Capitolo 35

12.4K 465 199
                                    

Astrid
Sento le mani di Jason da per tutto. Ho i brividi in tutto il corpo e il cuore sembra volermi uscirmi fuori dal petto. Sono nervosa per l'agitazione e l'eccitazione, mentre ci baciamo come se non ci fosse un domani. Non provavo tutte queste sensazioni da un sacco di tempo. Mi è mancato il suo tocco. Mi sono mancate le sue mani esigenti che esplorano il mio corpo e la sua bocca che accoglie la mia. Non ho potuto fare a meno di baciarlo. Lo volevo tantissimo. Quelle carezze, hanno risvegliato in me la mia parte selvaggia. La cosa è reciproca: quando si tratta di lui non capisco più nulla.
Sento le mani di Jason che, dai fianchi, scendono verso il sedere. Mentre la sua bocca assaggia il mio collo. I brividi mi percorrono tutto il corpo, regalandomi una sensazione di quiete e benessere. Forse le cose tra noi cambieranno da questo momento in poi. Ansimo nel suo orecchio e mi spinge sempre più verso di lui. Sono consapevole della sua eccitazione e vorrei che questo senso di frustrazione finisse, per liberarlo nel piacere più profondo e assoluto, condividendolo con la persona che amo.
Sembriamo due animali selvatici. In un secondo, senza rendermene conto, mi ritrovo sotto di lui, a gambe aperte e con le sue mani che bloccano le mie all'altezza della mia testa. Adesso è lui a spingere, mentre mi guarda con quello sguardo da predatore.

Si avventa di nuovo sulle mie labbra, lasciandomi senza respiro. Sono completamente in balia del piacere. E di lui.

«Mi sei mancato» gemo nella sua bocca, tra un bacio e l'altro.

«Sei meravigliosa. Sei bellissima» ansima a sua volta. La sua lingua chiede sempre di più e io sono disposta a dargli tutto quello che vuole. «Ti voglio. Ti voglio così tanto».

«Anch'io Jase. Ti prego». Voglio che ci sbrighiamo perché non ce la faccio più e mi sta facendo impazzire.

«Questo non cambierà le cose tra noi» mi informa.

Cosa? A quel punto mi blocco, sono completamente pietrificata. Tutto ciò che non avrei mai immaginato di sentire lo sto udendo adesso. Non ci posso credere. Anche lui si ferma, guardandomi con indecisione (e dispiacere?).

«Spostati» dico. Mi libero dalla sua presa, spingendolo sul petto. «Togliti di dosso». Si alza, rimanendo in ginocchio di fronte a me e lasciando che scivoli via da lui.

Come ho potuto essere così stupida? Davvero ho creduto che dopo tutto questo, le cose tra noi, sarebbero cambiate? Sembra la storia che si ripete. Sono una povera illusa e questo non fa altro che dimostrare che ho immaginato tutto. Ho immaginato che lui mi volesse ancora, che volesse cominciare tutto da capo e che, insieme, avremmo scritto il nostro futuro.
Ma ha sminuito tutto. Pensando che a me andasse bene una scopata e via. Non avendo rispetto per ciò che c'è stato tra noi, non tenendo conto di ciò che voglio costruire con lui, riducendo tutto ad uno sfogo fisico. Riducendo il tutto ad un niente. Considerandomi niente.

Lascio la sua camera e torno dal mio piccolino, accoccolandomi al suo fianco e piango fino ad addormentarmi.

Jason
«Maledizione».

Mi passo le mani sul volto per la frustrazione. Nemmeno la seguo perché non accetterebbe le mie spiegazioni. Non si farebbe parlare.
Quel sogno era così reale che l'ho persino replicato nella realtà. Dovevo fermarmi prima di iniziare ad agire. Quello che non volevo che fraintendesse è proprio il fatto che non la rispetti.
Abbiamo condiviso le migliori cose insieme, in passato. Siamo stati legati da sentimenti forti e adesso condividiamo persino un bambino.
Non volevo rovinare tutto, ma volevo mettere le cose in chiaro. So che Astrid non è una da una botta e via, ma mi sono fatto prendere dall'eccitazione e la volevo così tanto che non sono riuscito a fermarmi. Sapevo che era sbagliato solo perché tra noi non potrà esserci altro, al momento. Almeno non per adesso perché sono ancora ferito e deluso dalle sue azioni. Ma era qui, nuda e splendida come non mai e io non sono riuscito a resisterle. La volevo in quel modo da tutto il giorno. E quando se n'è presentata l'occasione non volevo tirarmi indietro perché ero troppo eccitato e da troppo tempo non provavo quelle cose. Che avrei voluto provare solo e soltanto con lei.
Proprio perché la rispetto troppo e perché ho rispetto per i suoi sentimenti – e per i miei - che ho trovato la forza di mettere che cose in chiaro prima di andare fino in fondo per poi non deluderla quando tutto fosse finito. Non merita questo genere di trattamento e non permetterò più di trovarmi in questa situazione compromettente. Forse, non riuscirei a fermarmi.

Nei giorni a seguire, con Astrid, si è tutto raffreddato. Mi rivolge la parola a stento. Ci parliamo solo al lavoro – esclusivamente per questioni di lavoro - e quando siamo davanti nostro figlio non mi guarda nemmeno in faccia.
Chiunque, intorno a noi, si è accorto che c'è qualcosa che non va. Ogni volta che siamo nello stesso ambiente, la tensione si può toccare con mano e questa situazione inizia a starmi stretta.
Mi rendo conto di aver incasinato le cose ancora di più di com'erano prima. Di fronte al suo corpo non sono in grado di controllarmi. Quando ripenso a quello che ha fatto, la rabbia prevale su qualsiasi altro stato d'animo.
Per Astrid basterebbe uno schiocco delle dita e tutto sarebbe risolto tra noi, ma non si rende conto di quanto è difficile, per me far finta che non sia successo nulla. Lo vedo che vuole che faccia parte della sua vita, ma non starei bene con me stesso.
Per questo, se non riuscirò ad accettare la realtà dei fatti, non combinerò mai niente con lei. E vorrei che le cose cambiassero, ma adesso non sono ancora pronto.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI.

Il tuo cuore lo porto con meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora