di prenderla per i fianchi e attirarla a me.

«Buongiorno» dice, quando si accorge del mio arrivo.

«E che buon giorno!» affermo.

Le faccio una radiografia da capo a piedi per farle capire che sto apprezzando molto ciò che vedo e il fatto che si imbarazzi la rende ancora più adorabile, desiderabile e sexy.

«Dai, smettila. Entri?».

La seguo mentre si dirige in cucina mi chiudo la porta alle spalle. «Non ti aspettavo così presto. Elia dorme ancora».

«Te l'avevo detto che non vedevo l'ora! Ho portato questi» dico, mettendo un piccolo vassoio sul tavolo. «Sono croissant alla crema. Come piacciono a te».

«E come piacciono a te» dice compiaciuta. «Cosa c'è nel sacchetto?».

«Mi sono portato il cambio».

Le guardo mentre mi sorridere e non posso far altro che pensare ai tre anni che mi sono perso in sua compagnia.

«Se vuoi puoi sederti sul divano. Vado a vedere se Elia si sveglia» dice.

«Okay. Ti aspetto qui».

E mentre si allontana non posso fare a meno di ammirarla anche da dietro. Sento qualcosa agitarsi dentro i pantaloni ma mi impongo di darmi un contegno perché non è il momento adatto per fare certi pensieri.

Quando ritorna, qualche minuto più tardi, è già vestita ed ha in braccio Elia. Se prima credevo che fosse sexy, adesso lo è ancora di più. Astrid mi sorride e i miei occhi sono incollati ai miei due motivi di felicità. Elia si agita tra le braccia della madre quando mi vede e inizia a chiamarmi a gran voce.

Li raggiungo prendendolo in braccio e lancio un'altra occhiata di approvazione ad Astrid che sorride.

«Ciao papi» dice Elia, assonnato.

«Ciao dolcino».

È così dolce quando, mettendomi le braccia al collo, si appoggia con la testolina sulla mia spalla. Vedo Astrid che ci guarda sorridendo.

Dopo aver fatto colazione ed esserci sporcati per bene, vado in camera da letto di Astrid per cambiarmi e li raggiungo di nuovo in cucina.

«Guarda che sono fortunato» esordisco. «Ho un figlio meraviglioso e sto per uscire con la mamma più sexy che esista. Mi invidieranno tutti: adesso sei una milf».

«Dio. Non posso credere che tu l'abbia detto sul serio!» dice divertita.

«Credici, baby».

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