Capitolo 75

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Jason
Sono scosso dai brividi quando le nostre bocche entrano in contatto. Questa volta è meglio di tutte le altre. Quel contatto dolce, si trasforma in poco tempo in passione sfrenata. Lo volevo da sempre e adesso che so che per Astrid è lo stesso, mi sento invincibile. Non mi manca più niente. Lei è tutto quello che desidero e non me la lascerò sfuggire mai più. Se ho imparato una cosa in questi tre anni, è che ho fatto un grosso sbaglio a lasciarla. Servono a questo gli sbagli, no? Sono cresciuto, e con me è cresciuto anche il desiderio di averla accanto per il resto della mia vita.

Esploro con la lingua la sua bocca e voglio di più. Lo voglio subito. E Astrid me lo concede. Smaniosa, mi passa le mani ovunque e non posso fare altro che baciarle il collo quando me lo offre. Il suo profumo delizioso non fa altro che far crescere ancora di più la mia eccitazione. E da come si muove, da come ansima e da come mi bacia, vedo che Astrid è eccitata quanto me. La sollevo, prendendola da sotto le ginocchia, mettendo le sue gambe intorno ai miei fianchi. Il tutto senza mai smettere di baciarci. Le nostre lingue non vogliono sentire di staccarsi e non abbiamo nemmeno bisogno di riprendere fiato. Lei è tutto il mio ossigeno adesso.

Passo dopo passo, raggiungo il divano. Vi appoggio Astrid e continuo ancora a baciarla, mettendomi sopra di lei. Ci incastriamo alla perfezione. Adesso ogni cosa è al suo posto ed entrambi siamo dove vorremmo essere. È tutto perfetto: le sue mani che tirano leggermente i miei capelli e le mie sotto la sua camicia. Ci separano solo i vestiti e voglio togliere l'ultimo impedimento perché ho aspettato troppo. L'ho desiderata per troppo tempo e adesso è giunta la nostra ora. Nella speranza che questa volta sarà per sempre.
Ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire vivere senza di lei. E so per certo che non accadrà mai più.

Mi stacco da Astrid e la osservo. Le sue guance rosse sembrano due ciliegie e questo non fa altro che renderla ancor più deliziosa. Le sue pupille sono dilatate e il suo respiro è pesante. Mi sento alla stessa maniera.
Il mio cuore sembra impazzire quando, bottone dopo bottone, le apro la camicia. La osservo per qualche secondo prima di immergermi in lei. È magnifica. Mi è mancato tutto di lei e adesso le cose stanno cambiando. Osservo i suoi seni rotondi contenuti dal reggiseno nero e mi avvicino a lei con le labbra schiuse. E poi...

«Mammina».

La voce che esce dal walkie talkie è squillante ed esigente. Tant'è che Elia continua chiamare Astrid a gran voce.

«Cazzo, no» mi lamento, staccandomi da lei e appoggiandole la testa sulla sua spalla destra.

«Jase, spostati» mi dice gentile Astrid.

Mi alzo mal volentieri, solo perché mio figlio reclama a gran voce la mia donna. Mi sa che non finirò mai di competere con qualcun altro. Sorrido al pensiero che quel ometto è proprio mio figlio. Solo che sto impazzendo in questo momento. Speravo che avremmo potuto spegnere questo incendio, ma mi sa che starà acceso ancora per un po'.

Seguo Astrid – che nel frattempo si è abbottonata la camicia – nella camera a letto. Non posso fare a meno di guardare il suo bel fondoschiena. Ho qualcosa che vorrebbe uscirmi fuori dai pantaloni e non si rassegna al fatto che questa sera il suo posto è lì dentro.

I mie pensieri cambiano quando vedo Elia assonnato sul letto che alza le sue piccole braccia verso Astrid. Loro sono le cose che più amo al mondo. Astrid è l'incarnazione della madre amorevole perfetta, accarezza le testolina di Elia mentre lo bacia e gli sussurra paroline dolci all'orecchio.

«Mammina, dommi con me?» chiede lui, sbadigliando.

«Ma certo, amore» risponde lei, sorridendogli.

Ancora vestita e con il piccolino in braccio, Astrid si sdraia sul letto ed Elia, automaticamente, si accoccola al suo petto.

«Mi sento un po' escluso» mi lamento.

La risposta di Astrid è la sua meravigliosa risata mentre ride alla mia battuta. Anche se, più che una battuta, è la verità. Mi sento davvero così.

«Che dici, amore? Papà può dormire con noi?» chiede ad Elia.

Lui annuisce, voltandosi nella mia direzione e guardandomi con i suoi due occhietti assonnati. Gli sorrido e non perdo tempo a sdraiarmi di fianco a loro.

Osservo Astrid che mi guarda con amore. Le sorrido perché adesso – dopo tutti questi anni – mi sento completo. Questa è quella che io chiamo felicità. E mi rendo conto che non sono mai stato più felice di così. E mai lo sarò. Accolgo in un caldo abbraccio entrambi e ci addormentiamo, cullati dalla più totale quiete.

Astrid
Mi sembra tutto così surreale... come se stessi sognando ad occhi aperti. E i miei occhi sono incollati all'unico uomo di cui mi sia mai innamorata in tutta la mia vita. L'uomo con cui ho condiviso le mie prime volte più belle, l'uomo che mi ha delusa e ferita e poi mi ha di nuovo fatto del male, che mi ha fatta soffrire, l'uomo che dice a gli altri di amarmi, ma non lo dice a me, l'uomo che adesso mi guarda con amore e mi abbraccia come se io e suo figlio fossimo i suoi gioielli più preziosi.
Gli occhi pieni d'amore di Jason vagano nella mia direzione e nel silenzio di quell'attimo, ci addormentiamo pacificamente.
Forse è davvero la volta buona. Forse questa è la nostra seconda e ultima possibilità di costruire insieme qualcosa di migliore.

Gli avvenimenti di questi anni mi hanno resa più forte e consapevole che da sola sono riuscita ad esistere soltanto. Adesso c'è Jason con noi e posso iniziare a vivere davvero.

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