Capitolo 71

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Jason
Metto Elia a letto e aspetto che Astrid arrivi a casa. Nell'attesa, decido che inizierò a preparare qualcosa da mangiare per lei. Date le mie scarse doti culinarie, mi arrangio e cerco qualche ricetta su internet. Il frigo di Astrid è pieno di frutti e verdure di stagione. A casa mia è pieno solo il congelatore, nel mio frigo ci sono solo le bibite e qualche barretta di cioccolato. Anche la sua dispensa è ben assortita. Riesco a mettere insieme un paio di ingredienti per preparare un risotto decente. Il sapore non è male, ma l'opinione di un principiante non è molto affidabile. Non mi resta che aspettare l'arrivo della padrona di casa. Spero non se la prenda per il fatto che abbia usato la sua cucina. L'ultima cosa che voglio è farla indisporre.

Nell'attesa, faccio sali e scendi dal palazzo per prendere l'albero e scaricare il cofano della mia auto. Vedo che Astrid si è data alla pazza gioia. Sorrido al pensiero, perché l'ingresso adesso è pieno di almeno quindici sacchetti diversi. Alcuni contenenti regali, altri decorazioni natalizie.

Dopo un po', suona il citofono. Dopo essermi accertato che sia lei, apro la porta e la aspetto all'ingresso. Mi immagino come sarebbe aspettarla tutti i giorni. Magari, darle il benvenuto con un bacio o qualcos'altro...

«Che buon profumino» esordisce, quando sta per varcare la soglia.

«È tutto merito mio» ribatto compiaciuto. «Non ti dà fastidio, vero? Che abbia usato la cucina?».

«Scherzi? Sto morendo di fame!» esclama Astrid. «Adesso mi fai entrare in... casa mia?».

«Oh, certo. ma prima dammi un bacio per ringraziarmi per averti preparato il pranzo».

Mi sento furbo, ma Astrid non sembra cedere alle mie stronzate. Quindi, le sorrido per cercare di convincerla ulteriormente. Lei sembra pensarci un po' su, ma dopo un po' dice: «Mmmh Facciamo che se mi piace quello che hai cucinato ti ringrazierò come vuoi tu!».

Mi brillano gli occhi a quell'affermazione. Mi vengono in mente due o tre cose che potrebbe fare per ringraziarmi...

«Cioè, non in quel senso» si affretta a puntualizzare.

«Allora puoi entrare» le dico.

»Oh, grazie per l'invito».

La osservo mentre si toglie le scarpe e di reca nell'altra stanza per dare un'occhiata ad Elia. È talmente sexy che le mie gambe la seguono senza chiedere il permesso al mio cervello.
Quando torniamo in cucina, dopo aver apparecchiato e servito il risotto, osservo Astrid attentamente.

«Allora? Che ne pensi?» chiedo.

«Penso che è stato molto carino da parte tua preparare da mangiare. Quindi Grazie, Jase» dice sorridendo, sinceramente.

«E per quanto riguarda il gusto?».

«Mmmh. Non lo so. Accettabile?» dice, sorridendo divertita.

«Davvero? Credevo che fosse buono. Cioè, ho cucinato molte cose, una più penosa dell'altra. Questo sembrava davvero buono» affermo.

La osservo mentre scoppia in una fragorosa risata. Inarco un sopracciglio perché mi sento sul serio preso per il culo.

«Scusa, Jase. È solo che la tua insicurezza è piuttosto divertente».

Rido e inizio a sparecchiare. Raggiungo Astrid che nel frattempo sta sciacquando la pentola nel lavello per metterla in lavastoviglie. Sfioro il suo braccio con il mio, attirando la sua attenzione e spintonandola giocosamente con una spalla.

«Davvero ti è sembrato solo accettabile?» chiedo ancora incerto.

«No, Jase. Stavo scherzando, era davvero buono. Non male per uno che non ha mai cucinato» afferma.

Il tuo cuore lo porto con meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora