Pov's Brooklyn
Ero seduta per la seconda volta in una maledetta cella.
Quegli sbirri erano riusciti a prendermi per mia sfortuna, ed ora mi toccava farmi tirare fuori da mia sorella.Era l'unica che riusciva a far chiudere due, tre e anche quattro occhi, qui al dipartimento della polizia.
Se non fosse stato per quel bastardo di Steve ora non sarei qui, ma sarei da tutt'altra parte a non perdere tempo e a giudicarmi la scommessa per questa sera dell'incontro.
Mi guardai le gambe scoperte dagli shorts neri di jeans, avevo una bella scorticata sul mio bellissimo ginocchio e qualche livido sul braccio, mi era di sicuro andata meglio dell'altra volta questo è poco ma sicuro.
Ripensai a come potesse essere una normalissima giornata di tutti i giorni ed invece..
Avevo appena finito di lavorare in caffetteria, pronta per salire in macchina e andar a saldare i conti con chi mi doveva dei soldi.
Voi vi chiederete che razza di ragazza io sia ma in realtà è semplice, sono Brooklyn piuttosto è più complicato spiegarvi la mia vita..
Guidai fino ad arrivare nella parte di città dove chi ha un fondo fiduciario, non capita nemmeno per caso in quelle zone.. scesi dall'auto e camminai verso il Red Lion in birreria dove sapevo bene di trovare Viktor.
Viktor era uno dei mie clienti della quale raccoglievo scommesse, il tizio mi doveva dei soldi e per quanto non avessi la corporatura di una che le dava in realtà era il contrario.
Entrai nella birreria e lo vidi subito seduto al bancone mentre parlava con il barista.
Mi sedetti nello sgabello vicino e ancora non si era accorto di me finché il barista mi domandò "cosa ti porto bellezza?"
Viktor si voltò verso di me con un sorriso disgustoso e quando capì chi ero, la sua espressione tramutò all'istante.
Io sorrisi e appoggiando un braccio sul gomito e appoggiai la mia guancia sulla mano guardandolo sorridente, sarei potuta sembrare benissimo un angelo, anche se non ero di sicuro uno di quelli buoni.
"Beh non ti aspettavi di vedermi?" Gli domandai fingendomi triste e delusa.
Lui mi fissò sbigottito e prima che potesse parlare gli feci segno di aspettare presi il telefono e chiamai Steve.
Lo squillo di una suoneria che conoscevo fin troppo bene si sentì sempre più vicina nella birreria.
Riattaccai e sorrisi.
"Ora puoi pure dirmi una delle solite stronzate che voi debitori dite a noi strozzini ed allibratori." Gli dissi incrociando le braccia.
Lui mi guardò e rispose " ti pagherò entrò il fine settimana, ultimamente sono a corto di liquidi e.."
Sbuffai e feci un cenno a Steve " ora noi usciamo da qua e vieni con noi in un bel posto va bene?"
Non so neanche perché glielo chiedo in un modo o nell'altro lui ci deve venire comunque.
Steve un membro come me di una delle gang più temute di Los Angeles, era sempre al mio fianco in questo genere di bizze.
Era alto e muscoloso aveva 25 anni e i suoi occhi castani erano in grado non solo di rassicurarti ma anche di ucciderti con uno solo sguardo.
Era il mio migliore amico e ci salvavamo il culo a vicenda fin da quando lo avevo conosciuto 4 anni prima.Salutai sorridendo al barista che ci guardò quasi divertito, e mentre Steve portava fuori Viktor di peso, li segui fino ad un vicolo che era lontano dagli sguardi curiosi della gente.
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Bad for love #wattys2019
RomanceBrooklyn ha 19 anni ed è abituata a condurre una vita senza limiti e per la quale non dà tregua a sua sorella maggiore Lauren, che grazie al suo lavoro è sempre pronta a tirarla fuori dai guai. Travis ha 25 anni da poco infiltrato in una delle gang...