Capitolo 69

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Astrid

Non sono mai stata così confusa prima d'ora.

Jason... non faccio altro che pensarlo. Non ho mai smesso in realtà, ma l'abbraccio - e il quasi bacio - di questa mattina, mi sono rimasti impressi in mente come se fossero l'ultima cosa che dovessi ricordare prima di morire. Eravamo a tanto così dal baciarci.

Ho visto qualcos'altro nei suoi occhi, questa volta. Niente a che vedere con la passione spropositata da cui siamo stati travolti le altre volte. Questa volta ero più dolci, forse un po' adoranti e... desiderosi. All'inizio mi è sembrato indeciso, ma la voglia di baciarmi ha prevalso su tutto. E poi Matt. Giuro che l'avrei strozzato. E forse anche Jason l'avrebbe fatto, perché l'occhiata che gli ha lanciato non era delle più amichevoli.

«Ma che cazzo...?» esclamo.

I miei pensieri vengono interrotti quando Veronica mi lancia un cuscino in faccia. «Perché l'hai fatto?».

«Perché non sei per niente di compagnia. Stavi dormendo in piedi» si lamenta lei.

«Sei proprio come il tuo ragazzo».

La mia affermazione lascia Veronica un po' perplessa. Mi stupisce vederla senza parole e non posso far altro che sorridere.

«Matt non è il mio ragazzo!» dice col broncio, incrociando le braccia al petto.

«E chi ha parlato di Matt?!» chiedo retorica.

La sua espressione è divertentissima, anche perché l'ho colta con le mani nel sacco.

«Che stronza».

«Sarei io la stronza? Mia cara, hai fatto tutto da sola. E io ti ho fregato. Cosa c'è tra voi due?» chiedo.

«Assolutamente niente!» esclama nervosa.

Lo vedo dal modo in cui si agita mentre è seduta e da come si mordicchia il labbro inferiore. Inoltre si sta divorando le unghie, lanciando i residui sul mio tappeto. Questo è un po' meno divertente. Ma continuo a fissarla. Voglio che si confidi con me come io faccio con lei. Veronica è sempre stata fantastica, ma quando si tratta di parlare della sua vita, tende a chiudersi in sé stessa. A volte mi chiedo se ci sia qualcosa che non va...

«Perché mi guardi così?» chiede poi.

«Perché pensi di essere furba. Ma non mi incanti mia dolce Veronica» dico, raggiungendola. Mi lascio cadere sul divano accanto a lei e, dandole una pacca sulla coscia, la esorto a parlare. «Forza, racconta».

«Non c'è nulla da dire. Matt è... non lo so. Troppo interessato, forse?».

«È troppo carino con te. Anche Jason se n'è accorto».

«È proprio questo il punto. Mi sembra troppo. A volte credo che lo faccia solo perché vuole portarmi a letto».

«E credo che su questo non ci piova! Sei stupenda e Matt è un bravo ragazzo. Non credo che sia l'unico scopo della sua vita» la rassicuro.

«E se lo fosse, invece? Lui mi piace, ma non voglio che si avvicini troppo».

Da quando conosco Veronica, non l'ho mai vista con qualcuno. Il suo carattere chiuso la porta spesso a parlare di uomini sexy, ma di agire non se ne parla.

«Per quale motivo? Ci conosciamo da anni e non ti ho mai vista con qualcuno. Matt è il primo che fai avvicinare».

La sua espressione cambia in un modo quasi impercettibile. Qualcun altro non se ne sarebbe accorto, ma mi è impossibile non notare certi particolare. E capisco pure che il discorso non le garba.

«Ma cosa sono tutte queste domande?! Sono venuta a casa tua per farmi raccontare quello che è successo oggi in ufficio con Jason».

«E tu come lo sai?» chiedo.

La sua risposta è un sopracciglio alzato, come per dire: non lo sai? E poi, stupido da parte mia, non ho bisogno nemmeno chiederlo.

«Te l'avevo detto che tu Matt siete fatti l'uno per l'altra. Mi ha tolto anche il piacere di raccontarti le novità. Tanto già le vieni a sapere da lui...».
Veronica scoppia in una fragorosa risata che contagia pure me.

«Ma quanto sei scema?! Non essere gelosa, è impossibile rimpiazzati. Matt mi ha raccontato la "sinossi". Adesso spetta a te raccontarmi il resto della storia».

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