New York, Febbraio.
Astrid
Le vacanze natalizie sono passate più in fretta di quanto credevo. È stato bellissimo passare del tempo con Penny e Tyler, mi ha ricordato i vecchi tempi. Inoltre, con Megan ed Asia mi sembrava essere tornata indietro ai tempi del college. Mancava solo Marco, ma la sua assenza è stata compensata da Veronica. Abbiamo passato il giorno di Natale a casa di Jason. Tra tutti, lui possiede un appartamento grande abbastanza da poter ospitare nove adulti e due bambini. Tutto è stato perfetto, se non fosse che ho sentito la mancanza dei mie genitori.
Negli ultimi due anni ho passato il Natale da sola. Lavoravo anche in quel periodo dell'anno e purtroppo non sono riuscita a spostarmi a casa dei miei genitori. Solo, avevo la webcam sempre a portata di mano per parlare con loro tutte le volte che volevo e potevo.
Quest'anno - grazie ai nuovi CEO - siamo andati tutti in ferie qualche giorno prima. Sono rimasta a casa per più di due settimane e mi sono goduta a pieno tutti i giorni in compagnia di Elia... e Jason.Oddio Jason!
Giuro che mi fa impazzire ogni giorno sempre più. Cerca spesso un contatto fisico con me, mi fa impazzire quando mi sfiora casualmente solo la mano e cerca tutte le scuse possibili e immaginabili per darmi qualche bacio sulla guancia o farselo dare. Mi tocca. Mi tocca un sacco. In continuazione. Passo il tempo e reprimere la mia eccitazione e la voglia di mettergli le mani da per tutto o lasciarmi fare ciò che vuole. A volte penso che lo faccia solo per gioco, ma lo conosco, so che non mi illuderebbe mai. Ma dopo tre anni ho rivisto un Jason diverso, solo che non credo che giocherebbe con i miei sentimenti. La sua dolcezza è rimasta immutata e l'ha indirizzata tutta su nostro figlio. Sono contento per lui, ma ne vorrei così tanto un po' anch'io. Jason oltre a cercare un contatto, ha cercato anche di dedicare ogni momento libero delle sue giornate per stare con Elia. Ho apprezzato tantissimo la sua compagni e il fatto che rimane a casa da noi per tutto il giorno, ma quando cala la sera sono assalita da una strana malinconia. Non si ferma mai a dormire e non chiede mai di restare. Vorrei che lo facesse. Forse siamo in una fase di stallo e siamo destinati a rimanere così?
***
Quando arrivo in ufficio - come da settimane, ormai - trovo il mio bel croissant alla crema proprio sulla scrivania. Ecco, questi sono quei piccoli gesti mi illudono un po', ma poi penso che per Jason potrebbe essere una cosa normalissima, qualcosa che gli viene spontaneo come respirare.
Rivolgo i miei occhi verso il suo ufficio e lo trovo lì ad attendermi. Lo ringrazio con un sorriso e ricevo un occhiolino in risposta. Anche questo mi manda fuori pista. Jason filtra con me. Lo fa sfacciatamente e io sono sempre lì a pensare e ripensare al motivo per cui ancora non si sia deciso a confessarmi i suoi pensieri. Io lo farei, per cambiare le cose tra noi, ma mi servirebbe una bella dose di coraggio. Il problema non è dirgli che lo amo - quello lo griderei al mondo intero - la mia paura si basa sulla reciprocità di quei sentimenti.La giornata lavorativa passa in un baleno. Ogni tanto mi sono fatta sorprendere da Jason a fissarlo, ma non mi sono vergognata, anche perché qualche volta ho sorpreso lui a fare lo stesso. Questo mi ha risollevato un po' di morale, ma non ha fatto scomparire per niente i miei dubbi.
Abbiamo raggiunto quella routine che ci renderebbe una famiglia perfetta, se solo stessimo insieme. Tutti i giorni, dopo aver lavorato e aver preso Elia dal nido, pranziamo a casa mia. Ho passato tutte le notti del finesettimana a casa di Jason e abbiamo cercato di far abituare il piccolo a dormire in un'altra cameretta. E, tra parentesi, si è adattato alla grande. E anch'io, pur dormendo in una stanza separata da quella di Jason, sono comunque riuscita a godermi - qualche volta, di nascosto - la vista del suo splendido petto nudo mentre dormiva. Alcune volte avrei voluto entrare nel suo letto. Ma poi ripensavo a cos'era successo l'ultima volta e me ne ritornavo da dov'ero venuta. Frustrante, ma giusto.Inoltre, Elia ha imparato a fare i suoi bisogni nel water. All'inizio si vergognava un po', data la presenza di Jason, ma dopo avergli spiegato che suo padre era la versione maschile di sua madre, ha perso tutte le sue inibizioni e ha raggiunto il suo obbiettivo. La prima volta, ha fatto la pipì nel cassetto del comodino di Jase ed era soddisfattissimo, solo che aveva sbagliato "contenitore". Jason era più che entusiasta. Per la prima volta, aveva assistito ad una prima volta di nostro figlio.
Ancora mi pento di averglielo tenuto nascosto per così tanto tempo.
Forse avrebbe potuto nascere qualcosa di bello molto tempo prima, tra noi tre. Qualcosa di meraviglioso che avrebbe reso la nostra una vita migliore.© TUTTI I DIRITTI RISERVATI.
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Il tuo cuore lo porto con me
Romance✓ 𝗖𝗢𝗠𝗣𝗟𝗘𝗧𝗔 Si dice che il tempo guarisca ogni ferita, ma per Astrid e Jason non basta leccarsele e prendersene cura. Hanno lasciato qualcosa in sospeso, hanno lasciato una storia senza un finale o almeno senza uno gradevole. Due vite nuove...