Jason
Quando arrivo a casa di Astrid, all'entrata, non trovo nessuno ad accogliermi, ma trovo la porta già aperta. Entro in casa chiedendo permesso.È la voce di mia madre quella che sento?
«Entra pure, Jase» sento Astrid che mi chiama dal soggiorno.
Appoggio il grande pacco all'entrata e la raggiungo nell'altra stanza. La prima cosa che vedo è il mio piccolino che mi chiama a gran voce e scalpita tra le braccia della madre. Allunga le braccia nella mia direzione nell'attesa che lo prenda in braccio.
«Jasooo, Jasooon» dice con entusiasmo.
«Piccolino mio» lo accolgo, prendendolo in braccio per spupazzarmelo un po'. Potrà sembrare strano, ma mi è mancato. L'ho visto ieri, ma mi sa che non mi bastano più poche ore in sua compagnia.
Mi sporgo alle spalle di Astrid, con Elia in braccio, osservando lo schermo del computer.
«Ehi, ciao!» dico. Mia madre e mia sorella mi guardano in silenzio. Non mi hanno mai visto con mio figlio e dalla lacrime di mia madre vedo che è commossa.
«Oddio, siete uguali» singhiozza mia madre, tra le lacrime.
«Sì, siamo belli!» asserisco. Sento ridere Astrid sommessamente e le lancio un'occhiata.
«Spero solo che il mio dolce nipotino non sia stronzo come te» afferma Penny.
«Penny, niente parolacce davanti mio figlio» la rimprovero.
«Ultimamente ripete tutto ciò che sente e vorrei limitare i danni. Già basto io» conferma Astrid, scherzando.
«Scusate, avete ragione».
Sorrido alla sua affermazione e sento mia madre sospirare. «È bellissimo vedervi tutti e tre insieme» afferma poi.
Rimaniamo un po' in silenzio per quell'affermazione. Mia madre sa come la penso, ma non vuole afferrare il concetto, o fa finta di non capire. Dopo saluti e appuntamenti via Skype, Astrid chiude la chiamata e si volta nella mia direzione.
Mi accorgo solo adesso di quant'è sexy in tenuta "da casa". Perché deve vestirsi così? Ogni volta fatico a controllarmi. Se lo fa apposta ha sbagliato tattica, perché non voglio ripetere ciò che è successo a casa mia. Però quei vestiti attillatissimi portano la mia mente verso quei pensieri sconci.
Lei si sporge oltre le mie spalle, chiedendo: «Cos'è quell' enorme scatola davanti la porta?».
Quel movimento mi da una perfetta visuale dentro la sua scollatura. Mi sforzo più che posso per non fissarla come un maniaco.
«Ho portato una cosa per lui» le dico. «Vuoi aprire il regalino?» chiedo a Elia.
«Sìììì».
«Regalino?» chiede Astrid, ironica. Le faccio un sorriso e mi incammino verso la porta, dandole le spalle. Almeno non penserò alle sue tette. Mi sento come un bambino che ha bisogno di continue distrazioni per distogliere l'attenzione da altro.
Metto giù Elia che si appoggia alla scatola. La apro per lui e ne tiro fuori il contenuto. Mio figlio sembra entusiasta quando vede il piccolo scooter elettrico. Urla come un matto e corre avanti e indietro.
«Mammina, mammina. Guarda!» esclama, correndo in contro ad Astrid. Prendendola per mano e la porta dietro con se, facendola abbassare.
Elia continua a saltellare. Sono rapito dalla sua dolcezza e dalla sua felicità. Ho reso mio figlio felice e questa sarà una di una lunga serie di sorprese che gli farò nel coso degli anni.«Ma che bello, amore. Hai ringraziato Jason?» dice dolcemente lei.
Elia scuote la testa, mentre mi osserva. «Allora vai» lo incoraggia Astrid, con una piccola pacca sul sederino pieno.
STAI LEGGENDO
Il tuo cuore lo porto con me
Romance✓ 𝗖𝗢𝗠𝗣𝗟𝗘𝗧𝗔 Si dice che il tempo guarisca ogni ferita, ma per Astrid e Jason non basta leccarsele e prendersene cura. Hanno lasciato qualcosa in sospeso, hanno lasciato una storia senza un finale o almeno senza uno gradevole. Due vite nuove...